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Canzoni per il capitolo:

Birdy- Not About Angels.

Ruelle- War Of Hearts.

Passarono due giorni prima che io riuscissi a riprendermi e a ritrovare la forza necessaria per affrontare i miei compagni di scuola e Cameron...

Due giorni di penosa agonia, in preda alle lacrime e al panico, in preda al dolore e alla disperazione, due giorni di penosa e oltraggiosa solitudine.

Al terzo giorno, però, fui costretta a trovare la forza per uscire dalla mia stanza e affrontare le conseguenze delle azioni del mio "ragazzo"; fu così che, allora, alle sette e dieci, puntuale come la morte, mi alzai dal letto, feci una doccia, indossai l'uniforme e mi truccai, cercando di coprire ogni livido e ferita... peccato che il fondotinta coprisse soltanto le cicatrici e i marchi più superficiali e non quelli che tormentavano vigorosamente il mio cuore.

Una volta arrivata a scuola, ignorai i numerosi sguardi che, desiderosi di gravare sul mio cuore, mi fissavano ossessivamente alla ricerca di una reazione, ma mai da parte mia ne avrebbero avuta una, mai ci sarebbe stata una risposta ai loro giudizio, dal momento che dipendevo solo e soltanto da me stessa ed ero forte abbastanza per attraversare un uragano a testa alta.

Mi unii, così, al mio gruppo di amici e finsi di essere la solita Bella Mullen, la solita ragazza di Cameron Parker e loro, come sempre, credettero davvero di avere davanti la vera me e dubito che le cose sarebbero andate allo stesso modo se Gus Butler, quella mattina, fosse stato presente.

"Ragazzi, credo sia il caso di iniziare a parlare di Capodanno!" esordì Sophie con la sua aria civettuola e subito Melanie annuì.

Come ogni anno, essendo già vicini al giorno del Ringraziamento, i miei amici sentivano l'innegabile bisogno di scovare l'evento migliore per trascorrere l'ultimo giorno dell'anno.

"Io e Bella passeremo le vacanze di Natale e Capodanno nella villa dei Mullen a Montpellier! Ovviamente, potete aggiungervi!" esclamò entusiasta Cameron.

E pensare che avevo totalmente rimosso questo inquietante dettaglio!

"Uh davvero? Mi sembra davvero meraviglioso!" Mina prese palesemente in giro il ragazzo al mia fianco, guardandomi di sottecchi e lasciandomi capire che dopo avremmo sicuramente parlato.

"Montpellier sembra un'ottima meta, ma io e Aaron pensavamo più a qualcosa come l'Havana o il Mexico..." suggerì Martin, ma nessuno di noi fece in tempo a controbattere che la campanella suonò.

Piena di pensieri e ancora scossa dalla presenza di Cameron, mi diressi in religioso silenzio verso la mia classe e mi preparai alle sei ore più lunghe della mia vita, in più, la divisa quel giorno sembrava un vero e proprio supplizio.

"Bella, tu sai perché Gus non si è presentato a scuola negli ultimi due giorni?" mi chiese Jasmine, a metà della seconda ora.

Stavamo facendo fisica, una delle materie che meno apprezzavo, sebbene in essa avessi un' A piena.

"Aspetta: neanche tu in questi giorni sei venuta... non mi dire che? Oh mio Dio!" la mia migliore amica partì in quarta, immaginando qualcosa di profondamente diverso dalla realtà.

"Mina, no! Non sono stata con Gus, credimi. Anzi, fra me e lui non c'è più nulla." tagliai corto, desiderando con tutta me stessa di evitare l'argomento Gus Butler.

"Dicono tutti così e poi..."

E poi, Mina, arriva qualcosa pronto a rubarti tutta la tua felicità e spensieratezza... pensai fra me e me.

Le ore seguenti le trascorsi fra un test attitudinale e un altro, cercando di cavarmela al massimo, sebbene psicologicamente fossi distrutta.

In più, la mezz'ora di ricreazione la passai chiusa in classe, pur di evitare il mio ragazzo e di non dover fingere di essere un'altra persona.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora