Capitolo 11

217 10 0
                                    

Mi rigiro nel letto, tiro una gamba su, l'abbasso e tiro su l'altra, mi metto a pancia su, a pancia in giù, ma niente.. non trovo una posizione comoda.
Mi tiro su lentamente, mettendomi seduto sulla mia rete, e mi porto velocemente le ginocchia al petto, posando su di esse le braccia.
Mi passo lentamente le mani sul viso, cercando di darmi una regolata, di levarla dai miei pensieri, ma è un punto fisso.. i suoi occhi sono un punto fisso.
Il pensiero mi tormenta.. la sua pelle così vicina alla mia, il suo profumo, la sua risata, i suoi occhi.
Il fatto che io non sappia il perché lei sia così diversa mi fa uscire fuori di testa.. voglio saperne di più, sapere la verità, capire cosa ci sta dietro tutta questa storia, sapere perché papà si comporta in quel modo così strano quando lei è presente.
Sospiro silenziosamente con fare frustrato.. prima o poi dovrà uscire dalla mia testa, non può continuare a tormentarmi in questo modo.
Ma il pensiero di lei sembra invadermi la mente ogni giorno che passa, soprattutto quando non la vedo, e ormai sono un paio di giorni che mi sfugge.
Sembra quasi che voglia evitarmi, ma non solo me, anche Lo'ak non l'ha proprio vista.. sembra quasi che sia sparita, una sorta di fantasma, nessuno la vede ma lei c'è.
Mi guardo intorno, cercando di capire se la mia famiglia sia del tutto addormentata, ed appena sento i respiri pesanti e regolari di tutti mi tiro su, cercando di fare il minimo rumore, per evitare di svegliarli.
Esco lentamente dalla capanna, ed inizio a velocizzare leggermente il passo solo quando sono ormai distante da essa.
Ho bisogno di schiarirmi la mente, di stare per qualche minuto completamente da solo, solo io ed il mare, sperando che esso possa aiutarmi a prendere sonno ed andare finalmente a dormire.
Volto l'angolo ed i miei occhi vengono richiamati da una figura che da lontano si dirige nella mia direzione.
Alza i suoi occhi su di me e si ferma di scatto, come se fossero rimasta pietrificata dal vedermi spuntare così all'improvviso. Riconosco subito i suoi occhi, che mi catturano all'istante, facendomi tirare un sospiro di sollievo. Allora è reale.. pensavo di averla solo sognata.
Un piccolo sorriso nasce sulle mie labbra, mentre il mio cuore freme leggermente, sollevato di vederla e felice che stia bene.
Abbasso velocemente lo sguardo, sentendomi tremendamente in soggezione sotto i suoi occhi vigili e attenti, e lentamente mi incammino verso di lei, cercando di non far rumore o svegliare qualcuno.
Mi fermo a qualche passo da lei, che sorride leggermente imbarazzata.. è così tenera.
Le rivolgo un piccolo e velocemente inchino, salutandola con tutto il rispetto possibile, e lei ricambia con un po' di titubanza.
- cosa ci fai ancora sveglia?- chiedo com voce bassa, chinandomi leggermente in avanti, avvicinandomi a lei, per farmi sentire meglio.
- in realtà sto tornando adesso..- sussurra abbastanza imbarazzata, inclino leggermente la testa di lato e la guardo attentamente. Si sente in imbarazzo perché ci sono io davanti a lei o perché mi sta dando un'evidente conferma che sta cercando in tutti i modi di stare il più possibile lontana da casa?
- tu cosa fai sveglio?- mi chiede facendo ribaltare velocemente le posizioni, ponendomi la stessa domanda che io ho fatto a lei.
- non riesco a dormire- sussurro sorridendo leggermente, mi raddrizzino subito cercando di non far notare il mio evidente imbarazzo. Posso mai dirle che non riesco a dormire perché penso continuamente a lei? Che sono costantemente preoccupato perché sparisce e non si fa vedere per giorni?
- non riesci a dormire e stai in giro?- mi chiede sottovoce, mostrandomi tutta la sua confusione.
I miei occhi si perdono nel guardarla, osservando nel minimo dettaglio ogni centimetro del suo viso.
- volevo fare una passeggiata..- dico con voce bassa mentre il mio sguardo si perde nei suoi occhi, che mi catturano velocemente in una morsa mortale che mi fa bloccare completa per qualche secondo -per schiarirmi le idee..- sussurro per poi schiarirmi velocemente la voce con un leggero colpo di tosse, cercando di ritornare in me.
Distolgo il mio sguardo dal suo, riprendendo velocemente il pieno possesso del mio corpo mentre il mio respiro si fa leggermente più corto, senza nessun motivo apparente.
Punto di nuovo il mio sguardo su di lei, sentendo la gola tremendamente secca ed arida. Mi schiarisco di nuovo la voce e mi passo velocemente la lingua fra le labbra, bagnandole leggermente.
I suoi occhi seguono i miei movimenti, cadendo per qualche secondo sulle mie labbra, ma sembra accorgersene subito e con un veloce scatto abbassa la testa, cercando di nascondersi dal mio sguardo.
La guardo attentamente sentendo il mio cuore perdere qualche battito nel realizzare che è veramente qui, davanti a me, in carne ed ossa.
Il profumo salmastro della sua pelle mi fa rabbrividire leggermente, dandomi quasi alla testa.
- vuoi venire con me?- chiedo prendendo un po' di coraggio, proponendole di stare un po'.. da soli ecco.
Sento questa necessità di stare con lei, di parlarle, di sapere come sta, come passa le sue giornate, di come si sente, cosa vuole, cosa desidera, cosa la fa star male, di cosa la fa sorridere.. voglio sapere tutto su di lei, e non ne capisco il perché, so solo che voglio starle vicino, che devo starle vicino.
Alza velocemente il suo sguardo su di me, mostrandomi tutto lo stupore che sta provando davanti a questa mia proposta.
Sembra abbastanza persa nei suoi pensieri, ma trova comunque il modo di darmi una risposta, anche se solo con un piccolo cenno della testa, accettando la mia proposta.
I miei occhi si spalancano leggermente, lo ammetto, sono rimasto sorpreso dalla sua risposta, mi aspettavo che mi dicesse di "no" inventandosi una stupida scusa, la prima che le passava per la mente.. e invece mi sbagliavo.
Cerco di trattenermi il più possibile, evitando di darle a vedere che mi sta venendo tremendamente da sorridere e non riesco ad impedirlo.
Abbasso la testa ed annuisco leggermente, cercando di realizzare il fatto che abbia accettato, senza fare neanche troppe cerimonie.
Mi allontano lentamente da lei, avviandomi verso la spiaggia, ma appena posso i piedi sulla sabbia mi rendo conto, sbirciando con la coda dell'occhio, che lei non è al mio fianco.
Mi fermo all'istante, guardandomi velocemente intorno, cercandola con lo sguardo, ed i miei occhi cadono su di lei, vedendo che è rimasta ferma lì, a guardarmi mentre mi allontanavo da lei.
- vieni?- chiedo facendole segno di raggiungermi con un piccolo cenno del capo, sorridendole leggermente per evitare che possa pensare che sia una specie di costrizione.
Sospira silenziosamente e si avvicina lentamente a me, con un po' di titubanza.
Le porgo subito una mano, volendo aiutarla a scendere dal gradone che separa il pavimento del villaggio con la sabbia, ma lei evita il mio aiuto e con un piccolo salto atterra al mio fianco.
Mi scappa una piccola risatina, dovuta dal fatto che lei voglia dimostrarmi, evitando il mio aiuto, che è abbastanza forte ed indipendente per fare tutto da sola.
Mi incammino lentamente seguendo il perimetro della riva, con lei al mio fianco, ad un passo da me, che cerca di mantenere la mia stessa velocità e di restare al mio fianco.
Le rivolgo ogni tanto qualche sguardo di sfuggita, notando quanto sia stranamente silenziosa ultimamente, cosa che non l'ha mai caratterizzata. L'ho sempre vista molto spigliata ed estroversa, con chiunque, e vederla così, ammutolita e quasi impaurita mi fa strano.
- tutto bene Nay?- chiedo con tono gentile, non volendo peggiorare in alcun modo la situazione, e poso delicatamente una mano sulla sua spalla, come segno di vicinanza, passo troppo affrettato, poiché lei sussulta leggermente sotto il mio tocco e si scansa subito da sotto la mia mano.
Fa qualche passo indietro, lasciandomi così, fermo con una mano a mezz'aria ed un espressione molto confusa in viso.
- hai paura di me?- chiedo ridacchiando leggermente, confuso dalla situazione in cui mi sono ritrovato, ed anche un po' spaventato dalla risposta che potrebbe darmi. Mi risponde velocemente con un cenno negativo del capo, ma vedo da suo sguardo che è abbastanza titubante.
Faccio un passo verso di lei, ma subito indietreggia, come per istinto, mantenendo sempre una certa distanza da me.
- Nay.. che ti prende?- chiedo leggermente preoccupato, non è da lei, è troppo.. strana.
- non ti fidi di me?- chiedo facendo finta di fare un altro passo verso di lei, cercando di capire se il mio pensiero sia giusto, ed appena la vedo indietreggiare, come per istinto, una lampadina si accende.
Non si fida di me.. e quindi non vuole che io mi avvicini a lei. Quindi Tsireya diceva la verità.. non si fida più delle persone, o almeno non subito.
Rimango in silenzio, non sapendo cosa dire, e la guardo evidentemente dispiaciuto. So che è normale non fidarsi di qualcuno senza conoscerlo, però arrivare al punto di non farmi nemmeno avvicinare.. questo significa che ha anche paura di me. Paura di me, che non sarei capace nemmeno di sfiorarla per quanto imbarazzo provo in sua presenza, o di torcerle un capello per la tenerezza che fa suscitare in me. Più la guardo e più cresce dentro di me uno strano senso di.. protezione, nei suoi confronti.
Sospiro silenziosamente e lentamente allungo una mano verso di lei, rivolta con il palmo verso il cielo.
I suoi occhi si spostano velocemente da me alla mia mano sospesa per aria, abbastanza confusa da questo mio gesto, riportando, dopo qualche secondo, i suoi occhi su di me.
Con un piccolo cenno della testa le faccio segno di darmi la mano, di fidarsi di me, fidarsi almeno nel darmi la mano.
Cerco di analizzare al meglio i suoi occhi, sperando di riuscire a decifrare cosa sta succedendo nella sua mente, di capire cosa sta pensando.
- non ti farò del male..- dico con voce bassa, sorridendo leggermente, vedendola abbastanza interdetta ed in difficoltà -non ne sarei capace..- sussurro leggermente, rendendomi conto solo dopo di averlo detto ad alta voce e che quindi non l'ho solo pensato, ammettendo davanti a lei che veramente non sarei mai capace di farle del male.
Allunga lentamente un braccio verso di me, distendendolo quasi del tutto davanti al suo corpo e con la punta delle dita inizia a sfiorare delicatamente il palmo della mia mano.
Cerco di controllarmi, di non far trasparire alcuna reazione davanti ai suoi occhi, per evitare di spaventarla. Ma più le sue dita sfiorano la mia mano e più i miei battiti aumenta in un modo incontrollabile.
Lentamente posa la sua mano sulla mia, facendo entrare in contatto i nostri palmi, e con molta lentezza e calma stringo delicatamente le dita intorno al suo polso.
Guardo le nostre mani, sentendo la mia pelle accapponarsi leggermente appena le sue dita si stringono intorno al mio polso, afferrandolo delicatamente, ed un piccolo sorriso nasce spontaneamente sulle mie labbra.
Alzo lentamente il mio sguardo su di lei, sentendo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle, facendo incatenare i nostri sguardi.
Ci perdiamo entrambi nei nostri occhi, cercando di analizzarci l'anima a vicenda, e più i suoi occhi mi guardano e più sento crescere dentro di me la necessità di starle vicino..
Il mio corpo sembra muoversi quasi da solo, volendo avvicinarsi a lei, toccarla, abbracciarla e stringerla a me, ma la mia mente me lo impedisce e mi fermo subito, bloccandomi completamente.
- per oggi può bastare così..- dico con voce bassa, rivolgendole un piccolo sorriso imbarazzato.
Ritira lentamente la sua mano dalla mia, ancora un po' titubante, lasciandomi di nuovo con il braccio a mezz'aria.
Faccio cadere lentamente il braccio lungo il mio fianco e lei subito distoglie il suo sguardo dal mio.
- inizierai a fidarti di me poco a poco..- e la sento sospirare silenziosamente davanti a queste mie parole.
- ci vuole pazienza e costanza in queste cose- dico cercando di dimostrarle che non sto scherzando, che sono del tutto serio quando si parla di fiducia.
Alza il suo sguardo su di me ed annuisce leggermente, dandomi ragione mentre i suoi occhi esprimono consapevolezza.
Le faccio segno con un cenno della testa di ritornare al villaggio, e lei mi segue senza esitare non appena mi avvio, restando ad un certa distanza di sicurezza da me.
Durante il tragitto mi giro ogni tanto per vedere come sta, se è ancora al mio fianco, rivolgendole qualche piccolo sguardo di sfuggita con la coda dell'occhio, sorridendo leggermente ogni volta, non riuscendo proprio a trattenerli.
La vedo qui, affianco a me, racchiusa tra le sue braccia, facendosi piccola piccola tra di esse, ed è così estremamente.. indifesa.
Percorriamo i lunghi e dispersivi corridoi del villaggio, ed io mi fermo sul posto non appena arrivo davanti l'ingresso della mia capanna. Lei fa qualche altro passo e si ferma davanti a me, girandosi per non darmi le spalle.
Le sorrido leggermente, sentendomi tremendamente in imbarazzo davanti al suo sguardo, non riuscendo quasi a sostenerlo.
Vedo un piccolo sorriso nascere sulle sue labbra ed istintivamente, quasi come una specie di riflesso, il sorriso sulle mie labbra si allarga ancora di più.
Giro, per pura casualità, il capo, puntando il mio sguardo dentro la capanna, e la figura di mio fratello, seduto di spalle sul piccolo portico, con le gambe immerse in acqua mi fa tornare in me. Gira velocemente il busto verso di noi e punta subito il suo sguardo su di me, come se stesse aspettando il mio ritorno.
Lo sguardo di Lo'ak si posa sulla ragazza difronte a me per qualche secondo, per poi tornare a guardare me.
- beh..- sussurro con voce leggermente roca, che cerco di far sparire con un piccolo e quasi silenzioso colpo di tosse, facendo ricadere di nuovo su di me l'attenzione della ragazza, che era intenta ad osservare mio fratello.
- buonanotte..- dico sorridendole leggermente, sperando che lasci perdere lo sguardo asfissiante di mio fratello su di noi.
- buonanotte..- sussurra abbastanza confusa, quasi spaesata, ricambiando il sorriso, per poi fare qualche passo all'indietro, si gira velocemente su se stessa e si allontana con passo svelto e scattante, camminando verso la sua capanna.
Sospiro silenziosamente mentre la guardo allontanarsi e chino leggermente il capo in avanti, entrando lentamente nella mia capanna, quasi trascinandomi dentro di essa.
Raggiungo con passo lento e felpato mio fratello, e mi siedo silenziosamente al suo fianco, calando lentamente le gambe in acqua.
Giro leggermente il capo verso di lui, che mi stava già guardando con uno sguardo misto tra il confuso e lo schifato.
- che c'è?- chiedo a bassa voce sorridendo divertito da questa sua stranissima espressione.
- siete veramente disgustosi..- sussurra per poi tremante leggermente per il disgusto, come se vederci insieme gli avesse fatto salire il senso di vomito.
- tu sei disgustoso- dico sorridendo ampiamente per poi spintonarlo leggermente, facendolo barcollare leggermente sul posto, e gli scappa subito una piccola risatina divertita.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora