I miei piedi si muovono da soli, conducendomi autonomamente verso la sala comune, dove tutti si sono radunati nell'attesa del mio arrivo.
Imbocco il corridoio principale ed un paio di mani mi bloccano all'improvviso, intralciando il mio cammino.
- sei pronto?- mi chiede velocemente la voce estremamente frenetica ed agitata della riccia, che a quanto pare mi stava aspettando con ansia alle porte della sala.
- si- dico con tono convinto.. anche se al momento sono tutto tranne che convinto, non lo sarò mai senza di lui al mio fianco, pronto a sostenermi in ogni occasione e a tirarmi su il morale con le sue stupide battutine fuori luogo e sempre pronte all'uso.
- stai bene?- mi chiede notando qualcosa di strano in me, ponendomi la domanda a cui mi risulta più difficile rispondere.
Abbasso subito lo sguardo, rifiutandomi categoricamente di guardare i suoi occhi così pieni di pena e dispiacere nei miei confronti.
- si- rispondo di nuovo in modo secco, risultando ancora più apatico di prima, facendola insospettire ancora di più.
- avete litigato?- mi chiede con difficoltà, preoccupata per la risposta che potrei darle.
- con chi dovrei aver litigato?- chiedo con tono del tutto indifferente, sentendomi così estremamente ferito.
- con tuo fratello- mi risponde abbastanza confusa dalle mie parole, come se la mia domanda fosse risultata troppo stupida ed estremamente scontata.
- non mi risulta di avere un fratello..- rispondo velocemente, sentendomi subito in colpa per ciò che ho appena detto.. i sensi di colpa mi mangeranno vivo.
- da quel che mi ha detto per lui non sono più niente..- continuo spiegandole brevemente la situazione ed il suo respiro si mozza all'instante.. o almeno, questo è quello che ho capito davanti al comportamento che ha nei miei confronti.
Si porta una mano davanti alle labbra, evidentemente spalancate a causa della sorpresa.
- tranquilla Tsireya..- dico rivolgendole un sorriso fintissimo -tra qualche giorno Nay diventerà la mia unica famiglia- dico facendole intuire che sono rimasto talmente tanto ferito dalla discussione che abbiamo avuto io e Lo'ak, che al momento non mi interessa più di nessuno.
Ho pianto da solo, nel bosco, rannicchiato su me stesso contro un albero.. ho pianto come mai avevo fatto prima d'ora, e non voglio che questo riaccada mai più. Non voglio mai più sentirmi così debole e fragile davanti a qualcuno, gli unici con cui mi permetterò di esserlo saranno i miei figli e Nay.. ma oltre loro nessun'altro.
Mi guarda con fare incredulo, come se adesso non mi riconoscesse più.. come se si fosse appena ritrovata davanti ad uno sconosciuto.
Le rivolgo un piccolo e forzato sorriso per poi superarla velocemente ed incamminarmi verso l'ingresso della sala.
Passo velocemente e con estrema agilità tra la folla, raggiungendo velocemente il centro della sala, comportandomi come se niente fosse successo, come se le parole di mio fratello non mi avessero mai ferito, come se non avessi il cuore in frantumi.
- sei pronto?- mi chiede velocemente la voce di Nay, spuntando all'improvviso da non so dove.
Si ferma davanti a me e mi squadra per bene, cercando di assicurarsi che io stia bene.
Le rivolgo un piccolo e forzato sorriso, ma appena schiudo le labbra per risponderle e tranquillizzarla una mano si posa sulla mia spalla.
- cominciamo?- chiede il capo del clan, comparendo all'improvviso dietro le mie spalle, sovrastandomi con la sua altezza.
Mi giro leggermente verso di lui, smettendo velocemente di dargli le spalle e acconsento con un piccolo cenno affermativo del capo, sorridendogli timidamente.
-perfetto!- esclama sbattendo velocemente le sue mani, facendo ricadere un silenzio tombale in tutta la sala.
Mi guardo attentamente intorno, leggermente imbarazzato da tutti questi occhi puntati su di me, che mi guardano e osservano, forse nella speranza di scovare un mio qualsiasi passo falso.
I miei occhi vengono richiamati dai suoi, e appena i nostri sguardi si incrociano tutte le mie preoccupazioni sembrano svanire all'istante.
Mi guarda abbastanza preoccupata, in tensione per la cerimonia che sta per cominciare, speranzosa che vada tutto bene.
Suo padre la affianca velocemente, sistemandosi davanti a me, rivolgendomi un piccolo accenno di sorriso, come per tranquillizzarmi.
Ricambio in evidente imbarazzo, ed esso aumenta ancora di più non appena il possente ed imponente uomo mi porge la sua mano, lasciandola sospesa per aria in attesa che io l'afferri.
Senza mostrare troppa esitazione poso la mia mano sulla sua, spostando poi il mio sguardo su Nay, intenta a guardarsi intorno, leggermente spaesata, alla ricerca di qualcosa o qualcuno, che però non trova.
Viene richiamata dagli occhi di suo padre e subito raddrizza le spalle, tornando ad assumere la solita postura rigida e regale che possiede sempre in pubblico.
La ragazza dagli occhi color miele si avvicina a me, porgendomi anche lei la sua mano.
Dopo la sua iniziazione lei ha assunto un ruolo ancora più importante di quello di sua madre, lei è la discendente prossima al comando, e ciò implica che debba essere sempre al fianco di suo padre, Tonowari ha il ruolo più importante in questo villaggio, e lei è la sua seconda, un ruolo che supera perfino la Tsahìk.
Le porgo la mia mano e le rivolgo un piccolo sorriso, cercando di tranquillizzarla.. sento il suo cuore battere molto prepotentemente fin da qui.
Ricambia il sorriso, per poi tornare ad essere seria e mantenere un minimo di contegno.
Entrambi si abbassano verso il pavimento, inchinandosi davanti a me, posando la loro fronte contro il dorso delle mie mani.
Ronal e Aonung si avvicinano a loro, inchinandosi a loro volta dietro le loro spalle, afferrando la loro mano libera, protesa dietro le loro spalle. Pian piano tutto il popolo si inchina al mio cospetto, afferrando la mano di colui davanti a loro e porgendo l'altra verso colui che si trova dietro le loro spalle.
Il mio sguardo vaga su tutte queste teste chine, cercando disperatamente la chioma ribelle e rozza di mio fratello, che non scorgo da nessuna parte.
Il silenzio continua per diversi minuti, mettendomi evidentemente a disagio, ma devo resistere ancora per poco, tra non molto sarà tutto finito.
Tonowari allontana la sua fronte dalla mia mano, e Nay lo segue subito dopo, rialzandosi davanti ai miei occhi, ponendo fine a questa piccola tortura.
Il capo si avvicina lentamente a me, facendomi sentire sempre più piccolo ed indifeso davanti al suo cospetto, e si posiziona al mio fianco.
Una sua mano si posa sul retro del mio collo, afferrandomi amichevolmente, chinando leggermente il capo verso di me per poi sorridermi.
Ricambio il sorriso evidentemente in imbarazzo, con le gote completamente in fiamme.
Posa il suo sguardo su sua figlia, ancora ferma davanti a noi, e con un piccolo cenno del capo la invita a raggiungerci e ad affiancarlo.
La ragazza si fa coraggio e dopo aver preso una bella boccata d'aria si avvicina lentamente a noi, fermandosi al fianco libero di suo padre, che subito le posa una mano sulla spalla, risultando così estremamente piccola, fragile ed indifesa sotto il suo braccio.
Tonowari si guarda velocemente intorno e con un rumoroso colpo di tosse richiama velocemente su di se tutta l'attenzione del suo popolo, che subito si ammutolisce davanti al richiamo del loro capo.
- oggi è un giorno speciale per tutta la mia famiglia..- esclama alzando il tono di voce per farsi sentire meglio da tutti i presenti a questa iniziazione, nonché la mia.
- ed è con un po' di tristezza, ma anche con tanta felicità, che vi dico, che la mia primogenita tra tre giorni si unirà nel legame più sacro che noi Na'vi possediamo- un brivido mi attraversa velocemente la spina dorsale, facendomi rabbrividire ampiamente davanti a queste sue parole.. sta accadendo veramente.
- la scelta non è stata per niente difficile per questi due ragazzi che si sono amati dal primo momento.. che si sono scelti dal primo momento- dice stringendoci entrambi a se, facendomi sorridere leggermente davanti a queste sue parole, così estremamente vere.
- noi tutti approfitteremo di questa loro scelta per essere felici per loro.. e per consolidare l'entrata ufficiale nel nostro clan della famiglia di stranieri che è venuta a farci visita mesi fa- si schiarisce di nuovo la voce interrompendo il discorso per qualche secondo -da allora hanno imparato le nostre tradizioni, le nostre usanze, hanno imparato a vivere come noi.. ad essere come noi- esclama dandomi una piccola pacca sulla spalla, abbassando il capo verso di me, rivolgendomi un veloce sguardo di sfuggita.
- io approvo la loro unione, nella speranza che tutto vada secondo i loro piani per il futuro, e non mi opporrò mai davanti a questa scelta.. perché mai scelta fu stata più giusta di questa- esclama dandomi un'altra piccola pacca sulla spalla.
Abbasso lo sguardo, chinando leggermente il capo in avanti, sorridendo ampiamente mentre cerco di nascondermi dallo sguardo di tutti i presenti.
- adesso dobbiamo solo festeggiare!- esclama alzando le braccia al cielo, e tutti intorno a noi iniziano ad urlare di felicità.
Il capo si allontana da noi con ampie falcate, liberandoci dalla sua presa, e raggiunge velocemente i miei genitori, intrappolando mio padre in un abbraccio improvviso è molto caloroso.
Una figura piccola e minuta si ferma davanti al mio corpo, ed abbassando lo sguardo mi ritrovo davanti la ragazza dagli occhi color miele, che mi guarda dal basso con questi suoi occhioni estremamente magnetici.
- è stato quasi emozionante- esclamo alzando la voce per farmi sentire meglio, per poi ridacchiare leggermente, ancora stupito per lo strano "affetto" che mi ha dimostrato oggi suo padre tramite le sue parole.
- non è voluto venire?- chiede velocemente interrompendo la mia risata, non avendo sentito neanche una parola di ciò che ho detto.
Scrollo violentemente le spalle e serro le palpebre, sospirando con fare frustrato subito dopo.
- no.. non ne vuole sapere niente- dico cercando di risultare il più indifferente possibile, ma non credo di esserci riuscito.. non davanti ai suoi occhi almeno.
Le sue dita sfiorano leggermente la pelle della mia guancia, scorrendo su di essa fino a far posare completamente il suo palmo contro il mio viso.
- avete litigato di nuovo?- mi chiede dolcemente, non volendo risultare troppo invadente o schietta nei miei confronti.
Alzo velocemente il mio sguardo su di lei e le sorrido dolcemente mentre sento il mio cuore ribellarsi, pronto ad esplodere da un momento all'altro.
- non preoccuparti.. non abbiamo litigato- dico con un filo di voce, mentendo spudoratamente davanti ai suoi occhi così in pena per me.
Le sue labbra si schiudono leggermente, pronta a ribattere, ma non voglio più parlare di mio fratello, non oggi, non adesso.
Velocemente le avvolgo un braccio intorno alle spalle e la tiro verso di me, facendola scontrare contro il mio petto, zittendola prima che possa dire qualcosa che ferisca ancora di più il mio povero cuore, ormai in frantumi.
Rimane in silenzio, acconsentendo davanti al mio volere di non parlare più del teppista, e si stringe a me, avvolgendo le sue braccia intorno al mio busto.
So che lei è perfettamente a conoscenza di come io stia soffrendo per questa lontananza, e so che è molto dispiaciuta per questo, e forse prova anche sensi di colpa, sentendosi la responsabile di tutto ciò, la causa principale che ha scatenato tutto questo putiferio.. ma tutto questo non è capitato per colpa sua.
- Nay..- la voce bassa e soave di Tsireya ci risveglia da questo piccolo momento dedicato solo a noi.
La ragazza tira su la testa dal mio petto ed entrambi voltiamo il capo verso la riccia, ferma a qualche passo da noi, che ci sorride leggermente.
- mamma vuole parlare con te- dice velocemente e la ragazza sbuffa all'istante davanti a queste sue parole.
Alza leggermente il capo verso di me e si scusa con lo sguardo, si scusa perché è costretta ad allontanarsi da me.. non preoccuparti, abbiamo tutta una vita davanti per stare insieme amore mio.
Le sorrido leggermente, facendole capire che non mi dispiace lasciarla andare per qualche minuto, e poi non vorrei mai andare contro la volontà di sua madre.. non mi permetterei mai di contraddirla.
Sospira silenziosamente per poi avvicinarsi a me e lascaire un piccolo bacio sulla mia spalla. Si libera controvoglia dalla mia presa e si allontana lentamente da me, avvicinandosi a sua sorella, che la stava aspettando per accompagnarla in questa piccola avventura.
Le guardo allontanarsi mentre incrocio le braccia al petto, sorridendo nel vederle parlare e scherzare tra di loro, felici e sorridenti, con un legame talmente stretto che le tiene unite che niente sarebbe in grado di allontanarle.. come vorrei che fosse così anche per me ed il teppista.
All'improvviso uno schiocco risuona nell'aria e una piccola spinta mi sposta leggermente, dovuta da una pacca amichevole sulla mia spalla.
Sussulto leggermente, preso alla sprovvista da questo tocco e subito giro il capo per vedere chi sia, nella speranza di vedere Lo'ak al mio fianco. Ma appena incrocio gli occhi luccicanti di mio padre la mia speranza svanisce nuovamente nel nulla.
Lo guardo leggermente deluso dalla scoperta che lui non sia il teppista, ma cerco di non darlo a vedere, rivolgendogli un piccolo sorriso forzato.
-tra qualche giorno la tua unica famiglia sarà lei..- dice ricordandomi che tra tre giorni ci sarà il tanto atteso matrimonio -ed il tuo unico compito sarà proteggerla ad ogni costo Neteyam- dice guardandomi attentamente, cercando di scovare nei miei occhi la giusta convinzione per compiere un passo del genere.
-l'ho sempre fatto.. l'ho sempre fatto da quando ho scoperto quanto fosse speciale- dico con tono evidentemente convinto, sorridendogli leggermente -e continuerò a farlo fino a quando non esalerò il mio ultimo respiro- dico con un filo di voce, sentendo il mio stomaco formicolare solo all'idea di tutto il tempo che ho a disposizione per godermi a pieno un intera e lunga vita con lei.. alla fine è questo quello che ho sempre desiderato, un amore puro e viscerale.
Ricambia velocemente il sorriso per poi girarmi intorno, sorpassandomi con un ampia falcata.
Ho sempre desiderato avere la tua approvazione, sentirti dire che sei fiero di me papà.. e forse questo è il sogni più impensabile ed irraggiungibile tra i due che custodivo gelosamente dentro di me, ma io continuerò a sperarci e a lottare per arrivare a raggiungere anche questo obbiettivo.
Da dietro le sue spalle compare la figura alta e slanciata di mia madre, che mi guarda con fare intenerito e fiero di me.. almeno tu mamma.
Si avvicina velocemente a me e mi stringe in un abbraccio desideroso di contatto, sentiva la necessità di avermi accanto ed io non posso non essere felice di accontentarla.
Dopo secondi eterni ed interminabili si allontana di scatto da me, prendendomi velocemente il viso tra le sue mani, costringendomi a puntare il mio sguardo nel suo.
- sei cresciuto così in fretta, bambino mio..- sussurra con voce leggermente tremolante mentre i suoi occhi estremamente lucidi mi osservano con molta attenzione.
- ormai sei adulto..- sussurra sorridendo leggermente mentre mi accarezza delicatamente il viso con le nocche -sei diventato l'uomo che speravo diventassi..- continua mentre una piccola lacrima le riga il viso. Si porta velocemente una mano verso il viso, premendo il dorso di essa contro le sue labbra, trattenendo a stento un piccolo singhiozzo strozzato, nato dalle forti emozioni che sta provando in questo momento.
- il mio bambino..- sussurra nuovamente facendo venire il magone anche a me per queste sue parole così.. strazianti.
Con un piccolo scatto mi tira di nuovo verso di se, stringendomi in un nuovo abbraccio, questa volta più profondo.
Serro velocemente le palpebre, cercando di trattenere in tutti i modi possibili le lacrime che minacciano di uscire e la stringo fortemente tra le mie braccia, con la costante paura di poter perdere l'unica persona che mi abbia amato incondizionatamente dal primo istante.
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
FanfictionLe responsabilità ricadono sempre su qualcuno, devono sempre ricadere su qualcuno. Ma una cosa è il dovere ed un'altra cosa è il piacere.. Cos'è veramente il piacere? E se fosse solo un illusione? Alla fine come può sapere cos'è il "piacere" un rag...