Più tardi la situazione nell'ufficio del signor Butler sembrò migliorare lievemente quando con Gus ci presentammo per spiegare il mio accordo.
Scendendo a patti con Theresa, sapevo a cosa stavo andando incontro così come sapevo che sarebbe stato estremamente difficile costringere i nostri genitori.
"Quindi dovrei fidarmi di una ragazzina di diciassette anni?" chiese Simon, sbeffegiandomi.
Alzai gli occhi al cielo e dopo aver preso un respiro profondo, mi preparai a ribadire ciò che avevo già detto più volte in precedenza.
"Nessuno la sta obbligando. Io ho fatto il mio per proteggere la mia famiglia e suo figlio. So che è l'idea di lasciare momentaneamente la compagnia alla sua ex moglie è difficile da accettare, ma almeno si tratterebbe di un qualcosa di temporaneo. Lei si fida di me e posso con l'aiuto di Gus trovare informazioni da usare a nostro vantaggio." spiegai nuovamente.
"Simon, Bella ha ragione. Fingere di interrompere i nostri accordi e avvicinarci a lei è la soluzione migliore..." mi appoggiò papà, nel profondo fiero di quello che ero riuscita a fare.
L'unico che taceva era Gus, se ne stava in un angolo dello studio, seduto su una delle due poltrone di pelle, intento a bere del vino bianco.
Era provato dalla giornata trascorsa e probabilmente, deluso da sua madre, quella figura che per tanto tempo aveva idealizzato e a cui si era aggrappato per evitare di sprofondare nel dolore.
"Non capisco, però, una cosa!" esclamai, dopo aver chiarito la questione.
Erano le undici di sera passate e avevamo letteralmente passato le ultime cinque ore lì dentro, alla ricerca di una soluzione che non ci danneggiasse maggiormente.
"Come ha fatto Theresa a sopravvivere a quell'incendio e, sopratutto, perché ha deciso di scappare e nascondersi sotto un altro nome?" domandai con l'ingenuità tipica di un'adolescente.
Mio padre e Simon si lanciarono un'occhiata che non prometteva niente di buono e nel momento esatto in cui mi risposero sommariamente, capii per l'ennesima volta che stavano mentendo.
Non riuscivo a capire il motivo di così tanti segreti e bugie, anche perché in passato quel modo di agire non aveva portato da nessuna parte.
"Sono esausta!" mormorai prima di sdraiarmi accanto a Gus.
Finalmente eravamo riusciti a salire a casa sua e a metterci nel letto.
Era stata una giornata lunghissima, piena di emozioni, sia positive che negative, e non vedevo l'ora di chiudere gli occhi e smettere di pensare.
"E domani c'è anche il prom..." constatò il mio ragazzo, ancora decisamente giù di morale.
Sebbene non avesse parlato molto nel corso dell'ultime ore, il suo sguardo mi aveva rivelato fin dal primo istante tutto il suo dolore e tutto il suo rammarico per la spiacevole situazione.
"Sarà una giornata impegnativa, ma ci divertiremo veramente tanto!" ribattei, incrociando la mia gamba alla sua.
"Forse sarebbe meglio non andare..." replicò. "Dopo tutto questo casino avrò sicuramente gli occhi di tutti puntati addosso e non meriti che circolino altri pettegolezzi su di te a causa mia." aggiunse poco dopo.
"Ancora non riesci a capirlo?" domandai, scoppiando a ridere. "Possono parlare, scrivere articoli di giornale, mormorare alle mie spalle, ma non mi importa, non più. Mi importa soltanto di te, del nostro amore e dopo tutto questo casino, a maggior ragione, ci meritiamo una serata normale."
Gus sorrise e dopo avermi avvicinato ancora di più a sé, mi baciò profondamente.
Entrambi avevamo bisogno di trovare conforto e smarrirci anche solo per un attimo nel vortice della passione.
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Amore Bugia Gioco.
Teen FictionNell'alta società molto spesso si confonde l'avere con l'essere, i Soldi con i Sentimenti e la Fiducia con il Fondo fiduciario. Bella Mullen è un angelo sperduto, dalle ali nere, che per tutta la vita non ha fatto altro che affondare gli artigli nel...