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Canzoni per il capitolo:

Shawn Mendes- If I Can't Have You.

One Republic- Rescue Me.

La mattina seguente, quando mi svegliai a causa di alcuni raggi di sole entrati dall'unica finestra intatta, io e Gus eravamo ancora abbracciati, stretti l'uno all'altra, proprio come ci eravamo addormentati.

Dormire lì, fra macerie e cumuli di dolore, forse non era stata un'ottima idea; per quanto le parole del mio amico la sera precedente mi avessero colpito profondamente, non potevo minimamente immaginare la pesantezza di quel macigno di sofferenza che si portava appresso da quasi tutta una vita.

Mentre dormiva, Gus sembrava così sereno, così calmo e in pace con il suo cuore, esattamente come ogni giovane rampollo dell'Upper East Side che conoscevo, eppure lui era completamente diverso, fuori da ogni schema previsto, semplicemente unico.

Mi ritrovai a contemplare il suo volto dai lineamenti perfetti ancora avvolto fra le braccia di Morfeo, quando all'improvviso le sue parole circa il mio modo di essere mi tornarono in mente.

"La prima volta che ti ho visto, ho pensato che fossi la classica ragazza con tanti soldi e sfrontatezza, una di quelle ragazze che vuole avere la meglio su tutti e primeggiare, eppure, con il tempo ho avuto la certezza che tu sei l'esatto opposto. Quello che gli altri, a scuola o in publico, vedono è solo la maschera che Bella Mullen ha scelto di indossare. Io, però, non voglio vedere la maschera, io voglio avere l'onore di conoscere la vera te."

"Forse hai ragione, forse ho sempre indossato una maschera per celare il mio dolore, ma quello che non sai, Gus, è che da quando mi conosci, hai visto unicamente la vera me.E non hai idea di quanto questa cosa mi preoccupi, non hai idea di quanto io sia terrorizzata da una cosa simile, perché tu, Gus, sei l'unico a cui ho mai permesso di vedere un qualcosa di simile..." questi e tanti altri pensieri mi tormentarono fino a quando il moro non aprì gli occhi e iniziò a guardarmi, accennando poi un sorriso.

"Buongiorno Bella!" mormorò con la voce impastata dal sonno, poi, si sciolse dall'abbraccio e iniziò a gironzolare per la stanza.

Provavo una strana sensazione al vedere una scena simile, forse, una sensazione simile alla compassione. Chissà quanti ricordi nel girare per la sua casa distrutta dovevano tornargli in mente.

"Gus..." esclamai, afferrandolo per un braccio e facendolo voltare.

Immediatamente i nostri occhi si cercarono, il suo sguardo parve bruciarmi sulla pelle e insieme, in quel casino, sembravamo esserci soltanto noi.

"Non ti lascerò attraversare da solo questo inferno, chiaro? Ti aiuterò a trovare delle risposte, solo...promettimi di non farti del male." sussurrai.

Nelle ultime settimane i miei pensieri erano girati prevalentemente intorno a lui, come se fosse una parte importante di me, come se fra di noi ci fosse un di più; non avevo idea di come il tutto si sarebbe concluso, ma sarei rimasta al suo fianco fino alla fine.

"Una persona che sta male, che sente l'anima bruciare, non può promettere un qualcosa di simile."

"Gus..." lo richiamai nuovamente.

"D'accordo, Bella. Mi lascerò aiutare." sbuffò, cercando di nascondere un sorriso.

Alla fine, dopo aver discusso per una buona mezz'ora circa il da farsi, decidemmo di uscire dal palazzo e tornare ognuno nella propria abitazione, dove ci saremmo cambiati per poi rivederci nel pomeriggio.

"Allora ci vediamo dopo, Bella." mi salutò con un bacio sulla guancia Gus.

"Si, a dopo, Gus." ricambiai il bacio, prima di salire sul taxi.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora