66. Guacamole

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ALEX'S POV
Lo avevo fatto davvero, era passato un giorno intero, ventiquattro ore ed ancora non riuscivo a realizzare di essermi scoperta totalmente
davanti a tutti.
Un coming out in piena regola e lo avevo fatto davvero. Proprio io, Alex Vause.
Se qualcuno, nove mesi fa, mi avesse detto che mi sarei un giorno trovata a fare una cosa del genere lo avrei preso a calci.
Tutto era incredibile non avrei mai pensato che mi sarei sentita cosi leggera dopo.
Ogni volta che mi soffermavo a pensare al momento in cui mi sarei rivelata riuscivo ad immaginarlo solo come un momento cupo.
Avevo la strana immagine di me distrutta, schiacciata dal peso della verità che inevitabilmente ero stata costretta a rivelare, credevo che non sarei riuscita a guardarmi allo specchio dopo per la paura di trovarmi cambiata.
Nessuna di queste cose era avvenuta, almeno non nel senso tragico che immaginavo.

L'immagine che quella mattina avevo visto riflessa allo specchio era ancora più vivida e bella di come me la ricordassi ed il mio cuore era tremendamente leggero. Temevo ancora il giudizio degli altri ma immaginavo che quella fosse una cosa che col tempo si sarebbe risolta
da se.
Era cambiata la consapevolezza di me stessa, ecco cosa. Mi ero svegliata quella mattina con un sorriso tutto nuovo, per la prima volta guardandomi allo specchio avevo fatto i conti con una nuova e piacevole realtà.
Non avevo più bisogno di maschere.
Niente ghigno da stronza, niente sorriso di facciata, niente di niente. Solo Alex.
Una libera, nuova, consapevole ed irrimediabilmente innamorata, Alex.
Ero felice, non sapevo definire quanto.

PIPER'S POV
Riaprii gli occhi guardandomi intorno ancora un po' intontita. Lasciai una lieve carezza a schifottolo accoccolato accanto a me sul divano
prima di prendere un profondo respiro.
Senza sapere perché sorrisi dal nulla.
Avevo sognato la scena della sera prima, vivida come lo era nei miei ricordi, talmente tanto che per un secondo pensai di averla vissuta davvero solo in sogno.
Ma no, era successo davvero.

Alex aveva mantenuto la sua promessa, aveva rivelato all'intera scuola di amarmi ed io non sarei potuta essere più felice.
Finalmente avremmo potuto viverci alla luce del sole e per quanto soffrissi nel sapere che ancora c'era l'ostacolo della mia famiglia davanti a noi, non potevo fare a meno di pensare che il peggio era passato. Eravamo noi, io e lei. Innamorate e felici, finalmente nessuna delle due sembrava più aver paura del giudizio degli altri.
Cosa potevo volere di più?
In quel momento pensai: niente.
Non esisteva niente che avrebbe potuto rendermi più felice e completa in quel momento.
O forse si.

ALEX'S POV
Piper entrò in cucina sbadigliando vistosamente.
"Buongiorno" dissi ironica guardando l'ora.
"Le sette di sera" disse lei imitandomi e spalancando gli occhi "Ma quanto ho dormito?"
"Hai fatto un pisolino bello lungo direi" risposi concentrandomi sulla ricetta che avevo davanti agli occhi.
Ero cosi felice che mi era venuta persino voglia di cucinare.
Così, finiti i compiti, mentre la mia biondina aveva deciso di fare un pisolino sul divano stretta ad uno Schifottolo decisamente assonnato, io mi ero diretta in cucina.
Per fortuna Marie aveva fatto la spesa prima di congedarsi per la sua serata libera.
Avevo deciso di preparare il guacamole, era il mio piatto preferito e Marie lo preparava abitualmente. Non avevo mai provato a farlo ma con la ricetta alla mano non sarebbe stato poi tanto difficile nemmeno per una negata in cucina come me.
"Che prepari?" chiese la bionda curiosa avvicinandosi a me e cingendomi i fianchi da dietro mentre ero intenta a tagliare l'avocado.
"Guacamole" risposi sorridendo.
"Mai mangiato" disse la bionda facendo una smorfia strana.
La osservai voltando il viso.
"Non hai mai mangiato il guacamole?" chiesi stupita.
Lei scosse la testa prima di appoggiare il mento sulla mia spalla per osservare l'operazione che stavo compiendo. Sorrisi incredula prima di tornare a concentrarmi sul piatto.
Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto poi la punta del naso freddo della mia biondina mi solleticò il collo, lasciato scoperto dall'alta coda di cavallo che avevo fatto per comodità.
Un piccolo brivido mi attraversò la schiena e la sentii distintamente sorridere sulla mia pelle.
Le sue mani scivolarono sulla mia pancia fino al bordo della maglietta, la sollevò appena per poggiare le mani sulla pelle nuda dei miei fianchi disegnandovi pigri cerchi con gli indici.
"Fai la brava" soffiai io ancora concentrata.
Lei sorrise maliziosa prima di lasciarmi una scia di teneri baci lungo il collo.
"Pipes" la richiamai io giocosa senza però sottrarmi a quel contatto.
"Che c'è?" bofonchiò lei continuando a perdersi in un'attenta degustazione del mio collo.
"Sto cucinando" le feci notare.
"Posso assaggiare?" chiese lei innocentemente
al mio orecchio.
Intinsi il dito nella polpa dell'avocado avvicinandolo al suo viso, la osservai allungare il collo per chiudere le labbra intorno al mio indice. Chiuse gli occhi mentre sentivo distintamente la sua lingua scivolare leggera lungo la mia falange, emise un profondo mormorio di approvazione aprendo gli occhi per guardarmi.
"Ti piace?" le domandai ipnotizzata.
"Sa di esotico" disse semplicemente sorridendo
"Proprio come la tua pelle" aggiunse poggiando le labbra sul mio collo e accarezzando con la lingua quella porzione di pelle facendomi rabbrividire appena per quel contatto.

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