7. Buon Appetito

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ALEX'S POV
Era Assurdo.
Davvero assurdo.

Continuavo a ripeterlo mentalmente, osservavo il mio piatto ancora pieno, giocherellando nervosamente con la forchetta. Al mio tavolo Nicky, Maritza, Eric e Brad continuavano a chiacchierare ma non riuscivo a concentrarmi sul discorso. Alzavo di tanto in tanto lo sguardo passando in rassegna la grande sala della mensa anche se non sapevo cosa cercassi in particolare.
Bugiarda.
Lo sapevo: cercavo lei.
Dopo che la Sylvester aveva lasciato gli spogliatoi, Piper era uscita senza rivolgermi nemmeno uno sguardo, borbottando un 'col cavolo che entro in squadra'.
Come diavolo si era permessa? Nessuno volta le spalle a Alex Vause.
Che accidenti avrei dovuto fare? Andare a parlarle per accordarci su quelle dannate ripetizioni che non avevo assolutamente voglia di darle?

Andare io a cercare lei, siamo impazziti?
Avrei dovuto farlo però. La ragazzina non sembrava avesse voglia di collaborare ma la coach era stata chiara: se volevo tenermi stretto il mio posto da capitano dovevo convincerla a lasciarsi aiutare e, cosa peggiore, ad entrare in squadra.

Piccola impertinente. Cosa aveva lei da lamentarsi? Io avevo dovuto sgobbare come un'ossessa per guadagnarmi un posto da cheerleader mentre, a lei, era stato servito su un piatto d'argento.
E poi dove diavolo era? Non mangiava?
Cominciavo seriamente ad irritarmi. Il mio malumore aumentò a dismisura quando quel pachiderma di Shani mi bloccò la visuale sedendosi proprio di fronte a me, accanto a
Nicky.
"Oh per favore, il cibo di questa dannatissima mensa fa già abbastanza schifo ma averti davanti agli occhi mentre mangio, Abboud, mette davvero a dura prova la resistenza del mio stomaco! Abbi pietà di me!" sbuffai.
"Gentile come sempre, Alex" borbottò lei senza guardarmi schioccando un bacio sulle labbra di una Nicky poco entusiasta.
"Eh no! Questo è troppo! Ora posso ufficialmente dire che il mio appetito è andato a farsi benedire" dissi coprendomi gli occhi teatralmente mentre allontanavo il piatto.

Senza indugiare Ben si fiondò sul mio cibo.
Puntai il gomito sul tavolo e appoggiai il mento sul palmo della mano.
"Sembri più irritabile del solito chica, qualcosa non va?" mi chiese poi con la bocca piena.
"Innanzitutto ingoia prima di parlare, sei disgustoso. E, comunque, non sono irritabile ed anche se oggi lo fossi non sarebbero affari tuoi Ben".
Lui scrollò le spalle tornando a concentrarsi sul piatto, consapevole che fosse meglio non infierire oltre. Eric rise ma una mia occhiata gelida nella sua direzione zittì anche lui.
"Lasciate perdere Lady Stronza ha avuto una giornatina pesante: la coach l'ha appena promossa a baby sitter" cantilenò Nicky ridacchiando.
"Togliti quel ghigno dalla faccia Nicky Nichols se non vuoi che ti cambi i connotati" ringhiai io.
"Oh ma andiamo! Non è poi cosi terribile come sembra, l'ho vista ballare anche io, la ragazza ci sa fare! Potrebbe essere un buon acquisto per la squadra e, in quanto alle ripetizioni, puoi facilmente evitarlo. Alla prossima verifica di spagnolo puoi semplicemente limitarti a limitarti a passarle il compito e tanti saluti" disse N.
riflettendo.
"Certo come no, così oltre ad entrare nelle cheerios senza alcuna fatica dovrebbe anche beccarsi un buon voto senza studiare minimamente! Vuoi che le regali anche dei soldi già che ci siamo?" dissi irritata "E poi, scusami tanto N., quand'è che l'avresti vista ballare?"
domandai curiosa.
Nicky spalancò gli occhi. Un leggero rossore le coprì il viso, abbassò lo sguardo, improvvisamente interessata al suo piatto.
"Beh, io sono andata a dare un'occhiata a quel musical l'anno scorso" borbottò imbarazzata.
"Prego? Sei andata allo spettacolo di quegli sfigati del Glee club" la guardai incredula.
"Beh ero curiosa" si giustificò lei.
Bene ora si che ne avevo la conferma: il mondo stava cominciando a girare al contrario! Mi sembrava di stare in un episodio di 'Ai confini della realtà.

Feci per rispondere ma qualcosa attirò la mia attenzione dall'altro lato della stanza. Piper era appena entrata reggendo il suo vassoio, accanto a lei un tipo strambo con una camicia di un verde quasi accecante. La Morello trotterellava dietro di loro chiacchierando con quella tipa asiatica che vestiva sempre di nero ed aveva un non so che di inquietante.
Improvvisamente mi sembrò come se il brusio della sala si fosse spento, avevo l'impressione che i passi di Piper fossero l'unica cosa che le mie orecchie potessero udire, la vidi sedersi ad un tavolo poco distante dall'entrata. Mi dava le spalle e riuscivo a vedere solo la sua chioma bionda ondeggiarle lungo le spalle, il ragazzo con la camicia verde si sedette accanto a lei poggiandole una mano sulla spalla. Lei si voltò e gli sorrise e poi le loro labbra si incontrarono.

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