70. With somebody who loves me

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ALEX'S POV
Misi nella borsa gli ultimi libri acquistati e ricontrollai la lista che avevo con me.
C'erano tutti.
Uscii dalla libreria ritrovandomi catapultata nel traffico di New York. Mi stavo quasi abituando a quel frenetico via vai giornaliero.
L'autunno era ormai arrivato e, con lui, il nostro trasferimento nella grande mela.
Avevamo preso un grazioso loft a Brooklyn.
Niente di esaltante a dire il vero, avevamo ancora problemi col riscaldamento e le pareti andavano ridipinte ma, tutto sommato, non era male. La cosa che preferivo era sicuramente il fatto che la stanza di Nicky e della Nana fosse dal lato opposto rispetto alla nostra, perché le pareti erano praticamente di cartongesso e la sua vocina petulante avrebbe finito con il farmi impazzire se avessi dovuto sentirla anche di notte.
Piper aveva cominciato la scuola da circa una settimana, cosi come Lorna, mentre io e
Nicky avremmo iniziato a giorni.
Sulla strada verso casa mi fermai nel negozio di caramelle e dolci poco distante dal nostro quartiere, non potevo tornare a mani vuote.
Il mio telefono squillò e ritrovai un sms di Eric che mi avvisava che sarebbe arrivato tra un paio di giorni con Beth e che, entrambi, erano pronti per vedere la nostra casa nuova. Sorrisi ripromettendomi di rispondergli più tardi e riposi il cellulare in tasca.
Comprai un sacchetto di caramelle assortite e mi avviai verso casa.
Entrai nel palazzo, salii in ascensore fino al nostro piano, il settimo, e mi bloccai davanti alla porta sentendo qualche urlò dall'interno.
Mi affrettai ad aprire ed entrai.

"Ha rovinato le mie preziosissime scarpe!
Queste mi servono per le lezioni di ballo, ora dovrò ricomprarle" urlò Lorna stizzita.
"Te le ricomprerò io, Lor, non farla tanto tragica andiamo" rispose seccata Piper.
Le loro voci provenivano dalla stanza di Nicky e
Lorna.
Mi guardai intorno cercando il soggetto della loro discussione e lo trovai nascosto sotto il tavolo della cucina con il musetto poggiato tristemente sulle zampe anteriori, mi guardò con gli occhi da cucciolo bastonato.
"Schifottolo hai mangiato di nuovo le scarpe di Lorna?" domandai severa. Lui mi guardò per un solo istante prima di coprirsi gli occhi con una zampa.
Mi abbassai verso di lui e sorrisi sadica prima di accarezzarlo soddisfatta.
"Bravo il mio tesoro" dissi fiera prima di poggiare i libri sul tavolo ed avviarmi verso la stanza dentro la quale ancora si teneva la discussione.
"Sono scarpe particolari, Pip. Ci ho messo un'infinità di tempo a trovarle esattamente come le voleva Cassandra..." stava dicendo
Lorna.
"Oh chiudi il becco Frodo, quanto la fai lunga" dissi irrompendo nella stanza.
Lorna mi guardo indignata spalancando gli occhi come piatti prima di venirmi incontro stringendo in una mano la sua scarpa lievemente mordicchiata.

"Il tuo cane ha rovinato le mie scarpe" urlò stizzita.
"E la tua voce rovina il mio sistema nervoso ma non per questo ti infiliamo una museruola" risposi.
"Amore le ricompreremo non è un problema.
Ora, vi prego, mi lasciate studiare? Devo aver letto questo libro prima dell'inizio delle lezioni" si lamentò Nicky spuntando dal nulla con un libro in mano e gli occhiali da vista calati sul volto.
"Da dove spunti fuori?" domandai.
"Ero in terrazza, speravo di poter trovare un po' di tranquillità, ma cominciavo a gelare" spiegò prima di lasciarsi cadere sul suo letto.
"Sono caramelle quelle?" domandò Piper osservando il sacchetto che tenevo stretto in mano
"Ovvio" risposi.
Lei si sciolse in un sorriso dolcissimo che mi fece battere il cuore prima di venirmi incontro per stringermi le braccia al collo e strofinare il viso contro il mio.

"Non ci siamo salutate mi pare" mi sussurrò
sulle labbra.
"Direi di no" risposi lasciandole un lieve bacio a stampo che mi fece sentire subito l'esigenza di averne un altro.
"Ok, ok! Poche smancerie, sto per vomitare!
Sparite dalla mia vista tanto ormai è chiaro che a nessuna importa nulla delle mie scarpe da ballo" sbraitò Lorna spingendoci fuori dalla stanza per chiudere la porta arrabbiata.
"Credi che le passerà?" domandò Piper preoccupata. "Domattina andrò sulla trentaquattresima e le comprerò delle scarpe nuove. Le passerà non appena le vedrà, tranquilla" dissi semplicemente.
"Piuttosto" cominciai tirandola a me e indietreggiando verso la nostra stanza "Cosa dicevamo un attimo fa?" dissi trascinandola dentro.
Lei rise di gusto mentre aprivo la porta pronta a portarla sul letto per una sessione di coccole ma rimasi interdetta quando notai che tutti i mobili, letto compreso erano coperti da teli di plastica trasparenti.
"Pipes ma che hai combinato?" domandai mentre l'odore acre della pittura mi invadeva le narici.
"Ho comprato la pittura stamattina, mentre eri in giro, ed ho pensato di cominciare a ridipingere la stanza! Non ti dispiace se non ti ho aspettato vero?" domandò preoccupata.
"Si, cioè voglio dire no, certo che no piccola! E' solo che dove dovremmo dormire stanotte
scusa?" chiesi.
"Abbiamo un divano letto di la" disse lei tranquillamente.
"Ma è minuscolo" mi lamentai.
Sorrise maliziosa alzando un sopracciglio in modo eloquente. La guardai afferrando al volo e la tirai a me per reclamare un bacio.
"Assolutamente no" soffiai sulle sue labbra prima di baciarle avidamente.
Pochi secondi e le mie mani presero a passarle su tutto il corpo perfettamente fasciato da quella tuta aderente ma lei si tirò indietro come nulla fosse.

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