-48-

75 0 0
                                    

Il giorno seguente tutto ciò che vidi non appena aprii gli occhi fu il possente corpo di Gus, che sereno dormiva ancora al mio fianco.

Un gran mal di testa non faceva altro che tormentarmi e immagini sfocate della festa piano piano mi tornarono in mente. Che figura! Non avevo mai bevuto così tanto in vita, ma Theresa Dominique, ammetto, poteva far quest'effetto.

Era ancora presto e il mio ragazzo dormiva profondamente.

Era semplicemente meraviglioso con quei capelli spettinati sulla fronte e le labbra ripiegate in un sorriso, con le fossette esaltate al massimo e il petto che si alzava e abbassava regolarmente, a tempo con il suo forte russare, un po' fastidioso, ma adorabile.

Io, in compenso, avevo un aspetto davvero orribile con il trucco colato, i vestiti ancora addosso e i capelli spettinati. Menomale che in quella stanza non vi erano specchi o mi sarei spaventata da sola.

"Sei bellissima anche così, sopratutto quando sei completamente andata." bofonchiò Gus, attirandomi a sé. Si era svegliato e mi stava già osservando da un po'.

"Sei un rompiscatole!" mi lamentai, abbracciandolo.

Erano passati dei mesi dal nostro primo incontro, eppure ogni volta che gli stavo vicina, stretta al suo corpo, il mondo mi veniva a mancare sotto i piedi e nel mio universo esisteva solo e soltanto lui con il nostro amore e il nostro inferno. Un inferno meraviglioso, decisamente migliore del paradiso.

"Eppure tu continui ad essere meravigliosa." ammiccò, iniziando a baciarmi.

Oh Gus, come eri bravo a portarmi ovunque, lontano dalla realtà, ai confini e ai limiti della fantasia.

"Ti amo, ti amo, ti amo." mormorai, cercando di riprendere fiato.

"Ti amo anch'io. Sei tutto il mio mondo, Bella Mullen." rispose, riprendendo a percorre con lo sguardo e con la bocca ogni centimetro del mio corpo, arrivando, però, sempre e comunque dritto al mio cuore.

"Signor Butler..." improvvisamente George bussò alla porta, interrompendo la magia.

Sbuffai, ma annuendo, dissi a Gus di rispondere.

"George, che succede? Non entrare, per favore." lo pregò, per evitare che gli imbarazzanti inconvenienti delle volte precedenti si ripetessero.

"Succede di tutto, signorino. Riguarda lei e le sue attività." sintetizzò il maggiordomo, prima di invitarci a scendere da Simon.

In tutta fretta, facemmo come richiesto, e un attimo dopo fummo al piano di sotto.

"Buongiorno Signor Butler." dissi non appena entrammo nella sala da pranzo.

Il padre del mio ragazzo, però, non era affatto di buon umore.

"Come hai intenzione di spiegarmi questo, Gus Luan Butler?" sbottò, infatti, non appena ci vide.

Fu in quel frangente che venni a conoscenza del secondo nome di Butler, interessante.

"Papà, posso spiegarti tutto." iniziò Gus, prendendo il giornale che prontamente suo padre aveva sbattuto sul tavolo.

Mi avvicinai anch'io e lessi la copertina.

"Scandalo nell'alta società Newyorkese: il nuovo business del giovane Gus Butler tra prostituzione e stripper."

Non poteva essere vero, non potevano averlo scoperto e noi non potevamo essere finiti così pesantemente nei guai.

"E' da stamattina all'alba che non faccio altro che ricevere chiamate dagli azionisti per questo e molti minacciano di tagliare i fondi se non verranno date spiegazioni." urlò il signor Butler su tutte le furie.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora