Con un taxi raggiunsi velocemente il locale, certa di trovare lì quell'arpia.
Il mio telefono non faceva altro che ricevere telefonate e messaggi, puntualmente ignorati, ma poco mi importava.
Dopotutto stavo andando anche a risolvere i loro problemi e presto mi avrebbero ringraziato.
Su internet ogni sito web parlava già dell'accaduto, numerosi giornali si domandavano come sarebbero proseguiti gli affari Mullen-Butler, chiedendosi se la mia famiglia si sarebbero allontana o meno da quella di Gus.
Dal mio punto di vista non riuscivo davvero a vedere con chiarezza cosa ci sarebbe convenuto maggiormente.
Non ero lucida ed ero emotivamente coinvolta nella vicenda, perciò non riuscivo a prevedere le successive mosse dei miei genitori.
Da un lato avrei voluto che mio padre si allontanasse da Simon, anche perché quasi sicuramente gli azionisti dovevano aver già preso provvedimenti legali e i titoli in borsa quel giorno dovevano essere crollati.
Dall'altro avrei voluto aiutare Gus e suo padre perché non meritavano che anni di duro lavoro fossero spazzati via da un semplice errore.
Non appena arrivai a destinazione, mi incamminai a muso duro verso l'ufficio di quella donna spregevole, senza curarmi minimamente dei bodyguard che mi fissavano con aria minacciosa.
"A cosa devo l'onore, mia cara Fallen Angel?" domandò, porgendomi un viscido sorriso.
Era seduta alla sua scrivania, i capelli le ricadevano sulle spalle in morbide onde, vistosi gioielli d'oro adornavano il suo corpo.
Nella mano destra teneva una sigaretta sottile, leggermente macchiata dal suo rossetto rosso, mentre con la sinistra sfogliava distrattamente alcuni documenti.
"Dobbiamo parlare." risposi, cercando di rimare il più vaga possibile.
"Accomodati, è da tanto che non ci facciamo una bella chiacchierata!"
Era tranquilla, non sembrava affatto turbata, ma d'altronde chi proverebbe un minimo d'ansia dopo aver rubato un patrimonio inestimabile e aver scombussolato Wall Street?
"Hai ragione, forse potremmo anche iniziare ad andare d'accordo." sorrisi, prendendola in giro.
Non l'avrei attaccata subito, sarebbe stato del tutto inutile.
"Come sta Gus?"
La sua domanda fu come un colpo al cuore, ma dovevo resistere. Dovevo farlo anche e sopratutto per lui.
"Sta bene, credo." esclamai, trattenendo uno sbadiglio. "Immagino avrai sentito dei problemi con le banche." continuai con la mia messa in scena.
"Davvero terribile, non ti pare? I giornali non fanno altro che parlarne, eppure nessuno di loro sa la verità."
Ingenuamente chiesi di quale verità stesse parlando.
"Mia cara, è inutile prenderci in giro: sappiamo entrambe che dietro al fallimento di Simon ci sono io, ma non avercela con me, per favore. Sei grande abbastanza per mascherare l'inquietudine." la sua risposta mi fece capire che non aveva intenzione di temporeggiare e così decisi di fare anch'io.
"Non mi sono mai fidata di te né credo potrò mai farlo, ma come puoi fare questo a Gus, a tuo figlio? Lui si fidava di te e tu lo hai tradito, lo hai fatto andare contro i suoi stessi principi.
A lui non importa del conto in banca o della società, lui voleva solo una madre e delle risposte. Possibile che nessuno se ne rende conto?" sbottai.
Nonostante mi sentissi amareggiata e odiassi Gus per quello che mi aveva fatto, in fondo il mio cuore lo aveva già perdonato ed era già tornato a lottare per lui.

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Amore Bugia Gioco.
Fiksi RemajaNell'alta società molto spesso si confonde l'avere con l'essere, i Soldi con i Sentimenti e la Fiducia con il Fondo fiduciario. Bella Mullen è un angelo sperduto, dalle ali nere, che per tutta la vita non ha fatto altro che affondare gli artigli nel...