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Canzoni per il capitolo:

Post Malone- I Fall Apart.

Drake- Shot for Me.

La neve, il freddo pungente, le lame che tagliavano il ghiaccio, le brusche cadute e le risate, il vin brulè e i biscotti di marzapane...quel giorno mi sentivo viva, in quella viglia di Natale lontana da casa, stavo ridendo come non mai e il mio cuore mai prima di allora si era sentito così leggero.

"Ragazzi, mettetevi in posa?!" esclamò Yvette, poco prima di essere colpita in pieno da un bambino e rotolare, quindi, sul ghiaccio.

Tutti e tre scoppiammo a ridere e prima di aiutare la poveretta a rimettersi in piedi, passarono buoni cinque minuti, poi, recuperata la dignità, ci ricomponemmo alla bene e meglio.

"Non biasimo quel bambino, Yvy... Bella alla sua età era molto peggio." osservò mio papà, beccandosi subito dopo un'occhiataccia da parte mia.

Non che fossi un'abile pattinatrice, ma me la cavavo abbastanza bene.

"Credo che sia il caso di tornare a casa o ti ammalerai." proposi io, vedendo la ragazza, poco più grande di me, abbastanza infreddolita.

A volte mi chiedevo come facesse una ragazza poco più che ventenne a stare con mio padre che di anni ne aveva quasi cinquanta, doveva essere un legame davvero particolare ed intenso per riuscire a superare tutti quegli anni di distanza che, però, entrambi riuscivano perfettamente a colmare.

"Non preoccuparti per me, Bella! Non voglio assolutamente rovinare la giornata a te e ad Edward." mi rispose, cercando di nascondere i brividi di freddo.

A quel punto mio padre si avvicinò a lei e dopo averle sussurrato qualcosa all'orecchio, la accompagnò a ritirare le sue scarpe.

Quando lui tornò da me, della sua compagna non vi era più traccia.

"Che fine ha fatto Yvy?" chiesi confusa.

"Abbiamo chiamato la limousine e si è fatta venire a prendere..."

"E a te sta bene?" insistetti, sentendomi leggermente in colpa.

"Bella smettila di preoccuparti per una cosa simile! Certo che mi va bene, altrimenti avrei scelto di tornare tutti insieme a casa, ma evidentemente se sono qui, con te, è perché ho deciso che voglio essere qui, con te." mormorò, riprendendo a pattinare.

"Non è che mi preoccupo, è che è Natale e so che nonostante viviate insieme, spesso siete costretti a non vedervi per giorni per via del tuo lavoro." ribattei, prima di aggrapparmi ad un paraurti, salvandomi così all'ultimo da una rovinosa caduta.

"Sei ancora viva?" si accertò poco dopo delle mie condizioni ed entrambi ridemmo delle mie grandi abilità sportive.

"Penso di si, ma non è ancora detto nulla!" dissi, riprendendo a pattinare.

La mattinata passò in fretta, fra pattinaggio, un bel pranzo in uno dei ristoranti preferiti di mio padre e una passeggiata nel centro città, con tanto di shopping e così, ben presto, arrivò l'ora di cena.

Per quella sera avevo scelto il mio abito da sera preferito, lungo e rosso fuoco e vi avevo abbinato un paio di tacchi, rigorosamente neri ed un trucco dorato... ottima scelta, che venne approvata sia da Yvette che da mio padre.

"Per questa sera papà si è davvero impegnato!" constatai, facendo ridere la sua ragazza.

"Non gli capita spesso di avere qui sua figlia, non pensi?" ironizzò lei, spostandosi una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

"Questo è davvero per me?" ero sorpresa, terribilmente sorpresa.

La sala era completamente imbandita, numerosi camerieri facevano avanti e indietro per la sala e c'era gente a non finire.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora