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Canzoni per il capitolo:

Alec Benjamin- Let Me Down Slowly.

George Ezra- Shotgun.

Fortunatamente la festa organizzata da Aaron e Martin finì nel migliore dei modi: senza incidenti alcuni e con noi che verso le due del mattino dormivamo serenamente ognuno nella propria camera.

Il resto del weekend lo passai in completa tranquillità, studiando le materie per il giorno seguente e facendo un piccolo pigiama party con Jasmine.

"Buongiorno ragazzi!" esclamai non appena raggiunsi il mio gruppo di amici.

Eravamo già a martedì e quel giorno non era un martedì qualunque: era il compleanno di Gus!

"Ei, come va?" domandò subito Cam, venendomi ad abbracciare.

"Tutto bene, voi?" e iniziarono i soliti saluti e racconti che durarono più di dieci minuti.

"Quindi cosa abbiamo preparato per Gus?" all'improvviso Sophie catturò la mia attenzione.

Del moro non pareva esserci traccia, perciò quello sembrava il momento propizio per parlare della sua festa.

"Ragazzi, ma Bella ha già detto che lui non vuole festeggiare." mormorò Melanie e sebbene volessi darle ragione, alla fine avevo deciso io di voler comunque organizzare qualcosa.

"Stasera chiederò a Gus se vuole venire da me per vedere la partita di football, ma quando arriverà invece di trovare la tv accesa, troverà tutti noi che cantiamo tanti auguri. Che ve ne pare?" spiegò Aaron e si, potevo ritenermi soddisfatta.

Non si trattava di una grande festa, ma almeno, per una volta, si sarebbe sentito speciale e forse, sarebbe anche stato felice.

"Mi sembra un buon piano: semplice, ma efficace." constatai io, prima che suonasse la campanella.

Prima di entrare in classe, però, decisi di fare un breve giro della scuola per provare a vedere se il festeggiato avesse deciso di venire.

Il caso volle che, a causa o forse grazie alla mia perenne distrazione, andai proprio a sbattere contro il suo petto imponente.

"Certo che potevi essere un po' più basso, eh!" borbottai ad alta voce, quando finalmente riuscii a guardarlo negli occhi.

"Bambolina questo è il tuo modo per darmi il buongiorno, vero?" ridacchiò lui, sorridendo.

Almeno sembrava essere di buon umore!

"Butler fai meno l'idiota." sbuffai per poi ricambiare il sorriso.

"Intelligenza è il mio secondo nome, bellezza."

La convinzione prima di tutto, mi raccomando... pensai, scuotendo la testa.

"Non ne posso certo dubitare, Gus, ma il tuo primo nome resterà sempre e comunque idiota, quindi siamo uno pari palla al centro." lo sfidai, sempre scherzando.

Nell'ultimo periodo il nostro rapporto era notevolmente migliorato, i litigi erano sempre meno frequenti e potevo dire che la sua presenza nella mia vita fosse anche positiva.

"Sei sempre così simpatica, Mullen." mi apostrofò, ma all'improvviso mi ricordai il motivo per cui mi ero messa a cercarlo per mezza scuola.

Come al solito eravamo entrambi in ritardo per la prima ora e anche quel giorno mi sarei persa l'ora di matematica: poco importava, però, dal momento che ormai era una prassi.

"Tanti auguri Gus sono un idiota Butler!" esclamai, provando ad abbracciarlo.

Per una ragazza alta poco più di un metro e sessanta risultava, infatti, parecchio difficile arrivare al collo di un gigante alto un metro e novanta.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora