Canzoni per il capitolo:
Niall Horan- Too Much To Ask.
Avril Lavigne- Complicated.
La mattina dopo, non appena mi svegliai, tutto ciò che vidi era Gus, ancora mezzo nudo, che mi teneva stretta a sé.
In un attimo rivissi ogni momento della sera precedente e ancora non riuscivo a crederci di averlo fatto davvero.
La mia prima volta... così epica, così magica... e così migliore rispetto alle mie fantasie!
Osservai a lungo il ragazzo al mio fianco: i suoi occhi erano chiusi e dormiva profondamente, i capelli, completamente scompigliati, si erano leggermente arricciati e il suo corpo, ancora mezzo nudo, combaciava perfettamente con il mio.
Ma cosa sarebbe accaduto nel momento in cui si fosse svegliato? Ne avremmo parlato? Saremmo rimasti semplici amici o qualcosa sarebbe cambiato?
"Non farti tutte queste domande..." sussurrò Gus, scostando una ciocca di capelli che ricadeva lungo il mio viso e aprendo definitivamente gli occhi.
"Che cosa?"
"Ti si legge in faccia che sei preoccupata e che ti assillano tante domande. So anch'io che dovremmo parlare e lo faremo, ma adesso la scuola ci attende." annunciò.
Di colpo si alzò dal letto e iniziò a raccogliere i vestiti che la sera precedente erano finiti ovunque sul pavimento di quella stanza.
Lo imitai ed insieme ci rivestimmo, ci rivestimmo, coprendo la nostra pelle e tornando ad indossare ogni nostro dolore ed insicurezza.
"Il vestito lo puoi tenere, d'altro canto è un mio regalo." affermò con tono deciso, quando vide che ero indecisa sul da farsi.
Avevo terribilmente paura, non volevo rivestirmi né tantomeno uscire da quella stanza e ritrovarmi nel mondo reale, dove io e lui eravamo due semplici estranei. No, non era ciò che volevo, ma non potevo scappare ancora e ancora dalla realtà.
Erano le sei e mezza del mattino quando, con un taxi, Gus mi riaccompagnò a casa e mi salutò.
Senza fare rumore arrivai in camera mia e indossai l'uniforme scolastica, mi truccai e tornai a fare tutte quelle cose ordinarie che eseguivo ogni giorno come se fossi un'automa.
La solita routine, però, era cambiata da tempo, non vivevo soltanto perché esistevo, ma vivevo perché volevo farlo, perché ogni mattina, scendendo dal letto, i miei pensieri erano rivolti ai miei amici ed in particolare, a quell'amico che, da quel momento, almeno nella mia mente, non era più tale.
La mia solita routine si era interrotta bruscamente, aveva cambiato direzione ed era fuggita dalla monotonia. Io stessa ero fuggita da quelle monotone abitudini che definivano la mia vita.
E lo capii proprio quella mattina, quando dopo una notte in cui il caos aveva vinto su ogni mia paura, mi guardai allo specchio e vidi lì riflessa una ragazza diversa da quella che tutti conoscevano, una nuova versione di Bella Mullen.
"Signorina è pronta? La limousine la attende." annunciò Ben da dietro la porta.
Presi un respiro profondo, scesi nei garage senza preoccuparmi di fare colazione e partii diretta verso scuola.
La macchina, i suoi sedili e i suoi finestrini, i palazzi e i grandi grattacieli che scorrevano sotto ai miei occhi erano sempre gli stessi, a cambiare era stato il mio punto di vista, a cambiare era stato il mio cuore, eppure, lì, nella città che non dorme mai, tutto mi sembrava diverso.
"Gus! Ieri sera ti abbiamo aspettato per tre ore, ma non ti sei più presentato. Tutto bene?" quella fu la prima domanda che sentii fare da Aaron una volta raggiunti miei amici.
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Amore Bugia Gioco.
Teen FictionNell'alta società molto spesso si confonde l'avere con l'essere, i Soldi con i Sentimenti e la Fiducia con il Fondo fiduciario. Bella Mullen è un angelo sperduto, dalle ali nere, che per tutta la vita non ha fatto altro che affondare gli artigli nel...