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Canzoni per il capitolo:

Halsey-Gasoline.

Blackbear-Idfc.

In quel momento avrei voluto dire qualcosa, qualcosa che lo facesse sentire meglio e in quel caso, qualsiasi cosa sarebbe andata bene.

Le parole mi mancavano, come se un potente nodo mi stringesse la gola.

Mai, in vita mia, mi era capitato di dover confortare qualcuno, né mai qualcuno si era rivolto a me per confidarmi qualcosa di tanto grande. Nessuno tranne Jasmine, ovviamente.

"Volevi sapere il motivo per cui sono qui, giusto? Beh, eccolo. Contenta?"

Il suo tono di voce era diverso, più duro e freddo; Gus si era, nuovamente, chiuso nella sua bolla impenetrabile, fatta di ironia e sarcasmo, di mistero e sfacciataggine. Tutto questo per colpa mia e delle mie stupide domande!

"Gus, non so per quale motivo tu la stia cercando né pretendo che tu mi racconti la tua storia. Sappi solo che io ci sono, nel caso ti voglia confidare con qualcuno."

"Non preoccuparti. Di sicuro, se avrò bisogno di qualcuno, non sarai tu."

Non lo capivo. Il minuto prima rideva con me e quello dopo mi ridicolizzava, allontanandomi.

Intorno a lui era come se ci fosse un muro, una barriera alta e impenetrabile; se fosse stata di cemento, abbatterla non sarebbe stato tanto difficile, ma quella barriera, quel modo di proteggersi lo conoscevo bene anch'io, ed era un materiale piuttosto duro da abbattere perché quel materiale non era altro che dolore intriso dalla rabbia.

"Non servirà a molto, sai?" dissi, alzandomi dal divano e avvicinandomi verso la vetrata.

"Di che cosa stai parlando?"

"Del chiudersi in se stessi. Gus, ogni volta che qualcuno prova ad avvicinarsi a te più del dovuto, lo allontani e ti comporti da idiota." ribattei.

Il cielo si stava comprendo e presto, sarebbe scoppiato, quasi sicuramente, un temporale.

"Basta, Bella! Tu non sai niente di niente, non mi conosci e non sai chi sono. Credi di poter controllare tutto, ma non è così. Il mondo non gira intorno a te." urlò.

La sua voce forte mi colpì in pieno, facendomi sobbalzare.

"Forse hai ragione, forse sono un'egoista, forse non ti conosco. Ma conosco quel tipo di dolore, credimi, lo conosco fin troppo bene e so quanto possa consumarti."

"Oh si, certamente. Ti aspetti anche che ti creda? Sei Bella Mullen e la tua vita è perfetta... non sai cosa sia il dolore, no."

Non lo sopportavo più, le sue parole mi avevano ferito e lasciavano trapelare quanto realmente lui non mi conoscesse, ma non me ne sarei andata. Non quella volta.

"Tutti si fanno un'idea delle persone, ma, notizia dell'ultima ora, nessuno può conoscerti davvero o sapere ciò che provi. Io, però, nonostante tu mi stia trattando di merda dal primo giorno, nonostante tu mi abbia messo in crisi, sto cercando di aiutarti." ribattei, stranita.

Gus era così tosto che mai mi avrebbe fatto vedere il suo dolore, ma allo stesso tempo, sembrava divorato da esso. E mi faceva male vederlo così.

"Io non voglio il tuo aiuto. Io non voglio niente da te."

All'improvviso, però, un tuono squarciò il cielo, la pioggia cominciò a riversarsi su New York e comparve George, il quale annunciò che i nostri amici erano qui.

"Tu sei arrivata soltanto dieci minuti fa, d'accordo?" annunciò Gus, la sua domanda non sembrava ammettere repliche.

Non risposi, annuii leggermente e non appena comparvero Martin e Jasmine iniziai a parlare con loro.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora