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Canzoni per il capitolo:

Olivia O' Brien- Complicated.

Lewis Capaldi- Before You Go.

Passammo quasi un'ora navigando per le salate acque dell'Atlantico, quando avvistammo terra.

Le onde ci trascinarono ancora più vicino e la prima cosa che vidi fu una spiaggia bianca, completamente disabitata, in lontananza si vedevano alcuni grattacieli, ma, per il resto, su quella spiaggia non c'era nessuno.

Sembrava una New York diversa, più umana e meno cosmopolita, una New York che mai i miei occhi avevano ammirato.

Ci fermammo a circa una cinquantina di metri dalla costa, Gus buttò l'ancora e io lo fissai scettica.

"Perché ci siamo fermati?"

Forse la mia era una domanda stupida o forse ad essere stupido era il mio tono di voce, ma non importava, perché un istante dopo la risata cristallina di Gus arrivò dritta al mio cuore, facendomi anche dimenticare cosa avessi chiesto.

I suoi occhi si aprivano e chiudevano velocemente, le sue labbra si piegavano in un piccolo sorriso e le guance si incresparono, formando due piccole fossette.

Non esistevano parole per descriverlo, ognuna di esse sarebbe stata vana e riduttiva in confronto alla bellezza dei suoi lineamenti ma, anche, della sua anima.

"Non è possibile con un barca simile attraccare sulla sabbia, perciò abbiamo due opzioni." mi spiegò, sorridendomi maliziosamente.

In un angolino della mia testa avevo già capito quali fossero queste famose opzioni, ma avevo comunque intenzione di giocare un po' con lui.

"E quali sarebbero?" esclamai, sbattendo le ciglia.

"Possiamo restare qui e contemplare la costa, oppure fare qualcosa di più divertente."

"Mi piacciono le cose divertenti." lo interruppi, passandomi una mano fra i capelli.

Mentre parlavamo, mi ero piano piano avvicinata a lui tanto da poter far scontrare le nostre gambe.

Gus deglutì e mi scrutò con i suoi occhi verdi per capire, forse, a che gioco stessi giocando.

"Possiamo toglierci i vestiti e nuotare fino a riva. Saremo un po' infreddoliti una volta lì, ma questo è il modo migliore per divertirsi." disse, iniziando a svestirsi.

La giacca beige cadde a terra, in seguito maglione e maglietta finirono a poppa e i pantaloni calarono fino alle caviglie per poi essere mal messi insieme al resto degli indumenti.

Gus si alzò in piedi, mostrando con fierezza il suo metro e novanta e un fisico magro e scolpito, senza neanche un filo di grasso, puntò i piedi e si tuffò.

Riemerse poco dopo, completamente bagnato e il ciuffo appiccicato alla fronte, e mi sorrise, facendomi cenno di imitarlo.

"Tu sei tutto matto!" risi io.

Nonostante credessi davvero che fosse pazzo, non potevo certo negare a me stessa che la sua pazzia mi facesse sentire viva.

"Coraggio, buttati! Non aver paura di niente! La vita è una sola." mi incoraggiò, mentre si teneva ad una delle corde della barca.

"Spero per te di non pentirmene." scherzai, ma, dentro di me, sapevo già che quella sarebbe stata una delle avventure più belle.

Mi tolsi anch'io la giacca, il vestito e le scarpe, rimanendo in intimo nero e mi tuffai.

Il mio cuore batteva regolarmente, non ero né agitata né timorosa, l'unico sentimento che si propagò nel mio corpo era la felicità.

Venni accolta dall'acqua salata, fredda ma spettacolare e scivolai in profondità.

Amore Bugia Gioco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora