Capitolo 7

213 12 0
                                    

- oh cazzo.. è stato- sussurra mia sorella mentre entriamo velocemente nella nostra capanna.
- è stato fantastico!- esclama sotto voce, tremendamente sorpresa da cui che è successo poco fa sulla spiaggia.
- è stato terribile- dico con tono spento, rivolgendole velocemente uno sguardo agghiacciante, come può dire che è stato fantastico se tutti noi li abbiamo sentito il cuore di quella ragazza rompersi in mille pezzi.
- nel senso.. lei è stata fantastica- dice con tono colpevole di aver detto una cazzata, cercando di risolvere la situazione.
Abbasso velocemente lo sguardo ed annuisco velocemente davanti alle sue parole, dandole ragione.
- devo farmi insegnare da lei come reagire così davanti a voi due skxawng!- esclama prendendosela con noi adesso, volendo impattare da Nay ed essere così ferma e rigida davanti ad un'imminente litigata con suo fratello, riuscendo a tenerlo a bada.
- noi non ti facciamo arrabbiare in quel modo!- esclama Lo'ak cercando di farci risultare come i buoni della situazione.
- oh eccome se lo fate!- esclama Kiri puntandoci subito un dito contro, accusandoci apertamente.
Lascio stare la conversazione, avvicinandomi lentamente al piccolo portico della nostra capanna, mentre mi perdo nei miei pensieri.
Chissà perché l'abbia presa così male.. chissà perché Aonung abbia preso in giro mia sorella per delle caratteristiche che ha anche Nay.
Che senso ha? Sei cresciuto con lei, che è letteralmente la nostra fotocopia, e poi vieni a prendere in giro mia sorella, definendola "mostro" per un dito in più? Che ha anche Nay oltretutto, quindi non è solo simile a noi Omaticaya, ma ha anche del dna umano dentro di se, il dna dei demoni.
I miei occhi si perdono nel guardare i pesciolini scorrazzare spensieratamente nell'acqua mentre il sole cala velocemente dietro le spalle di Polimeno, facendo piombare la notte su Pandora. Il fiato mi si mozza appena appena vedo i pesci illuminarsi in assenza di luce, colorando l'acqua di colori bellissimi che mai avevo visto prima.
- oddio.. si sente fin da qui- esclama Kiri con tono sorpreso, risvegliandomi velocemente dai miei pensieri.
Quando mi prendo dei minuti per pensare il mio udito sembra azzerarsi, facendomi sentire suoni e voci tremendamente lontane ed ovattate, anche se in realtà sono ad un passo da me.
Giro velocemente lo sguardo verso mia sorella, che ha le orecchie abbassate ed uno sguardo dispiaciuto.
Torno a sentire tutto e le mie orecchie vengono catturate da delle urla, una violenta ed accesa discussione in atto.
Mi ricordo all'improvviso che la capanna di Tsireya e Aonung è difronte la nostra, ad una decina di metri da noi, e che con loro, ovviamente, vive anche Nay.
- stanno litigando..- sussurra Kiri riferendosi ai due fratelli, pensando che le urla che sentiamo in lontananza siano le loro.
- Aonung è un coglione..- sussurra Lo'ak con tono disprezzante verso il ragazzo, ed io concordo con lui adesso che so un minimo della verità.
- povera Nay..- sussurra Kiri pensando alla ragazza, che sicuramente deve averla presa peggio di lei la scoperta del punto di vista che suo fratello ha sui mezzosangue.
Abbasso velocemente lo sguardo puntandolo sulla superficie dell'acqua a qualche centimetro sotto di me, e sospiro rumorosamente. Penso che nessuno voglia trovarsi nella situazione in cui si sono ritrovati oggi i tre fratelli.. io non lo reggerei, e non saprei neanche come potrei reagire davanti a ciò. Le urla si fermano all'improvviso, facendo calare di nuovo il silenzio più assoluto su di noi.
- almeno hanno smesso..- sussurra Lo'ak, anche lui infastidito da ciò che è successo oggi, e come dargli torto? Anche io lo sono..
Sento all'improvviso una strana sensazione di bruciore sulla mia pelle, che fa crescere dentro di me un leggero senso di calore, che man mano prende piede nel mio corpo, ed è anche abbastanza piacevole.
Alzo lentamente la testa, posando istintivamente il mio sguardo davanti a me, ritrovandomi davanti due occhi color miele fermi su di me, intenti ad analizzarmi.
La ragazza non abbassa il suo sguardo, non le interessa che io l'abbia sorpresa a guardarmi, vuole solo capire chi io sia veramente, e non sembra farsi troppi problemi di imbarazzo o cose del genere.
Un piccolo sorriso divertito mi increspa le labbra, sentendomi tremendamente in soggezione sotto i suoi occhi vigili e attenti. Ma la voce di mio fratello che mi richiama sembra risvegliarmi velocemente da questo strano incantesimo. Mi giro completamente verso di lui, dando velocemente le spalle alla ragazza, ma sono ancora in grado di sentire il suo sguardo bruciare sulla mia pelle. Il teppista si avvicina a me e posa una mano sulla mia spalla, avvicinandosi al mio orecchio.
- consola tu Kiri.. io non ne sono capace- sussurra cercando di non farsi sentire dalla nostra sorellina, seduta intorno al focolare, mentre si stringe gelosamente le ginocchia al petto, come se volesse abbracciarsi da sola.
Sospiro leggermente, intenerito dalla figura esile e fragile di mia sorella, così estremamente indifesa davanti ai miei occhi.
Mi avvicino a lei con passo lento e felpato e mi siedo cautamente al suo fianco, a qualche centimetro di distanza dal suo corpo. Avvicino le ginocchia al petto e vi poso sopra gli avambracci, per poi girare leggermente il capo verso di lei.
Mi guarda attentamente con la coda dell'occhio, ed io le rivolgo subito un piccolo sorriso di incoraggiamento.
- che c'è piccola peste?- chiedo utilizzando il nomignolo con cui la chiamavo sempre quando eravamo piccoli, ed un piccolo sorriso compare sulle sue labbra, increspandole leggermente.
Posa il suo sguardo nel mio, girando completamente il capo verso di me, ma i suoi occhi vengono subito catturati da qualcos'altro dietro di me.
Le sue sopracciglia si corrugano leggermente ed io giro subito lo sguardo, vedendo che i suoi occhi estremamente confusi stanno guardando nostro fratello, fermo sul punto in cui c'ero io fino a poco fa, con le braccia incrociate al petto ed uno strano sguardo.
- che guardi?- chiede Kiri abbastanza confusa da questo suo strano atteggiamento, e lui sospira rumorosamente, quasi infastidito da qualcosa.
- non mi piace..- sussurra quasi in un sibilo, mentre si incammina lentamente verso di noi, mantenendo il suo sguardo fisso sullo stesso ed identico punto.
- chi?- chiedo abbastanza confuso, inclinando leggermente la testa di lato, cercando di capire cosa stia succedendo.
- Nay..- dice con tono perso mentre si ferma al nostro fianco, puntando finalmente il suo sguardo su di noi.
I miei occhi si spalancano leggermente davanti alle sue parole, siamo sempre così diversi io e lui, io provo tenerezza per quella ragazza e lui invece sembra provare.. fastidio.
- non mi piace per niente.. ne la situazione, e né tantomeno lei- dice spiegando velocemente il suo punto di vista, mentre posa il suo sguardo sul focolare davanti a noi.
- in che senso?- chiede Kiri abbastanza sorpresa, almeno quanto me, dalle parole di Lo'ak. Lei si è già immedesimata in Nay, e come biasimarla, oggi si sono ritrovate nella stessa ed identica situazione, e forse stanno provando anche le stesse cose.
- questa storia mi puzza.. c'è qualcosa sotto- dice Lo'ak per poi zittirsi del tutto appena sente dei passi avvicinarsi velocemente all'ingresso della nostra capanna, concludendo qui la conversazione.
Da dietro la parete spuntano le figure di mamma e papà, con Tuk tratta tra le braccia di mamma, che delicatamente la posa per terra.
La piccolina corre subito verso di me, e si butta per terra, sistemandosi velocemente tra le mie gambe. Sorrido leggermente mentre la guardo posare il busto contro il mio, stendendosi contro di me, per poi poggiare la testa sul mio petto. Le stringo velocemente un braccio intorno alla vita, tirandola ancora di più verso di me, per poi chinare leggermente la testa e posarle un piccolo bacio tra i capelli.
Poso il mio sguardo su papà, che sembra essere tornato in se.. sembra molto più sereno adesso, questo significa che è successo qualcosa di aparentemente buono, e spero che sia così.
Mamma nota le varie ferite, che sono minuscole, sul volto di Lo'ak, e si avvicina velocemente a lui. Gli prende il viso tra le mani ed inizia ad analizzarlo nel miglior modo possibile, abbastanza preoccupata nell'essere tornata a casa ed essersi ritrovata davanti suo figlio ridotto in queste condizioni. Papà posa il suo sguardo su Lo'ak, notando finalmente il volto quasi fregiato di mio fratello. Le sue sopracciglia si corrugano velocemente e sposta con uno scatto il suo sguardo su di me, notando il mio labbro rotto, che finalmente ha smesso di perdere sangue.
- cosa diavolo vi è successo?- chiede velocemente iniziandosi ad allarmare.
- tu stai bene piccola?- chiede in un sussurro mamma allungando una mano verso Kiri, posandola sulla sua guancia, che inizia ad accarezzare dolcemente. Mia sorella annuisce leggermente rispondendo alla sua domanda, sorridendole leggermente per cercare di tranquillizzarla un po'.
- mi dite cosa è successo?- chiede con tono impaziente papà, volendo, pretendendo, delle risposte immediate.
- papà! non è colpa loro!- esclama velocemente Kiri, richiamando la sua attenzione su di se, difendendoci a spada tratta.
- Aonung ed i suoi amici mi hanno presa in giro e loro mi hanno difesa!- esclama raccontando, in breve, la verità dei fatti accaduti qualche ora fa.
- presa in giro? per cosa?- chiede velocemente mamma con il respiro mozzato, spaventata da quello che potrebbe risponderle Kiri.
- per come sono fatta..- sussurra abbassando lo sguardo, non mostrando neanche un briciolo di tristezza nel tono di voce, ma dai suoi occhi si capisce tutto, ed è proprio per questo che ha abbassato lo sguardo.
- è impossibile perché..- inizia subito a parlare papà, cercando di contraddirla -perché sua sorella è come noi?- chiede Lo'ak con tono duro interrompendo le parole di nostro padre, che si ammutolisce all'istante.
Lo sguardo dei nostri genitori sembra perdersi nel vuoto, sorpresi e spaventati dal fatto che noi già sappiamo dell'esistenza di Nay.
- dobbiamo ancora cenare.. è tardi forza- esclama papà con tono basso, e mamma subito si tira in piedi, pronta ad iniziare a preparare la cena, ed aiutare papà ad evitare il discorso.
Lo'ak gira velocemente il suo sguardo su di me, chiedendomi aiuto e sostegno per far continuare la conversazione, ma non so come aiutarlo e gli rispondo con una veloce alzata di spalla.
Mio fratello sospira rumorosamente ed alza gli occhi al cielo, capendo che non può contare su di me in questo momento.
Papà si avvicina velocemente al portico, sporgendosi leggermente verso la superficie dell'acqua, puntando il suo sguardo verso la capanna dì Tonowari.
- chi ha ridotto Aonung in quello stato?- chiede velocemente, lo avrà visto ed avrà anche notato il suo occhio nero e tutti gli altri lividi che il ragazzo ha sul viso.
Nessuno di noi tre risponde, volendo proteggere Lo'ak dalla furia di papà, che sta per scatenarsi. Papà sospira rumorosamente, evidentemente infastidito, e serra velocemente gli occhi, non volendoci neanche guardare.
- non mi interessa.. basta che andiate a chiedere scusa ad Aonung- sussurra cercando di trattenersi dall' urlarci contro.
- ma papà! Ha sbagliato lui, anche Nay se l'è presa con Aonung e ci ha difeso!- esclama Lo'ak rifiutandosi di andare a chiedere scusa al ragazzo, tirando un'altra volta in mezzo la ragazza, di cui, da quanto ho capito, papà non vuole parlare.
Le orecchie di papà si abbassano di scatto appena sente il nome della ragazza uscire dalle labbra di Lo'ak, e resta senza fiato per qualche secondo, per poi scrollare le spalle e sgranchirsi lentamente il collo.
- era lì con voi?- chiede con tono flebile mantenendo lo sguardo basso, fermo sul pavimento sotto i suoi piedi.
-si..- sussurra Kiri rispondendo alla sua domanda con un po' di timore nel tono di voce, non sapendo come potrebbe reagire davanti a questa rivelazione.
- significa che dovrete andare a chiedere scusa anche a lei- dice velocemente dopo qualche secondo interminabile di silenzio, in cui ha sicuramente pensato ad una soluzione rapida ed efficace.
Lo'ak fa per rispondere ma viene subito zittito da un ringhio di papà -è la primogenita del capo, ed è la discendente al potere.. quindi voi andrete a chiederle scusa- dice in un sibilo scandendo bene tutte le parole, per assicurarsi che abbiamo capito per filo e per segno ciò che dobbiamo fare.
- intesi?- chiede guardando prima il teppista e poi me, puntandoci un dito contro.
- si signore..- sussurriamo in contemporanea io e mio fratello, acconsentendo davanti ai suoi ordini.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora