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Canzoni per il capitolo:

Bastille- Quarter Past Midnight.

Chris Snelling- River Flows in You.

Il lunedì dopo, in attesa del suono della prima campanella della giornata, mi ritrovai al solito muretto con i miei amici e nel mentre che sentivo i loro discorsi, cercai con tutto il mio autocontrollo di evitare lo sguardo rovente di Gus.

Quella sera, infatti, dopo aver cenato insieme, ci eravamo salutati normalmente, come se la questione del bacio non fosse stata importante, ma, sulla mia limousine, i sensi di colpa avevano iniziato a divorarmi, con il risultato che avevo passato l'ennesima notte insonne.

Non si trattava soltanto di quel bacio, ma di tutto quel tempo che nell'arco di due mesi avevo passato con lui, allontanandomi da tutti; e la conclusione a cui ero giunta era che sarebbe stato meglio troncare qualsiasi cosa stesse per nascere.

"Bella, ma che fine hai fatto l'altra sera?" domandò di colpo Jasmine.

In quel momento ero sicura di essere completamente pallida, ma nessuno sembrò farci caso. Nessuno tranne Gus.

"Ha avuto un capogiro e visto che non si sentiva bene, l'ho riportata a casa." rispose al mio posto e così, si beccò la prima occhiataccia della giornata.

Come osava mentire per mio conto e, soprattutto, con quale faccia tosta provava a difendermi?

"E come mai l'avresti riportata a casa proprio tu? Potevano benissimo aiutarla anche Martin ed Aaron." si intromise Cameron.

Socchiusi gli occhi e mi ritrovai a pregare che non si scatenasse l'ennesima litigata in mezzo a tutto gli studenti.

"Forse perché sono l'unico che riesce davvero a capire come lei si senta." ribatté duramente l'altro.

Fulminai nuovamente con lo sguardo Gus e sperai che la finisse lì, ma, evidentemente, non comprendeva i miei segnali.

"Ma se tu e lei vi odiate!" sbottò Martin.

Jasmine mi si avvicinò e mi chiese scusa con lo sguardo, io annuii, consapevole che, di certo, la sua domanda non voleva scatenare un qualcosa di simile.

"Ragazzi, basta! Mi sono sentita poco bene e Gus mi ha riaccompagnato a casa, perché è stato il primo a trovarmi nelle condizioni in cui versavo. Per tutta la notte di ieri ho vomitato e ancora non sono nel pieno delle mie forze, quindi, se non vi dispiace, preferirei cambiare argomento." dissi con un tono che non ammetteva repliche.

I ragazzi cambiarono immediatamente discorso e io, stufa di tutto quel putiferio che in pochi minuti si era creato, decisi di avviarmi verso la classe di storia.

Gli avvenimenti degli ultimi mesi, se non dell'ultimo anno, mi stavano logorando lentamente, portandosi via ogni mia energia e forza vitale, ma non glielo avrei permesso, avrei ritrovato il controllo su me stessa e il mio cuore avrebbe trovato la pace. Eccome se lo avrei fatto! Se solo non ci fosse stato Gus Butler ad attirarmi a sé, portandomi in un mondo tutto nostro, senza limiti e barriere...

Parlando del diavolo, ecco che spuntano le corna! pensai fra me e me, quando lo vidi entrare nella mia classe e sedersi accanto a me.

Stupido stupido Butler! Possibile che dovesse sempre inseguirmi?

"Dovresti smetterla." sospirò, guardandomi negli occhi.

Deglutii e cercai di capire a cosa si potesse mai riferire! Per quale motivo con lui doveva essere tutto così complicato?

"Di fare cosa, esattamente? Non credo di star commettendo un crimine stando seduta al mio banco." ribattei con sarcasmo.

Quella che avevo detto ai miei amici, infatti, non era del tutto una bugia: non avevo chiuso occhio per tutta la notte, di certo non per il vomito, ma sicuramente per tutti quei pensieri che ruotavano intorno a lui.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora