2. SAtana is back

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PIPER'S POV
"Io onestamente non capisco. Non ci hai mai nemmeno parlato" disse lei aprendo il suo armadietto accanto al mio. Feci per rispondere ma fu più veloce "E non azzardarti a tirare ancora fuori la storia della foto, tecnicamente non vi siete parlate, hai solo fatto una stratosferica figura di merda" precisò.
"Grazie Lorna tu si che sei una vera amica" dissi fintamente offesa.
"Sai se tu concedessi al tuo ragazzo almeno la metà del tempo che sprechi a sbavare per Alex forse ora l'avresti già dimenticata. E poi mi spieghi perché stai ancora insieme a lui se sai perfettamente di essere lesbica?" bisbigliò
verso di me.
Mi voltai di scatto guardandola con rimprovero
"Non sono lesbica, Lorna , ne abbiamo già parlato" dissi decisa "A me non piacciono le ragazze, ok? A me piace lei, lei soltanto"
"Punti di vista" disse stringendosi nelle spalle
"In ogni caso dovresti smettere di prendere in giro Larry, lui è cosi innamorato di te Pip e tu lo tratti come un rimpiazzo. Non è giusto".

"Io non lo tratto come un rimpiazzo, adoro Larry e lo sai sono davvero affezionata a lui"
sbottai io offesa.
"Affezionata?" ripeté lei scioccata
"Piper è il tuo ragazzo non il tuo cane" mi rimproverò.
Sbuffai appoggiando la fronte sul mio armadietto chiuso.
"Lo so" ammisi sentendomi tremendamente in colpa.
Io e Larry stavamo insieme da circa sei mesi.
Lo conoscevo da anni lavoravamo insieme al giornale e avevo sempre saputo di piacergli.
Ricordo ancora il suo imbarazzo quando mi chiese di andare al ballo con lui l'anno precedente. Mi era sembrato così dolce nel suo tentativo, un po' impacciato, di sembrare sicuro di se.
Accettai perché non avevo ancora un cavaliere e perché mi piaceva il suo modo di farmi sentire apprezzata.
E anche perché ero stanca di stare da sola a piangermi addosso.

Accettai perché Alex sarebbe stata a quel ballo ed io non potevo non andarci perdendomi
l'occasione di vederla salire sul palco, meravigliosa in quel suo vestito rosso, mentre riceveva l'ennesima corona da reginetta.
"Non è giusto" mormorai ad occhi chiusi
"Perché doveva capitare proprio a me?"
"Bel mistero ed, in ogni caso, ci vuole un bel coraggio per innamorarsi di una vipera del genere" disse Lorna tra se.
"Io davvero non riesco a capacitarmi! Insomma so bene che dovrei odiarla a morte perché tratta tutti come se fossero spazzatura e perché è perfida. Ma la verità è che quando la vedo tutto l'universo intorno a me si annulla e più penso che dovrei detestarla più mi innamoro di lei. E' come una calamita per me" dissi tutto di un fiato.
"Risparmiami ti prego! Ti ho sentito fin troppo blaterare di quanto ti piace e bla bla bla" si affrettò a controbattere lei alzando una mano col suo solito fare drammatico.
"Sono riuscita a vederla solo una volta di sfuggita in un negozio del centro quest'estate" ammisi un po' imbronciata "E' assurdo ho fatto jogging tutte le mattine! Passavo davanti casa sua e poi proseguivo nel parco lì vicino ma niente, non l'ho mai incontrata! Insomma è una cheerleader come è possibile che non si sia allenata neanche una volta?"
Osservai Lorna che mi guardava con la bocca spalancata e l'espressione più scioccata che riuscisse ad assumere.
"Piper! Sai che quella ragazza potrebbe denunciarti?"
"Oh ma dai, non è mica un reato sbirciare un po' cosa fa".
"Si che è un reato: si chiama stalking!" sbottò lei.
Scossi la testa sorridendo, sempre la solita esagerata, stavo per rispondere quando un movimento strano degli studenti nel corridoio attirò la mia attenzione verso la porta principale. Anche Lorna si era voltata a guardare, sospirò rassegnata appena si accorse di cosa succedeva.
"Alex è riemersa dalle tenebre, trema
McKinley" disse a denti stretti. Ma io non la ascoltai.
Aveva il passo di una pantera: veloce e sicuro.
Come faceva ad essere cosi tremendamente eccitante semplicemente camminando?
Osservai le sue gambe. La pelle liscissima, sembrava avesse la consistenza della seta.
Quanto mi sarebbe piaciuto sfiorarla almeno una volta per constatare se fosse vero se era sul serio cosi morbida come sembrava. Mi ero ritrovata spesso a pensare a che odore potesse avere. Avrei pagato per sentirne il sapore. Mi concentrai appena sulle pieghe della gonnellina delle Cheerios che svolazzavano al ritmo del suo passo, le mani sui fianchi, le spalle lasciate scoperte dal minuscolo top, i capelli legati altissimi in quella coda di cavallo troppo stretta.
Aveva dei capelli cosi belli. Era davvero un peccato imprigionarli in quella coda. Io, personalmente, avrei passato la vita con le mani tra quelle ciocche scure. Mi spostai sul viso, sui suoi occhi. Mi sarei potuta perdere in quei due smeraldi e le sue labbra cosi piene ed invitanti fatte apposta per essere baciate. Per essere baciate da me. Il brusio del corridoio si spense nella mia testa mentre la vedevo camminare, sentivo le campane. Il cuore correva impazzito, più si avvicinava più il ritmo del mio respiro accelerava. Mi appoggiai agli armadietti lasciando che reggessero il mio peso visto che ormai le gambe sembravano fatte di burro. Era perfetta, maledettamente perfetta.

with somebody who loves meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora