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"Quindi sei proprio sicura di non voler venire in gita?" esclamò Mina, facendo la sua faccia da cucciolo bastonato.

In quel modo riusciva sempre a fregarmi.

"Sai già cosa ne penso a riguardo. Le gite non portano mai nulla di buono." protestai, sicura che non mi avrebbe convinto.

Inaspettatamente il mese di marzo era arrivato prima del solito e un'aria di primavera aleggiava per le vie della Grande Mela, invogliandomi ancora di più ad uscire e ad abbandonare i pesanti libri.

"Ma andremo a Dublino e con noi ci sarà anche la classe dei ragazzi! E' la loro ultima gita...ti prego!" insisteva la mia migliore amica, mentre ci preparavamo.

Quel pomeriggio, infatti, ci sarebbe stata la semi-finale di football e i ragazzi avrebbero, come ogni anno, giocato in prima linea, pronti a sbaragliare le file nemiche.

"Mancano ancora due settimane!" mormorai esasperata. Più le dicevo di no e più insisteva.

Quelle ultime settimane, però, dovevo ammettere che erano state piuttosto tranquille: io e Gus avevamo vissuto incredibili avventure e grazie ad Aaron le mie indagini continuavano sotto traccia, senza che il mio ragazzo potesse accorgersene.

Il piano prevedeva, d'altronde, silenzio e dedizione.

"Considera che, in teoria, dovremmo aver pagato e portato le autorizzazioni." mi fece notare Mrs. Perfezione, mentre si provava i miei vestiti e le mie scarpe.

Ero proprio un'amica generosa...

"Sono Bella Mullen, bitch!" ironizzai, iniziando a cercare anch'io qualcosa da mettere per sembrare presentabile.

E così dopo un'ora passata fra "Non ho nulla da mettere", diverse crisi isteriche, linee di eye-liner storte e fondotinta scaduti, riuscii ad essere pronta e a raggiungere la limousine.

Per l'occasione avevo optato per un outfit decisamente meno elegante del solito, dal momento che indossavo una semplice t-shirt nera, infilata in un paio di jeans blu chiaro e chiodo nero, il tutto abbinato ad un paio di stivaletti con borchie e una maxi bag sempre nera.

"Insomma, ti piace vestirti con molti colori..." scherzò Mina, addentando la sua ciambella.

Ovviamente noi andavamo a vedere un'intensa partita di football, ciccioneggiando come al solito.

Una volta arrivate al campo della scuola, mi resi conto che gli spalti erano già gremiti di persone e trovare un punto da cui si vedeva bene era impossibile.

Per fortuna, dopo aver importunato Beverly e un'altra decina di persone, riuscimmo ad arrivare direttamente sul campo da football, vicine vicine alla squadra.

"Sei una rompi palle, ma riconosco il tuo potere!" sorrise Mina, intenta, stavolta, a sgranocchiare pop corn. Beata lei che aveva il metabolismo così veloce!

"Modestamente! Comunque, mi devi aggiornare su Aaron." la minacciai amichevolmente.

Le cheerleader stavano eseguendo le loro acrobazie e i ragazzi con indosso le sexy uniformi e le grandi protezioni stavano entrando in campo, acclamati a gran voce da tutti.

"Non riuscirei mai a fare la cheerleader, by the way. E' un ruolo troppo stereotipato..." considerai, interrompendo la mia amica.

Più volte dall'inizio dell'High School mi era stato proposto di entrare nella squadra, ma avevo sempre rifiutato: tutte quelle danze e acrobazie, insieme alla divisa striminzita e alla festa post partita non andava più di moda da anni e, anzi, era diventato soltanto uno dei tanti cliché in cui non mi sarei mai voluta perdere. Preferivo di gran lunga il mio lavoro clandestino da ballerina.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora