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Nove mesi, erano passati già nove mesi da quel giorno di fine settembre in cui, sulla terrazza dell'Empire State Building la mia vita era entrata in collisione con quella di Gus Butler e il mio cuore si era unito al suo, eppure, nonostante tutte le novità, tutti i casini, tutte le feste, tutti quegli indimenticabili momenti, il tempo pareva essersi fermato in quell'istante. Io stessa, forse, ero rimasta lì.

E quella mattina, seduta sul cornicione del tetto della scuola, me ne resi finalmente conto: ero cambiata, quello era innegabile, non ero più la Bella Mullen dell'anno prima, ma la mia anima era rimasta ferma in quel momento, ancorato a quella giornata, una giornata come tante altre, che, però, aveva sconvolto tutto.

I miei obiettivi, il mio carattere, il mio modo di osservare il mondo, tutto in me era così diverso rispetto a nove prima che, a volte, l'unica mia certezza era quella di non conoscermi abbastanza.

Dopo nove mesi, finalmente, mi era chiaro, dopo nove mesi e, forse, dopo una vita intera avevo compreso cosa fosse davvero importante e cosa no.

New York appariva stupenda da lì sù, mi sentivo decisamente più leggera, più libera, sebbene molteplici fossero le catene che mi tenevano ancora prigioniera del mio passato, mentre uno strano entusiasmo per il futuro si stava facendo spazio in me, ero decisamente curiosa di sapere cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi fra il ballo scolastico, il diploma di Gus e l'inizio delle vacanze estive.

Ero certa che quella sarebbe stata un'estate memorabile!

"Sapevo di trovarti qui!" mormorò una voce alle mie spalle.

Mi voltai e lei era lì, lei era sempre rimasta lì, al mio fianco, con il suo caloroso sorriso, sempre pronta ad offrirmi una spalla su cui piangere.

Lei, dopotutto quello che era successo in quasi un anno, era ancora con me e insieme eravamo uscite vincitrici, reduci da quei giorni difficili, ancora una volta a testa alta.

"E' il nostro rituale di fine anno, non potevo non essere qui." ribattei, facendo posto a Jasmine.

Ebbene sì, un anno era passato, il nostro terzo anno di liceo era giunto al termine e, ormai, ci rimaneva soltanto un altro anno prima di entrare nel mondo degli adulti. Un ultimo anno di gioiosa libertà e poi, l'inizio di una nuova vita.

"Perché ho come la sensazione che sia la fine di qualcosa?" domandò la mia migliore amica, ora seduta al mio fianco, con i suoi occhioni scuri, sempre meravigliati, proiettati sulla nostra bellissima città.

"Da settembre saremo le ultime della compagnia al Liceo. I nostri migliori amici, tuo fratello e persino Melanie e Sophie inizieranno un nuovo percorso che li porterà a realizzare i loro sogni. Qualcosa sta finendo, Mina, ma qualcosa di altrettanto grande sta per iniziare." risposi, prima che il resto dei ragazzi ci raggiungesse con una bottiglia di champagne da stappare.

"All'ultima bottiglia qui!" esclamò Aaron, aprendola.

Dal primo anno di liceo, il compito di stappare la bottiglia era sempre toccato a lui e così, quando pronunciò quella frase, tutti i momenti insieme attraversarono velocemente la mia mente.

Come poteva il tempo essere passato così velocemente?

"A noi e alla nostra amicizia!" gridò Gus, prima di baciarmi.

Alla fine avevamo deciso di venire insieme a scuola, anche perché dopo la festa della sera precedente, quella poteva essere l'unica opzione per presentarsi con puntualità.

"Non vorrei sembrarvi troppo sentimentale, ma volevo soltanto dirvi che questi anni sono stati meravigliosi e il merito è tutto vostro: siete i migliori amici che potessi desiderare!" disse Martin, abbracciandoci un ad uno.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora