Capitolo 35

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- papà..- dico richiamando velocemente mio padre mentre cerco un modo per dirgli cosa sto vedendo in questo preciso momento senza farlo preoccupare troppo.
- dimmi Neteyam, hai trovato qualcosa?- mi chiede rispondendo subito al mio richiamo, parlandomi con tono speranzoso, aspettandosi da me solo buone notizie.
- ho davanti a me l'Ikran di Lo'ak.. che gira da solo- dico con la gola tremendamente secca ed arida, sperando di non ottenere da lui una reazione troppo dura, ma ottengo solo lunghissimi ed interminabili secondi di silenzio.
- cosa facciamo?- chiede la voce di mia madre, forse ancora più preoccupata della mia e di quella di mio padre.
- dove sei Neteyam?- mi chiede cercando di estorcermi la mia posizione, in modo tale che possa venire qui e raggiungermi il prima possibile.
- dieci miglia a nord dallo scoglio dei tre fratelli- dico rivelando subito la mia posizione, che mi ero già calcolato nella mia mente, sapendo che sarebbe stata la prima cosa che mi avrebbe chiesto.
- Neteyam ascoltami bene, fatti portare dove ha lasciato tuo fratello- dice papà con tono fermo dandomi l'ordine di ascoltarlo e porre molta attenzione alle sue parole.
- appena atterri ci avverti e rimani lì fermo dove sei, e aspetti il nostro arrivo.. tutto chiaro?- chiede con tono autoritario e duro.
- si signore- dico spostando subito la mia mano dalla collana, per poi sospirare con fare affranto.
L'ikran di Lo'ak inizia a farci strada, facendomi da guida personale, indicandoci il luogo in cui ha lasciato mio fratello. I minuti passano e davanti ai nostri occhi c'è solo una piccola isola, circondata solo da acqua, acqua e.. acqua.
- signore- dico richiamando di nuovo mio padre mentre seguo l'Ikran di Lo'ak che velocemente atterra sulla folta chioma di un albero dell'enorme foresta davanti a noi.
- quattordici miglia a nord dallo scoglio, c'è un isoletta sperduta in mezzo al mare- dico riconfermando di nuovo la mia posizione.
- come diavolo faccio a capire quale sia? sono tutte uguali queste cazzo di isole!- esclama subito papà con tono infastidito, ed ha ragione, queste isole sono realmente tutte uguali tra di loro.
- non si può sbagliare signore, è l'unica isola nel raggio delle ultime tre miglia- dico facendogli notare una piccola pecca nelle sue parole, qui intorno non c'è niente se non acqua.
- stiamo arrivando- dice velocemente per poi chiudere il collegamento.
Scendiamo lentamente di quota, atterrando sui fitti e folti rami di un maestoso è altissimo albero, ed ordino subito al mio Ikran di rimanere esattamente fermo lì, nel punto in cui l'ho lasciato. Con un piccolo slancio scendo dalla sua groppa, atterrando su un ramo poco più basso rispetto a quello su cui si è appoggiato.
Con estrema agilità mi catapulta giù, atterrando sulla soffice sabbia della spiaggia che circonda tutta la foresta. Prendo velocemente arco e freccia e mi metto subito sulla difensiva, guardandomi attentamente intorno.
-lasciami bastardo!- sento delle urla in lontananza, e le mie orecchie subito si rizzano nel riconoscere la voce di mio fratello. Cosa diavolo sta succedendo?
Mi guardo attentamente intorno, rendendomi conto che la sua voce proviene da dentro la foresta.. il mio istinto mi dice di seguire la sua voce e constatare che stia bene, ma la mia coscienza continua a ripetermi i precisi ordini che mi ha dato mio padre.
Mi lascio prendere dall'indecisione per qualche secondo, per poi con un piccolo scatto addentrarmi nella foresta, seguendo la voce di mio fratello che continua a sbraitare. Cerco di fare il meno rumore possibile, per evitare di attirare l'attenzione su di me e di far accorgere a qualcuno della mia presenza.
-lasciami!- continua ad urlare, ed io mi nascondo subito dietro un'albero, facendo aderire completamente la mia schiena contro la sua corteccia. Mi sporgo leggermente oltre di esso e scorgo la figura di mio fratello, circondato da altri Na'vi, in una piccola cava, del tutto scoperta.
- signore..- sussurro cercando di fare meno rumore possibile. 
- soldato, ti avevo detto di restare fermo fino al nostro arrivo!- esclama papà evidentemente è arrivato sul posto, ha notato la mia assenza ed ora è arrabbiato con me per aver disobbedito ai suoi ordini.
- l'ho trovato signore..- sussurro cercando di risolvere la situazione, si ho disobbedito, ma ho comunque trovato mio fratello, se non avessi disobbedito adesso non saprei neanche da dove iniziare a cercare.
- è stato catturato papà- sussurro con tono preoccupato mentre continuo a guardare mio fratello, tenuto per la treccia da un uomo.
- sono in sei.. avatar con la divisa da militare signore- dico descrivendo velocemente ciò che sto vedendo ed i miei occhi si spalancano appena scorgo tra di loro la figura del colonnello, ed il mio cuore si ferma all'istante mentre la paura più totale mi pervade completamente.. il bruttissimo presentimento che avevo si è appena avverato.
-cazzo..- sussurro parlando da solo con me stesso mentre le mie mani iniziano tremare per la paura e la rabbia che quest'uomo fa suscitare in me.
- dove sei soldato- mi chiede papà dopo diversi secondi di silenzio, avrà capito anche lui di chi si tratta.
- avete trovato il mio Ikran?- chiedo sperando che l'abbiano trovato -si soldato- mi risponde velocemente papà in modo affermativo.
- entrare nella foresta nel punto in cui si è fermato lui, proseguite per un miglio, sempre dritto, sono vicini ad una piccola cava.. sono scoperti signore- esclamo dando loro forse la notizia più bella della giornata, non hanno alcun tipo di copertura, e questo è solo un punto a nostro favore.
Prendo velocemente la mira, tenendo sotto tiro l'uomo fermo al fianco di Quaricth, che credo sia il suo secondo, pronto a scoccare la prima freccia nel caso in cui dovessero torcere anche solo un capello a mio fratello.
-dov'è tuo padre ragazzino- dice senza neanche chiedere, ma ordinando di dirglielo, e sembra non voler accettare un "no" come risposta.
-non ti dirò proprio un cazzo- dice mio fratello mentre viene strattonato da quell'uomo, prendo subito la mira, pronto ad attaccare e scoccare la prima freccia, anche senza il consenso di mio padre. Ma dei piccoli e quasi impercettibili rumori mi fanno girare la testa di scatto, e davanti ai miei occhi spuntano le figure dei miei genitori, sempre in posizione di allerta ed io gli faccio subito segno di abbassarsi e di gattonare per raggiungermi.
Si abbassano verso il terreno e da dietro le loro spalle spunta la figura di Nay, anche lei sugli attenti, che subito si abbassa, seguendo l'esempio dei miei genitori. La guardo attentamente e maledico mentalmente mio padre che ha avuto la malsana idea di portarla con noi, mettendo così anche lei in pericolo.. quello è un pazzo, ha solo sete di sangue e vendetta, e non ha alcuno scrupolo nell'uccidere.
Sospiro rumorosamente, abbassandomi con cautela verso il terreno, stendendomi a pancia in giù al fianco di mia madre.
- sta cercando di estorcergli la nostra posizione- sussurro girando il capo verso i miei genitori, posando il mio sguardo su di loro.
- dividiamoci, dobbiamo avere un'ampia visuale di tiro- esclama papà dopo qualche secondo dando subito l'ordine di dividerci e accerchiarli.
La ragazza si tira velocemente su, allontanandosi da noi senzaa farselo ripetere una seconda volta, mantenendo sempre i suoi occhi fissi sul suo bersaglio.
-era necessario portarla con noi?- chiedo guardando mio padre appena sono sicuro che la ragazza sia abbastanza lontana da noi, assicurandomi che non riesca a sentirci.
-era necessario- esclama mio padre con un filo di voce ed il dono duro, come se le mie parole lo avessero infastidito e non poco. Si tira su e si allontana da noi, andando nella direzione opposta a quella in cui è  andata Nay.
Sospiro silenziosamente, evidentemente infastidito dal modo in cui mio padre abbia reagito davanti al mio dissenso.
Una mano si ferma sulla mia spalla, ed appena giro lo sguardo vedo gli occhi di mia madre fermi su di me, che mi guardano con fare dispiaciuto e comprensivo. Mi rivolge un piccolo sorriso di incoraggiamento, che ricambio a fatica, per poi tirarsi su e allontanarsi anche lei da me, seguendo mio padre, ormai disperso tra i fitti rami.
- Jake..- sussurra la voce della ragazza, che mi fa rabbrividire velocemente mentre prendo di nuovo sotto mira uno degli uomini di Quaricth.
- chi è il capo tra di loro?- chiede cercando una persona il particolare, cioè il colonnello, volendo mirare al pesce più grosso.
- quello con i capelli rasati, tienilo sempre d'occhio Nay- sussurra papà dandogli l'ordine di tenerlo sotto mira costantemente.
- ce l'ho- dice la ragazza dandogli conferma del bersaglio sotto mira.
- appena ti do il segnale, spara- dice il grande guerriero con tono quasi fiero.. oh papà, questo è il mio sogno più grande.
- ho sotto tiro il bastardo che tiene Lo'ak..- sussurra mamma con la voce rabbiosa ed estremamente impaziente.
- pronta Nay?- le chiede mio padre sussurrando, sembra quasi elettrizzato all'idea che lei adesso sia qui con noi.
Guardo attentamente gli uomini, scegliendo con cura quello da prendere sotto mira, quando all'improvviso mi rendo conto che sembrano essere diminuiti. Le mie sopracciglia si corrugano mentre inizio a contarli, sono cinque.. cazzo ne manca uno.
Mi tiro subito in piedi, cercando di avere una visuale migliore su di loro, sperando di scovare il sesto dietro la sagoma di uno degli altri.. ma niente, sembra essere sparito, e questo non è un buon segno.
Faccio per posare le mie dita sulla collana ed avvertire mio padre di ciò, ma all'improvviso una mano si posa sulla mia bocca tappandola con forza in modo tale da non farmi cacciare nemmeno un fiato.
-adesso vieni con me ragazzino..- dice una voce estremamente terrificante alle mie spalle, con tono malefico e divertito. Mi dimeno il più possibile cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui con una mossa veloce mi prende per i capelli, afferrando saldamente la base della mia treccia, poco sopra la nuca.
- Neteyam.. hai sotto tiro qualcuno di loro?- la voce di mio padre rimbomba nelle mie orecchie mentre alcuni lamenti di dolore abbandonano le mie labbra.
Mi strattona via con forza costringendomi a camminare ed uscire allo scoperto davanti agli occhi di tutti gli altri uomini.
-guardate cos'ho trovato!- esclama l'uomo alzando la voce per farsi sentire dai suoi compagni, che si girano subito verso di noi e sorridono nel vedere me, il suo bottino di guerra.
- Nay! ferma! non sparare!- urla mia madre, fermando la ragazza dal fare un passo troppo avventato, si è resa conto anche della mia presenza. Gli occhi di mio fratello si fermano su di me, e si spalancano subito appena si rende conto del fatto che io abbia fatto la sua stessa fine.
-Neteyam!- urla dimenandosi ancora di più, cercando di liberarsi e venire da me.
-tranquillo ragazzino, adesso viene da te- esclama ridendo l'uomo alle mie spalle per poi lasciare la sua presa su di me e spingermi verso l'uomo che tiene anche mio fratello. Mi prende al volo, mettendomi in ginocchio con la forza davanti al colonnello e ai suoi uomini, sistemandomi al fianco di mio fratello.
-stai bene?- chiedo in un sussurro, sporgendomi leggermente verso di lui, ma l'uomo di Quaricth mi tira subito via da lui.
-sta zitto..- sussurra con tono minaccioso -e leviamo anche questo..- dice per poi sfilarmi con una mossa l'auricolare dall'orecchio.
-tu sei?- mi chiede una voce bassa e roca, quasi raccapricciante, e girando lo sguardo incrocio gli occhi del colonnello, glaciali e del tutto privi di alcun tipo di sentimento.
Rimango in silenzio davanti alla sua domanda, rifiutandomi di rispondergli e dargli la conferma di essere uno dei suoi numerosi bersagli.
Uno dei suoi uomini si avvicina a me con passo deciso e con un veloce scatto mi prende il viso tra le mani, alzando con forza la mia testa verso di se.
-il colonnello ti ha fatto una domanda..- dice con tono minaccioso, come se volesse costringermi a rispondere, come se io fossi in dovere di obbedire davanti agli ordini di quel pazzo.
Respiro profondamente e rumorosamente, cercando di tranquillizzarmi da solo e di non reagire in modo affrettato e poco scaltro, devo essere più furbo di loro.
-lascialo stare..- esclama mio fratello con tono rabbioso.. ecco, se io solo quello cosciente e razionale lui è quello avventato ed incosciente, siamo esattamente l'uno l'opposto dell'altro.
-un altro Sully..- dice il colonnello, zittendo subito tutti. Poso il mio sguardo rabbioso su di lui mentre mi guarda con estrema attenzione -mi sembrava un viso familiare..- dice facendo un passo verso di noi -assomigli a tua madre.. la sua copia spiccicata- dice mentre compare sul suo viso un ghigno malefico, per poi ridacchiare leggermente, probabilmente divertito dalla stupefacente coincidenza.
- tuo fratello..?- chiede posando il suo sguardo su Lo'ak, cercando di estorcergli chi tra noi due sia il primogenito, avendo intuito che sia proprio lui la testa calda della famiglia, quello che cederà più facilmente.
-sta zitto Lo'ak..- sussurro in un sibilo, guardando mio fratello con la coda dell'occhio.
-il più grande.. immagino il primogenito- dice all'improvviso il colonnello -il più saggio ed il più scaltro, sei per forza il più grande, quello più responsabile- dice osservandomi attentamente mentre inclina leggermente la testa di lato.
- e tu il più piccolo.. la testa calda, la pecora nera della famiglia- dice puntando i suoi occhi su mio fratello, che infastidito dalle sue parole inizia a ringhiargli contro, confermando la sua ipotesi senza neanche utilizzare le parole -colui che non viene mai compreso.. l'escluso che si sente costantemente solo ed abbandonato a se stesso, che si sente sbagliato..- mio fratello si ammutolisce all'istante, mentre i suoi occhi guardano con fare incredulo il colonnello, come se gli avesse appena conficcato un pugnale nel petto.
- mi sto sbagliando?- chiede guardando entrambi, che rimaniamo completamente in silenzio davanti alle sue parole, cosi pungenti e tremendamente vere.
-basta adesso con questi giochetti..- dice dopo qualche secondo di silenzio, raddrizzando le spalle -dov'è vostro padre?- chiede con la strana convinzione che uno di noi due possa veramente dirgli la verità.
-allora?- chiede mentre inizia a spazientirsi dopo diversi minuti di silenzio da parte nostra.
Si avvicina velocemente a noi e ci guarda dall'alto con fare duro e minaccioso, pronto a tirarcele fuori con la forza queste informazioni che tanto desidera.
-va a farti fottere..- esclama Lo'ak guardandolo dritto negli occhi, sfidandolo apertamente, e l'uomo dietro di noi lo strattona violentemente, facendolo gemere per il dolore.
-hai fegato ragazzino..- esclama il colonnello sorridendo ampiamente -ma non so quanto ti convenga fare il coraggioso con me..- sussurra cambiando subito espressione, tornando ad avere un espressione agghiacciante e minacciosa.
Mio fratello lo guarda intensamente per poi sputargli addosso, prendendolo in pieno petto. Il colonnello abbassa lo sguardo, guardando attentamente la sua divisa, sporca della saliva di mio fratello, e ridacchia con fare divertito.
-occupatevene voi..- dice guardando i suoi uomini, mentre si allontana lentamente da noi e raggiunge il suo vice. Due dei suoi uomini si avvicinano lentamente a noi, ghignando maleficamente, divertiti solo al pensiero di quello che stanno per farci. Ma all'improvviso si bloccano tutti al suono di una sicura sbloccata, compresi gli uomini davanti a noi, pronti a torturarci pur di scoprire dove sia nostro padre. Il colonnello diventa di pietra mentre deglutisce silenziosamente. Gli uomini si girano tutti verso di lui, puntandogli addosso i vari mitra e fucili con il quale sono armati.
- fai gettare via le armi.. subito- ringhia una voce femminile a denti stretti, dando ordini ben precisi al colonnello.
Quaricth guarda i suoi uomini cercando una via d'uscita, ma viene spintonato via, costretto a dare l'ordine ai suoi uomini di gettare via le armi, che provocano un rumore abbastanza acuto e fastidioso non appena atterrano rovinosamente sul terreno.
- tu non sei stato omesso.. forza- dice la voce -getta l'arma..- sussurra con tono minaccioso, non riesco ancora a riconoscere questa voce, ho un serio dubbio che mia madre sia la donna ferma dietro le sue spalle.. spero che non sia Nay, lo spero con tutto il mio cuore.
- che dici colonnello.. facciamo uno scambio?- chiede proponendo un accordo "pacifico" -la tua vita per la loro, che ne dici?- chiede con un finto tono gentile.
Il colonnello arriccia il naso, infastidito come non mai per la situazione scomoda in cui si è ritrovato intrappolato involontariamente.
All'improvviso viene colpito alla ginocchia, colpo che le fa cedere velocemente, facendolo atterrare con esse sul terreno.
Da dietro le sue spalle compere la figura minuta e snella di Nay, che sorride maleficamente mentre guarda il colonnello, inginocchiato davanti al suo cospetto, puntandogli il mitra sulla nuca. Il mio respiro si mozza per qualche secondo mentre il mio cuore perde qualche battito, ha uno sguardo che la rende quasi irriconoscibile..
Ha lo stesso sguardo del colonnello, assetato di sangue.. assetato di vendetta perché si è permesso di toccare me e mio fratello.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora