Capitolo 6

228 11 0
                                    

-vedo che i nuovi arrivati fanno faville..- dice la ragazza con tono basso e provocatorio, utilizzato apposta per darci fastidio.
La sua voce è così tremendamente bassa e soave, ed è anche molto dolce e gradevole da sentire, non è per niente squillante o stridula, ma neanche mascolina e accattivante, è il giusto equilibrio per creare la perfezione.
Guarda con la coda dell'occhio il ragazzo alle sue spalle, che con un piccolo scatto fa per avvicinarsi velocemente verso di noi, intento a buttarsi di nuovo al collo di mio fratello.
La ragazza si posiziona velocemente davanti a lui, bloccandogli la strada, e lo spinge via posando le mani sul suo petto, allontanandolo da noi e da se stessa.
- cosa diavolo combinante razza di idioti?!- esclama quasi ringhiando rabbiosamente contro il gruppo di ragazzi davanti a noi, guardandoli con fare cagnesco, prendendosela velocemente con loro.
- hanno iniziato loro!- esclama Aonung puntando un dito contro di noi, spostando tutte le colpe, che sono nostre, su di noi.
I miei occhi si spalancano leggermente, sorpreso dalla tremenda immaturità che ha appena mostrato con questo suo gesto.
- smettila di fare il bambino!- esclama la ragazza contro di lui, quasi ringhiandogli contro, mentre si avvicina pericolosamente al volto del ragazzo.
Sembra così tremendamente arrabbia e.. infastidita, come se l'atteggiamento di Aonung risvegliasse in lei una rabbia che non le appartiene.
- basta! smettetela tutti e due!- la voce di Tsireya sembra bloccare del tutto la ragazza, che fa velocemente qualche passo indietro, allontanandosi da Aonung.
La figura di Tsireya si fa spazio tra il gruppetto di amici di Aonung, avvicinandosi ai due ragazzi che hanno messo in pausa la loro imminente litigata.
- ti devi mettere sempre in mezzo!- esclama Aonung non dando ascolto alla sua sorellina, evitando le sue parole, scagliando la sua rabbia contro la ragazza, che non sembra volersi tirare indietro davanti alla sua evidente provocazione.
- ti salvo sempre il culo che è diverso!- esclama con fare rabbioso la ragazza facendo qualche passo verso di lui, con l'intendo di avvicinarsi di nuovo ad Aonung, ma Tsireya si mette velocemente in mezzo, evitando che ciò avvenga, separandoli con la forza.
- non ho bisogno del tuo aiuto Nay!- esclama Aonung ringhiandole contro.
Nay.. si chiama così allora, bel nome.
- a me sembra di sì, guarda come ti hanno ridotto!- esclama Nay, puntando un dito contro di noi.
Una piccola risatina divertita scappa dalle labbra di mio fratello, ed io giro velocemente lo sguardo su di lui, fulminandolo con gli occhi, per poi intimidirlo di stare zitto, dandogli un veloce schiaffo sulla testa. Lo'ak mi rivolge subito uno sguardo sorpreso e confuso per il mio gesto, ed io gli faccio segno di stare zitto e di non peggiorare ancora di più la situazione.
- smettetela! adesso!- urla Tsireya zittendo velocemente i due ragazzi, ma Nay non sembra molto felice della cosa e sospira rabbiosamente, mentre il suo corpo freme dalla voglia di prendere a schiaffi Aonung.
-bene..- sussurra Tsireya ricomponendosi velocemente, tornando ad assumere una postura corretta, scuote leggermente la testa, ritornando in se, ed indossa di nuovo il suo sorriso smagliante.
- vedo che avete avuto l'onore di conoscere mia sorella nel migliore dei modi..- dice Tsireya indicando la ragazza, presentandola con un piccolo sorriso.
Le mie sopracciglia si corrugano velocemente, sorpreso e confuso dalle sue parole.. è sua sorella?
La ragazza, posizionata di profilo davanti a noi, gira leggermente la testa, facendo allineare il suo mento con la sua spalla, mentre mantiene il suo corpo rivolto verso Aonung, cioè suo fratello.
I miei occhi non si staccano da lei neanche per un istante, intenti ad analizzarla, e ad ogni secondo che passa noto sempre più somiglianze tra di noi.
- la nostra sorellona si deve sempre far riconoscere, non è così Nay?- esclama Aonung prendendola evidentemente in giro.
Nella mia mente continua a ripetersi la domanda "come fanno ad essere fratelli se lei è così.. simile a noi",  perché, diciamo la verità, ha evidentemente più somiglianze con noi che con loro. È del tutto uguale a noi, se non fosse per il colore della pelle, che è chiaro come il loro, di questo strano celestino tendente al verde.
La ragazza sospira rabbiosamente portando di nuovo il suo sguardo su di lui, fulminandolo con esso.
- perché non continuate a picchiarlo? se volete vi aiuto..- dice ringhiando rumorosamente contro suo fratello, che alza velocemente gli occhi al cielo.
- come sei simpatica- dice Aonung sbuffando sonoramente, evidentemente infastidito dalle sue parole.
- smettila Aonung..- sussurra digrignando i denti, sistemandosi ad un palmo dal viso di suo fratello -o finisco quello che hanno iniziato loro- ringhia minacciandolo di smetterla, e sembra essere così estremamente sicura di se. Davanti a questo tono di voce io non sarei stato in grado di reagire.. mette veramente i brividi.
- ok.. va bene così, abbiamo dato abbastanza spettacolo per oggi!- esclama Tsireya ridacchiando istericamente mentre si infila velocemente tra di loro, separandoli per l'ennesima volta.
- si può capire cosa diavolo è successo qui?- chiede Tsireya con tono infastidito sentendo la tensione della situazione, che sta sfuggendo un po' di mano.
- è stata tutta colpa mia- esclamo intervenendo subito, la situazione non mi piace per niente, e se posso evitare un imminente litigio tra Aonung e sua sorella allora lo faccio volentieri.
Tsireya scrolla subito le spalle appena sente le mie parole, rendendosi conto che anche in questa situazione mi sto prendendo le colpe al posto di mio e di suo fratello.
Li guardo tutti e tre, abbastanza confuso su con chi io debba parlare per risolvere la situazione, non capisco chi sia il più grande tra di loro.
La ragazza posa i suoi profondi pozzi di miele su di me, guardandomi attentamente, come se fosse interdetta sul da farsi.
Abbassa leggermente lo sguardo e fa un piccolo passo in avanti, facendomi capire che è con lei che devo parlare.
Quindi è lei la primogenita.. la questione diventa sempre più intrigante man mano che andiamo avanti.
- è stato tutto un grande malinteso- dico cercando di risolvere la situazione al più presto, guardando la ragazza con fare dispiaciuto mentre lei incrocia le braccia al petto, tenendo il suo sguardo fisso su di me.
Giro leggermente lo sguardo su mio fratello, fulminandolo con esso, risultando duro ed autoritario nei suoi confronti, ma a lui non sembra interessare, e distoglie il suo sguardo dal mio, girando la testa dal lato opposto, mentre le sue dita tremano leggermente per la frenesia del momento.
- cosa è successo?- la voce calma e pacata di Nay mi risveglia dai miei pensieri, catturando di nuovo su di se tutta la mia attenzione, mentre lei sposta il suo sguardo anche su mio fratello ed Aonung, aspettando che uno di noi tre le dia una risposta.
- è partito tutto da un fraintendimento, poi è sfociato in qualcosa di più grande, ma è stato tutto un grande error..- dico con tono tranquillo, cercando di spiegarle la situazione in modo tale che le colpe non possano ricadere su Aonung, ma mio fratello mi ferma velocemente, rubandomi la parola -ha chiamato mia sorella "mostro"!- esclama velocemente, accusando Aonung davanti agli occhi increduli di sua sorella, che quasi stenta a crederci.
- perché avrebbe dovuto?- chiede intenta nel proteggere suo fratello, non credendo alle parole di Lo'ak.
- perché non siamo Metkayina e perché abbiamo quattro dita!- esclama mio fratello alzando velocemente una mano al cielo, mostrando alla ragazza la sua mano, con un dito in più.
Come per inflesso le orecchie della ragazza si abbassano velocemente, mentre scrolla le spalle con fare incredulo. I suoi occhi sembrano cambiare del tutto, mostrando questo suo lato.. impaurito e fragile.
Si avvicina lentamente a Lo'ak, con passo lento e felpato, come se fosse leggermente impaurita da lui e dalla situazione in cui si è ritrovata contro il suo volere.
Appena si trova ad un passo da lui posa il suo sguardo sulla mano di Lo'ak, ancora ferma per aria, e la afferra delicatamente, portandola tra le sue. Inizia ad analizzarla lentamente e con molta attenzione, accarezzando leggermente il suo quarto dito. Lo'ak rimane immobile ed inerme sotto il suo tocco, rendendosi conto della sua estrema fragilità in questo momento, e le lascia fare tutto quello che vuole, senza opporsi. I miei occhi cadono sulle sue mani, notando un piccolo particolare che mi fa perdere qualche battito.
Mi avvicino velocemente a lei e afferro i suoi polsi, stringendoli delicatamente tra le mie dita, facendole perdere la presa sulla mano di mio fratello.
Tiro leggermente su le sue mani, mostrando, davanti ai miei occhi e agli occhi dei miei fratelli, che anche lei, come loro, ha un dito in più, e questo significa solo una cosa..
E cioè che iltre ad essere un ibrido, a quanto pare lei è anche.. una mezzosangue, come noi.
Sento le sue mani tremare leggermente sotto il mio tocco, e per istinto, cercando di tranquillizzarla, le accarezzo delicatamente i palmi delle mani.
Nella mia mente continuano a porsi diverse domande, ma la più frequente è perché lei è così? Così tremendamente diversa dai suoi fratelli e dai suoi genitori.. non riesco ancora a trovare una soluzione a tutto ciò.
Sento lo sguardo della ragazza bruciare sulla mia pelle, ed appena poso i miei occhi nei suoi vedo questo piccolo e sottile strato di lacrime, che li rendono così tremendamente lucidi e luccicanti alla luce del sole. Vedo dentro i suoi occhi, questi suoi immensi specchi dell'anima, la paura frasi strada dentro di essi.
Si allontana velocemente da me, tirandosi via dalla presa che avevo su di lei, e si porta velocemente le mani al petto, come se volesse proteggersi da me e dal mio sguardo, come se avesse pura di me in questo momento, sentendosi così tremendamente vulnerabile e fragile davanti ai miei occhi.
Le mie labbra si schiudo leggermente, vorrei dirle di stare tranquilla, che non le farò niente, che non le farei mai del male, che non sono in grado di farle del male, ma la paura di peggiorare ancora di più la situazione mi blocca dal farlo. Serro velocemente le labbra, stringendole l'una contro l'altra, racchiudendole in un piccolo e sottile filo sul mio volto.
- è vero ciò che ha detto il ragazzo?- chiede con voce un po' tremolante, mente si ferma a qualche passo dal corpo di suo fratello.
Sembra che stia per crollare, ma si ribella davanti a tutto ciò, cercando di mostrarsi continuamente forte ed intoccabile davanti a noi e a suo fratello.
Aonung posa il suo sguardo su di lei, per poi chinare leggermente il capo in avanti, nascondendo il suo sguardo colpevole agli occhi di sua sorella.
- chi tace acconsente..- sussurra la ragazza con voce rigida e fredda, come se si fosse resa conto solo adesso che le parole di mio fratello sono la pura e semplice verità di quello che è successo poco fa.
Il suo corpo si irrigidisce nel giro di pochi secondi, mentre si avvia, con l'intento di scappare via da qui, da noi.. dalla verità. Passa al fianco di suo fratello, facendolo barcollare leggermente dopo avergli dato una spallata mentre lo superava, evidentemente ferita e delusa per ciò che è successo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora