Canzoni per il capitolo:
Bryson Tyller- Right My Wrongs.
Alice Merton- Why So Serious.
Quel sabato la notte fu magica, piena di passione e sintonia, piena di amore e amicizia, piena di bagni sotto le stelle e ricordi da creare... quella notte fu la nostra notte, il nostro momento, quello in cui la realtà faceva solo da sfondo e il nostro amore era in primo piano.
Il sogno, però, non durò a lungo e ognuno di noi, con il sorgere del sole, fu costretto a indossare nuovamente la propria maschera. Eppure eravamo stati bene. Bene lontani dalle apparenze e dalla falsità, bene lontani dalle accese luci della città e dal chiasso di una qualsiasi discoteca, bene lontani dall'alcol e dal sesso sfrenato. Semplicemente bene.
La realtà, purtroppo, premeva più della fantasia e ci richiamò nuovamente al nostro destino, alla nostra vita, alla nostra routine, fatta di scandali e gossip, di eventi e pretesti per sfoggiare il nostro nome.
Quella mattina quando mi alzai, tutto mi apparve con una luce diversa, come se fossi capace di vedere il mondo da un'altra prospettiva. Mancava solo un giorno, un giorno esatto e poi sarei stata diciassettenne.
Al pensiero di quanto il tempo scorresse velocemente sorrisi istintivamente: stavo crescendo, stavo diventando una donna ed ero fiera dei valori che, in un modo o nell'altro, mi erano stati impartiti.
"Tesoro, stasera è la grande sera!" mi ricordò mia madre quando scesi in cucina per fare colazione.
Negli ultimi tempi, a dire il vero, le cose fra noi stavano andando meglio e lentamente il nostro rapporto si stava ricucendo... esattamente come era successo con mio papà. Forse, in fondo, la pace era migliore della guerra. Sopratutto in quel momento.
"Hai ragione, mamma! Non vedo l'ora." ammisi ed, effettivamente, entrambe avevamo ragione.
Quella sera, a mezzanotte, non solo avrei compiuto gli anni, ma, anche il piano di Gus si sarebbe potuto realizzare. La signora Blake, infatti, aveva accettato di incontrare El Diablo e chissà se mai si sarebbe aspettata di trovare proprio suo figlio dietro quella maschera.
Perché si, io e Gus eravamo sempre più convinti che quella signora nascondesse qualcosa... qualcosa che si intrecciava alla perfezione con il nostro destino.
"Hai già scelto il vestito?" domandò Leopold, stranamente anche lui era presente.
"A dire il vero, qualcuno ci ha già pensato al posto mio." replicai, fingendo un sorriso.
Con Leopold le cose ancora non andavano bene. Non mi convinceva, mi sembrava una persona così falsa e misteriosa che non avevo la minima idea di come facesse a starci mia madre.
"Indosserai davvero il vestito che ti ha regalato tuo padre?" mia madre era perplessa.
"Mamma, l'hai visto?" esclamai. "E' semplicemente stupendo e, poi, nessuno ancora lo possiede qui a New York." puntualizzai, felice di avere qualcosa di speciale che nessun altro poteva possedere.
"Signorina Mullen, abbiamo un ospite all'ingresso." Ben fece irruzione nella sala da pranzo.
Come al solito Gus aveva deciso di fare di testa propria ed organizzare l'ennesima sorpresa.
Ah, quant'era folle quel ragazzo!
"Ben, fai salire Gus. Ti giuro che è l'ultima volta che si presenta qui all'improvviso!" mentii. In fondo, una bugia a fin di bene ogni tanto non poteva certo considerasi un crimine.
"Va abbastanza bene fra voi due!" sorrise mia mamma, mentre sorseggiava il caffè.
"Direi più che bene, signora Bennet."
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Amore Bugia Gioco.
Teen FictionNell'alta società molto spesso si confonde l'avere con l'essere, i Soldi con i Sentimenti e la Fiducia con il Fondo fiduciario. Bella Mullen è un angelo sperduto, dalle ali nere, che per tutta la vita non ha fatto altro che affondare gli artigli nel...