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Canzoni per il capitolo:

Dan+Shay- Tequila.

Nea- Some Say.

Quando riuscii a farmi la spazio fra la folla di adolescenti, mi resi conto che quella sera l'ultimo piano del Golden Palace era stato completamente occupato.

Erano soltanto le nove di sera, eppure metà degli invitati era già sbronza e dei miei amici non vi era traccia; sicuramente, dopo una serata del genere, la signora Blake non ci avrebbe mai più permesso di fare una cosa simile.

"Martin, Aaron, avete per caso perso quegli ultimi neuroni che vi erano rimasti?" sbraitai contro di loro non appena li trovai.

Le mie parole non ebbero alcun effetto dal momento che il primo era già strafatto e il secondo era sulla via della sbronza.

"Bella, rilassati! Andrà tutto bene, fidati." Martin ebbe anche il coraggio di ribattere una cosa simile.

Come se gestire un centinaio di ragazzini fosse una cosa da poco!

Ogni giorno che passava mi meravigliavo sempre di più della loro superficialità!

"Martin, non dire cazzate! Sai bene anche tu che stasera finirà malissimo e, per di più, hai anche portato l'erba!" inveì contro di lui sua sorella, non appena ci raggiunse.

La serata era per me iniziata da poco meno di mezz'ora e già prometteva malissimo.

"Se non volete divertirvi, sorellina cara, potete anche smettere di uscire con noi. Sapete, non vi obblighiamo mica!"

Che faccia tosta! Nell'ultimo periodo i nostri amici erano diventati veramente insopportabili!

Con uno sguardo feci capire le mie intenzioni alla mia migliore amica e subito dopo ci allontanammo da quei due.

"Come è andata al centro benessere?" chiese Jasmine, passandomi un Martini.

Quella sera, a differenza delle altre, sarei rimasta sobria e non avrei superato il limite consentito.

"Non bene, anzi, malissimo: Sophie e Melanie hanno iniziato a dire cose poco carine sul conto di Gus e io mi sono arrabbiata." spiegai brevemente.

"Bella, non si può certo di che Butler sia un santo e poi, si tratta soltanto di voci."

La sala affittata da Aaron si trovava sempre all'ultimo piano, ma era più lontana dalle camere dove il nostro gruppo avrebbe dovuto dormire quella notte e, soprattutto, il balcone era immenso.

Con Jasmine ci eravamo sedute su un divano distante dal resto degli invitati e avevamo intenzione di passare un po' di tempo insieme.

"Si, forse sono soltanto voci, ma non è detto né che queste voci siano vere né che facciano piacere al diretto interessato." espressi pacatamente la mia opinione.

"Tu credi che Gus ne soffra?" domandò meravigliata,

Sorrisi e poi scossi la testa: a Gus non importava minimante della sua reputazione, era così sfacciato da non temere nulla, ma a me si, importava davvero ciò che gli altri pensavano di lui.

In passato, forse, avrei anche creduto e alimentato certi pettegolezzi, ma, non in quel caso, non dopo essere venuta a conoscenza della triste storia della sua vita.

"Premesso che fra di noi non ci sia tutta questa confidenza, credo semplicemente che a nessuno di noi piaccia sentire cose false sul proprio conto." evitai accuratamente la domanda per poi chiederle di Lorenzo.

"E così abbiamo deciso di intraprendere una relazione a distanza... tu, invece, che mi dici? Ultimamente sei sparita e Cam dice che passate pochissimo tempo insieme." terminò così il suo racconto.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora