Capitolo 56

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Le mie urla si dilagano nel vuoto più totale, perdendosi tra i soffi di vento, lasciando spazio a piccole gocce di pioggia che pian piano iniziano ad aumentare di intensità.
Dove diavolo è andato a finire.. dio mio Lo'ak, rendi sempre tutto più difficile.
- Lo'ak!- urlo un'ultima volta sperando di ricevere una risposta, anche se dubito che mi risponderebbe se sapesse che sono io a cercarlo.
Sospiro rumorosamente, arrendendomi davanti alla pioggia insistente che sembra voler interrompere a tutti i costi le mie ricerche.
Mi passo velocemente una mano sul viso, cercando di prendere una rapida decisione, per poi voltarmi su me stesso ed iniziare a correre verso il villaggio, trovando un minimo di riparo tra i vari e vasti corridoi.
Volto l'angolo, mettendo finalmente piede dentro casa, notando subito la figura della ragazza, intenta a camminare avanti e indietro, presa evidentemente dalla preoccupazione.
- fatto?- chiedo velocemente, speranzoso di sapere se lei sia riuscita nella sua missione.
- si, non l'hanno presa molto bene.. ma lo accetteranno prima o poi- dice sorridendomi leggermente con fare affranto, evidentemente dispiaciuta per i suoi fratelli.
- i tuoi fratelli capiranno l'importanza di tutto ciò.. devi dargli solo del tempo per metabolizzare ed accettare la cosa- esclamo con tono amorevole e dolce mentre faccio qualche piccolo passo verso di lei.
Allungo un braccio verso di lei, avvolgendole velocemente la vita con esso, tirandola verso di me. Le sue braccia raggiungono il mio collo, legandosi attorno ad esso, tirandomi delicatamente verso di se, facendo incurvare leggermente la mia schiena.
- a te? com'è andata?- mi chiede dopo alcuni minuti di silenzio, passati ad abbracciarci, allontanando leggermente il busto da me, in modo tale da potermi guardare negli occhi.
- Tuk e Kiri sono molto preoccupate..- dico evidentemente preoccupato, Kiri non l'ha presa benissimo, e credo che neanche Tuk abbia fatto i salti di gioia nel sapere che non potrà più fare niente.
- e Lo'ak?- mi chiede velocemente, evidentemente preoccupata per lui.. un po' ci sto male, ma non lo ammetterò mai e poi mai davanti ai suoi occhi.
- non lo trovo..- sussurro leggermente, preoccupato più per la sua improvvisa scomparsa che per la preoccupazione che mia moglie nutre per lui.. so che gli vuole bene, ma ciò non toglie il fatto che a me dia fastidio sapere che lui sia perdutamente innamorato di lei.
- e anche se lo dovessi trovare, non so quanta voglia avrebbe di parlare con me- dico sorridendo leggermente amareggiato, so che non vuole parlarmi, esattamente come io non voglio parlare con lui.. ma mi manca mio fratello, ogni giorno sempre di più.
- dobbiamo avvertirlo Neteyam..- sussurra cercando di convincermi a continuare le disperate ricerche del teppista.
- lo so.. ma con me non vuole parlare- dico cercando di farle capire che il problema non sono io, che sono disposto ad andare da lui ed inginocchiarmi al suo cospetto pur di avvertirlo di ciò che sta accadendo, ma è lui che si rifiuta categoricamente perfino di guardarmi.
Con me non vuole parlare, ma forse con lei lo farà..
- vai tu da lui- dico dandole un idea che perfino a me non piace.. so di sembrare incoerente, ma sono convinto che lei sia l'unica persona a cui darebbe ascolto, e pur di non mettere in pericolo la vita di mio fratello sarei capace di mandarla da lui e rischiare che le salti di nuovo addosso.
- sono sicuro che con te vorrà parlare.. e che ti ascolterà- dico mentre il mio cuore si ristringe su se stesso ad ogni parola che esce dalle mie labbra, che la spinge verso di lui.. se dovesse succedere di nuovo, so di non poter dare la colpa a nessuno se non a me stesso, che continuo a concedergli possibilità con lei, e l'unica persona con cui dovrei prendermela sono io.
Lei annuisce leggermente, consapevole del fatto che Lo'ak potrebbe darle realmente ascolto, ma risulta leggermente tintinnante per causa mia, lei non vuole andare per non fare un torto a me.
- vai..- sussurro incoraggiandola ad andare a cercarlo.. ad andare da lui.
Mi guarda dal basso per qualche secondo, cercando di prendere una decisione, ascoltarmi oppure no.. ed io non so in quale delle due sperare.
Si avvicina velocemente a me, lasciando un piccolo bacio a fior di pelle sulle mie labbra, cercando di tranquillizzarmi il più possibile.
- torno subito..- sussurra sulle mie labbra per poi sorridere contro di esse.
Trattengo il respiro per qualche secondo, posando la mia fronte contro la sua, per poi espirare profondamente ed annuire leggermente.. Nay, va da lui prima che io cambi idea.
Si allontana lentamente dal mio corpo, mollando delicatamente la presa attorno al mio collo, lasciando dentro di me un enorme senso di vuoto ad ogni passo che fa per allontanarsi da me.
Si ferma sull'uscio dell'ingresso, voltando leggermente il capo verso di me, guardandomi da dietro la sua spalla, per poi rivolgermi un piccolo sorriso.
Ricambio il gesto con molta fatica, per poi incrociate le braccia al petto ed abbassare lo sguardo.. non voglio guardarla mentre va via.
Il mio respiro si fa sempre più affannoso mentre le immagini di quel bacio riaffiorano nella mia mente, annebbiandomi completamente la vista.
- sei un coglione..- sussurro dopo qualche secondo parlando da solo con me stesso, rimproverandomi da solo per ciò che ho appena fatto.
Devo smetterla di mandarla da lui e poi lamentarmi di ciò che le dice, di come la guarda, di cosa pensa su di lei. Io la spingo da lui e poi me ne pento e mi lamento.. praticamente mi butto la zappa sui piedi da solo.
Continuo con fare imperterrito a ripetermi che non succederà nulla, che mio fratello rispetterà la scelta che lei ha fatto con me.. ma come posso rasserenarmi da solo se lui la desidera almeno quanto me, che la ama almeno quanto la amo io?
All'improvviso delle urla strazianti mi fanno mettere subito sugli attenti, risvegliandomi dai miei pensieri. Mi guardo attentamente intorno, rizzando il più possibile le orecchie, nel tentativo di capire da dove provengano.. grande madre, ti prego, fa che non sia Nay ad aver urlato.
Un altro urlo strazziante arriva alle mie orecchie, ed io non riesco più a stare fermo, devo fare qualcosa.
Scatto velocemente ed esco di corsa dalla mia capanna, iniziando a vagare tra i corridoi immensi di questo villaggio, alla ricerca di chi abbia urlato e capirne soprattutto il motivo.
I miei occhi si fermano su una vasta schiera di Na'vi, tutti ammassati all'interno della sala comune, da cui si sentono provenire solo singhiozzi e piccolo versi strazianti di dolore.
I miei battiti iniziano ad accelerare, l'idea che possa essere Nay colei che produce questi versi mi fa perdere il lume della ragione. Con un piccolo scatto mi addentro nella sala, scavalcando e sorpassando l'intera folla, chiedendo "scusa" al mio passaggio.
Davanti ai miei occhi appare la figura di Ronal, accovacciata sul pavimento, con le guance inondate di lacrime ed il respiro ansimante mentre dei piccoli singhiozzi le abbandonano le labbra.
Accovacciata affianco a lei c'è la sua figlia più piccola, affiancata da Aonung, intenti a consolarla, e subito inizio a guardarmi intorno alla ricerca della sua primogenita.. ma di lei non c'è nessuna traccia.
Scorgo tra la folla la figura minuta di mia sorella, alla quale mi avvicino velocemente, pronto a chiederle una spiegazione.
- Kiri..- la richiamo cercando di farle notare la mia presenza, si inizia a guardare un attimo intorno, leggermente spaesata, e appena i suoi occhi si fermano su di me si catapulta tra le mie braccia, stringendosi a me con tutte le sue forza.
Le avvolgo le spalle con le mie braccia, cercando di consolarla.. non l'ho mai vista così scossa.
- che succede piccola peste?- chiedo con tono dolce, cercando di non farmi vedere preoccupato ed impaurito da questa atmosfera asfissiante di terrore e tristezza.
Rimane in silenzio, restando nascosta tra le mie braccia mentre la situazione intorno a noi inizia a scaldarsi. La folla inizia a schiamazzare e ringhiare di rabbia, tutti sembrano indignati, alcuni sono furiosi mentre altri tremano per la paura.. non ho mai visto così tanto casino.
Mio padre si avvicina alla famiglia del capo con uno strano oggetto tra le mani, e Tonowari appena lo vede si scaglia subito contro di lui mentre Ronal smette di piangere all'istante, in modo tale da poter ascoltare meglio cosa si stanno dicendo i due uomini.
Gli occhi della donna si spalancano all'istante e si tira in piedi con uno scatto, iniziando a ringhiare contro di lui.
-come puoi dire una cosa del genere?!- sbraita la donna contro mio padre, che subito fa un passo indietro, alzando le mani in segno di innocenza.
La folla intorno a noi inizia a scaldarsi ancora di più non appena vedono Ronal urlare contro mio padre.
Con un piccolo scatto allontano mia sorella dal mio corpo e mi guardo intorno, chiedendo con tono alto alle persone intorno a me di restare calmi e di non agitarsi, ma mi evitano completamente e continuano ad urlare in preda alla rabbia più totale.
- i demoni hanno ucciso la mia sorella nello spirito ed il suo piccolo!- urla la donna rivelando finalmente il motivo per cui si sente tutta questa tensione nell'aria.
Il mio cuore si ferma all'istante al suono di queste sue parole.. quel bastardo ci ha trovati, cazzo.
Mi guardo intorno mentre mio padre, come me, cerca di calmare la folla intorno a lui, che subito sembra voler far ricadere tutte le colpe su di lui, su di noi.. e come dargli torto? Se gli umani sono qui è solo per colpa nostra.
I miei occhi si fermano sulla figura di Nay, che si guarda intorno con fare spaesato ed impaurito, mentre al suo fianco scorgo la figura sgangherata di mio fratello.. è riuscita a trovarlo.
Un morso allucinante alla bocca dello stomaco mi fa subito contorcere il naso.. l'idea che siano stati da soli, che lui che abbia completamente perso la testa per lei, mi fa perdere il lume della ragione.
- dobbiamo combattere!- urla un uomo da in mezzo la folla, e tutti intorno a me iniziano ad esaltarsi ancora di più all'idea di vendicare la morte di quelle due povere anime innocenti, che hanno perso la vita a causa nostra.
- se li attaccate loro ci distruggeranno!- urla mio padre cercando di calmare la folla, di farli ragionare, e cerca di farlo soprattutto con Tonowari, che sembra essere irremovibile.
Mio padre ringhia di frustrazione, mentre la rabbia intorno a noi continua a crescere a passo con la sete di vendetta.
Ad un certo punto alza questo oggetto in aria, mostrandolo al popolo, che subito si zittisce, come se fossero tutti impauriti da questo strano oggetto sconosciuto.
Una piccola pressione mi risveglia velocemente, facendomi voltare leggermente, e dietro le mie spalle scorgo la figura di Nay, intenta a picchiettare un dito sulla mia spalla mentre tiene stretta a se sua sorella, che piange silenziosamente, nascosta tra le sue braccia.
Deglutisco rumorosamente, non voglio farla preoccupare, e cerco di nascondere la paura provando a rivolgendole un piccolo sorriso.
- che sta succedendo?- mi chiede in un sussurro la ragazza mentre mi volto velocemente verso di loro e mi avvicino, affiancandole.
- state tranquille.. andrà tutto bene- dico con tono dolce e premuroso, allungando una mano verso Tsireya, accarezzandole delicatamente i capelli.
Sospiro silenziosamente nel vedere la riccia in lacrime, sembra essere distrutta..
Alzo il mio sguardo su sua sorella, intenta a guardarmi attentamente, e nei suoi riesco a vedere una forma di paura così pura e profonda che mai avevo visto prima d'ora.
Lascio la presa sulla riccia e poso delicatamente la mia mano sulla guancia di mia moglie, che mi guarda continuandomi a chiedere pietà, non ce la fa più.. non so cosa fare amore mio, non so come far smettere quel bastardo, ma ci proverò con tutte le mie forze e mi impegnerò a trovare una soluzione.
- fidati di me..- sussurro accarezzandole delicatamente il viso, cercando di tranquillizzarla per l'ennesima volta.
Annuisce leggermente con fare affermativo mentre stringe le sue labbra l'una contro l'altra, creando un piccolo e sottile filo sul suo volto. Le rivolgo subito un piccolo sorriso di incoraggiamento, davanti alla quale la ragazza non risponde, ma sospira silenziosamente e si lascia completamente andare contro il palmo della mia mano.
Vorrei farti vivere una vita spensierata e felice.. e invece per colpa nostra e del nostro arrivo adesso quella ad essere in pericolo sei tu, sei tu quella al centro del suo mirino, sei tu ciò che lui vuole.. eri al sicuro, come voleva e sperava mio padre, ed ora non lo sei più per causa nostra.
- se vengono colpiti da uno di questi, sono marchiati a morte!- esclama mio padre con tono alto, richiamando di nuovo su di se la mia attenzione -se dovessero venire colpiti da uno di questi, chiamate me, io sono in grado di disattivarlo- dice dando istruzioni ben chiare e precise a tutti i presenti, sperando che gli diano ascolto.
Si volta velocemente verso Tonowari, cercando approvazione da parte sua, in modo tale da poter spingere il suo popolo a seguire i suoi consigli.
I miei occhi vagano per la stanza alla ricerca del teppista, non voglio perderlo di vista, non ora che finalmente lo rivedo dopo giorni di continue preoccupazioni e paure.
Un sospiro abbandona le labbra di Tonowari, che richiama nuovamente su di se la mia attenzione, facendomi distrarre dal mio obbiettivo di tener sott'occhio il teppista.
Tonowari sembra essere molto trattenuto e tintinnante, non sembra fidarsi di mio padre.. e non ha tutti i torti. Il capo del clan abbassa lo sguardo verso sua moglie, cercando da lei un cenno di approvazione, un sostegno o un consiglio da parte sua.
Ronal gli risponde con un veloce cenno della testa, con fare affermativo, mentre le lacrime continuano a rigarle il viso, scavato dal dolore e dalla disperazione per la perdita che ha appena subito.
- andate e ditelo ai tulkun!- esclama Tonowari con fretta e vigore, ordinando al suo popolo di correre ed andare ad avvertire i loro rispettivi fratelli e sorelle.
La folla inizia a dileguarsi lentamente, e tra di essa vedo mio fratello guardarsi velocemente intorno, per poi voltarsi ed attraversare prepotentemente la folla, superando le persone che gli sono di intralcio con fare furtivo e scattante.. oh no Lo'ak, non ti permetterò di mettere a rischio tutti noi un'altra volta, non adesso che c'è qualcosa di più grande in ballo.
- torno subito..- sussurro velocemente mentre non stacco i miei occhi dalla sua figura neanche per un istante, per poi scattare velocemente ed allontanarmi da mia moglie e dalla riccia con ampie e veloci falcate.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora