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Canzoni per il capitolo:

Jorja Smith- Blue Lights.

SiR- You Can't Save Me.

Pensieri, pensieri su pensieri che si ingarbugliavano fra loro, intrecciandosi in quel buco che era la mia mente, un buco piccolo e oscuro, a volte immenso, a volte impaurito, a volte semplicemente desideroso di fuggire via, lontano dagli incubi e dalle incertezze. Le stesse che per l'ennesima notte mi avevano tenuta sveglia, obbligata a fissare il soffitto della mia camera, a cambiare posizione di continuo, a passare da un pensiero all'altro, da una bugia all'altra.

E tutto quel pensare era stato, ancora una volta, orribile.

Quella mattina mi alzai, mi lavai e mi vestii come un'automa... un'automa pronto a passare la giornata fra fotografi e giornalisti per l'ennesimo shooting fotografico e le ennesime interviste... sapete, tutte quelle pagliacciate del caso che si è costretti a fare quando il proprio cognome ha una certa importanza e tua madre vuole, grazie ad esso, procurarti un posto nel mondo dello spettacolo e dei gossip senza neanche pensare se è ciò che ti rende davvero felice.

"Signorina, ha ancora molto da fare? Sa, è già in ritardo di venti minuti!" esclamò Ben, mentre finivo di sorseggiare il mio caffè.

"Fanculo, non voglio niente di tutto questo..." mormorai alzandomi da tavola e raccogliendo le ultime cose importanti e mettendole nella borsa.

Ben mi osservò in silenzio, senza replicare ed infine, si limitò soltanto ad accompagnarmi fino alla limousine.

"Sua madre lo fa per il suo bene, vuole essere sicura di lasciarle qualcosa di più di un po' di soldi: una strada certa da percorrere." disse quando fu il momento di salutarmi, davanti alla porta dell'autovettura nera.

"Peccato che a me le strade certe e sicure non piacciono per niente..." borbottai, ma ormai ero già verso lo studio dove avremmo dovuto scattare quel giorno.

"Almeno a fare lo shooting con me ci sarà Mina" cercai di consolarmi così, sapendo di avere l'appoggio incondizionato della mia migliore amica.

Entrai nell'alto grattacielo e subito fui accolta da una receptionist che mi portò al piano dove si trovava la mia manager.

"Buongiorno Bella! Sei pronta per oggi? Beh, spero proprio di si!" disse lei con entusiasmo.

Senza neanche prestare attenzione alle sue parole, cercai subito con lo sguardo Jasmine: l'unica persona in grado di farmi digerire tutto quello schifo.

Forse ero un'ingrata, un'ingrata che neanche si rendeva conto delle magnifiche possibilità che le venivano offerte, ma quando non si è felici di ciò che è la propria vita, l'ingratitudine è l'unica arma che ti resta.

"Bella, mi stai ascoltando? Vabbè, non abbiamo tempo, dicevo... stavamo pensando io e gli altri della produzione che forse, potresti posare per il numero di Vogue di marzo e poi, potresti partecipare al talk show di quel famoso conduttore, hai presente quale? Sai, pensavamo di inserirti nella serata dove ci sono anche Ariana e Gigi..." Serena continuava a parlare senza sosta dei suoi progetti per me e poco ci mancò che mi scoppiasse la testa.

"Quindi oggi cosa vuoi fare?" domandai io non appena finì di parlarsi addosso.

"Oggi, e così ho concordato con tua madre, faremo lo shooting per Vogue e stasera andrai alla cena di beneficenza dove verrai intervistata." mi spiegò, arrivando, finalmente, al sodo.

Quella sarebbe stata una giornata da incubo... altro che la cenetta tranquilla di cui io e Gus avevamo parlato per messaggio la sera prima.

"Jasmine è già arrivata?" chiesi, mentre le truccatrici e le hairstylist mi preparavano.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora