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"Avanti Bella! Non ne posso più di girare per negozi..." esclamò esasperata Mina, crollando sulla mia spalla.

Effettivamente cominciavamo ad avere un bel po' di buste ed erano ore che giravamo.

"Jasmine, Jasmine, riesci a sentirlo anche tu?" ribattei, facendo strani gesti con le mani.

La poverina sbuffò e scosse la testa.

"Cosa dovrei sentire?"

"Il sapore della libertà dopo due settimane di esami!" gridai dalla gioia.

Il mese di maggio stava finendo e con esso, a momenti, la scuola, mentre la più piacevole delle estati si preparava a raggiungerci.

"Io sento più i crampi dalla fame e la voglia di fermarmi un attimo."

Era da tutta la mattina che giravamo per la Fifth Avenue alla ricerca di vestiti.

Al momento eravamo a quota sei buste a testa.

"Non capisci proprio? Quest'anno il mio vestito deve essere perfetto!" ribattei continuando ad andare per la mia strada.

Non avevo trovato ancora nulla di abbastanza soddisfacente e non mi sarei fermata finché non ci fossi riuscita.

"Sbaglio o a te non è mai importato del Prom e dell'elezione del re e della reginetta?" insistette con le domande la mia migliore amica mentre ero intenta a setacciare l'intero ennesimo negozio.

"Hai ragione, mia cara. E' sempre stato così, ma poi Gus Butler è entrato nella mia vita." mormorai e iniziai a provare un vestito.

Eppure nessuno dei trecento abiti provati in quella mattina mi convinceva: o era troppo lungo o troppo corto, o troppo colorato o troppo basico, e i corpetti...mamma mia, i corpetti erano uno peggio dell'altro. Nessuno che mi rendesse giustizia!

"Cosa c'entra Butler con questa storia?" sussurrò lei, lasciandosi cadere su una delle poltrone del negozio.

"E' il suo primo Prom in America e in Inghilterra è sempre stato eletto re insieme ad altre ragazze. Io non voglio essere da meno, sopratutto nell'anno del suo diploma." spiegai.

Mi spogliai ed infine mi rivestii.

"Andiamocene, nessuno di queste mi piace. Tanto mia madre si sarà già accordata con qualche stilista." aggiunsi e trascinai via la mia amica.


"Una mattina passata a cercare un abito, quando già in partenza sapevi che non lo avresti scelto in un negozio. Io ti odio." sbuffò Mina e ci accingemmo a pranzare.

"Ti voglio bene anch'io." sorrisi con aria innocente.

Con lei funzionava sempre e lo sapevamo bene entrambe: pochi istanti dopo scoppiammo a ridere.

"Smettila con le moine e piuttosto dimmi: andiamo alla festa organizzata da Sophie?"

Giusto! Quella sera Sophie aveva organizzato un party assurdo in qualche strano locale della città e, se non mi sbagliavo, era anche un party a tema.

"Tu che ne pensi? Ne vale la pena?" chiesi.

Ultimamente non prestavo molta attenzione alla vita sociale dei miei amici, un po' per colpa dello studio e di Gus, un po' per via dei pesanti turni al locale.

Theresa non mi dava un attimo di tregua, ma, almeno, stando a stretto contatto con lei potevo tenerla sotto controllo.

"Sarà senza dubbio una festa pazzesca, ma è nel vecchio locale di Gus e non so se i ragazzi se la sentono." replicò piuttosto confusa.

Uh, doveva essere la festa organizzata da me e dalla madre di Gus allora, quella per cui tanto mi aveva rotto le scatole.

"Io penso che dovremmo andare. Il locale non gli appartiene più e ho saputo che la gestione è completamente cambiata." mentii per non destare sospetti.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora