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Canzoni per il capitolo:

Bebe Rexha- I'm a Mess.

Julia Michaels- Hurt Again.

Il mattino seguente mia madre non volle sentire scuse, mi fece svegliare da Ben e fui costretta ad andare a scuola.

Sebbene fossi rincasata alle due del mattino, non ero affaticata, dal momento che, ogni qual volta che vestivo i panni di Fallen Angel, tornavo per quell'ora.

Non appena varcai il cancello della scuola, però, mi resi conto che qualcosa non quadrava: non c'era un solo studente che non mi stesse fissando, molti erano riuniti a gruppi di due o massimo tre persone che sembravano ridere di me, mentre guardavano qualcosa sul loro telefono.

"Puttana!"

"Troia!"

"Scandalosa!"

"Traditrice!"

Queste furono le parole che più sentii mentre raggiungevo il mio gruppo di amici, una volta lì capii che la situazione non era diversa: Martin e Aaron avevano il telefono in mano e lo fissavano come se avessero appena visto un fantasma, Melanie e Sophie erano con altre ragazze, ma mi fissavano comunque e Jasmine aveva un'espressione chiaramente delusa stampata sul viso.

"Mi spiegate che cosa diavolo sta succedendo?!" esclamai ad alta voce e metà scuola si girò verso di me.

Non ci fu risposta, nessuno ebbe il tempo di rispondere; all'improvviso Cameron, che si trovava vicino all'entrata, tirò un pungo a Gus, il quale era appena sceso dalla limousine.

"Brutto figlio di puttana, te la sei scopata vero?"

No, no, no! Non poteva averlo scoperto! Come poteva essere accaduta una cosa simile?

"E dimmi è lei l'angelo di cui parlavi ieri sera?"

Un altro pugno, un altro spintone, altre grida da parte degli studenti... in pochi minuti la mia vita era diventata un inferno.

Presi un respiro profondo, chiusi gli occhi e li riaprii: la situazione non era cambiata, la realtà era ancora quella ed era arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità.

Non ero più una ragazzina indifesa ed ero pronta a pagare per quegli stessi errori che mi avevano reso felice e libera.

A passo veloce raggiunsi quei due e cercai di separarli, ma non vi era nulla da fare: dal volto del mio ragazzo, forse da quel momento ex, trapelavano rabbia e disgusto, mentre Gus aveva il labbro spaccato e il contorno dell'occhio destro si stava annerendo. Non andava bene in quel modo, lui non si meritava altro dolore.

"Smettetela, subito!" gridai a mia volta, tirando Cameron per il braccio.

Il cuore mi batteva velocissimo, l'ansia mi divorava dall'interno, ma non temevo per la mia reputazione, assolutamente no.

Temevo per quel ragazzo alto, con quegli occhi capaci di stregarmi, che in poco tempo mi aveva rivoluzionato, portandomi con sé nella discesa verso l'oblio.

"Tu non c'entri niente con tutto questo!"

"Si, invece! Il sesso non lo si fa in due."

Bastarono quelle parole per mandarlo su tutte le furie, ma almeno la sua attenzione si spostò da Butler a me.

Ancora non riuscivo a spiegarmi come tutta la scuola fosse venuta a conoscenza di un fatto privato, ma poco mi importava.

"E così è successo davvero!" replicò lui e nel suo sguardo potei leggere tanto rammarico, ma anche tanto ribrezzo.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora