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Fin da bambina avevo amato la notte, con la sua oscurità e i suoi segreti, ma anche con la sua luce e la sua saggezza.

Fin da bambina era stata il mio momento preferito della giornata e con il tempo io stessa ero stata risucchiata dal suo mistero.

In un mondo che, infatti, solo di notte poteva esistere, amavo aggirarmici, creatura indomita, e vivere la mia libertà, vivere, danzando ed essendo me stessa.

Da quando, poi, in quell'oscurità avevo trovato anche l'amore, ero completamente rinata.

Quella notte stavo ballando sulle note di una canzone d'amore, leggera come una farfalla volteggiavo sul palo, esibendomi con le mie migliori acrobazie e in quel caos, sotto lo sguardo ammalato di uomini, tanti uomini, mi sentivo me stessa, viva, libera, sicura.

"Diventi sempre più brava, lo sai?" Gus si avvicinò a me non appena finii lo spettacolo.

Sebbene dopo il nostro fidanzamento ci si poteva aspettare che avrei smesso con la mia vita segreta, il mio ragazzo aveva insistito affinché continuassi e mai si era rivelato geloso, mai aveva fatto scenate per una sera passata con un cliente a bere o per uno spettacolo nei privè. E per questo lo ammiravo, per l'assenza di gelosia e il grande rispetto che nutriva nei mie confronti.

Io, al posto suo, non ci sarei riuscita.

"E' merito tuo e del tuo supporto." ammisi, sorridendogli.

Prendemmo una bottiglia di champagne dal bar e ci ritirammo nelle nostre stanze.

Era un mercoledì sera come tanti altri e mia madre, come al solito, credeva che fossi a casa di Gus.

Lo scandalo del suo lavoro clandestino continuava a girare imperterrito, questo era vero, ma nessuno aveva mai fatto il mio nome.

Più volte mi ero ritrovata a pensare che Cameron lo avesse impedito, ma non lo credevo così caritatevole e buono. Non dopo l'inferno in cui mi aveva buttato a marcire.

"Sono felice, Bella. Per la prima volta da quando ho memoria, sono dannatamente felice." esclamò improvvisamente il mio ragazzo quando finimmo di fare l'amore.

Come un fuoco la passione ci aveva avvolti e ancora una volta era stato impossibile evitare di cadere in tentazione.

"Anche se ho mille preoccupazioni e di notte non dormo, sono felice.

Nonostante la sofferenza mi stia mangiando vivo, non ricordo periodo della mia vita in cui sia stato più felice di come lo sono ora." continuò con la sua ammissione e io, inconsapevole di quel che stava per dire, cercavo di seguirlo come meglio potevo.

Ormai ero abituata ai suoi strampalati discorsi da credere che fosse soltanto un momento di apertura nei miei confronti... e invece!

"Gus, di che demoni e sofferenze parli?" chiesi, interrompendolo, pur sapendo che la cosa lo infastidiva.

"La vita è fatta anche di questo, amore mio. Di paure, di dolore, di emozioni intense e folli passioni, ma è proprio qui che sta la sua essenza: vivere nonostante tutto e trovare anche nel dolore la felicità. E' sopratutto in esso che, forse, la felicità andrebbe trovata." ribatté, eppure come una stupida continuavo a non capire quelle parole così meravigliose e struggenti.

Scosse il capo e mi baciò, mi baciò con delicatezza, scuotendo tutti i tormenti che, nel profondo, dilaniavano il mio animo così simile al suo.

Oh Gus, se solo avessi potuto prendere un po' del tuo dolore e farne la stella più luminosa dell'universo. bella, meravigliosa, lucente, ma sopratutto incompleta, affinché potesse completarsi con tutte le mie fragilità.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora