PIPER'S POV
Il resto della giornata lo passammo in giro per la città. Ci impiegammo circa due ore per salire fino in cima alla statua della libertà per colpa, soprattutto, di Alex che sbraitava sul fatto che tutti quegli scalini fossero un suicidio, anche se, alla fine, la sua capacità e la sua resistenza da atleta tradivano le sue lamentele perché riusciva a tenere benissimo il passo.
Paradossalmente quella che si lamentava meno era Lorna che era anche quella delle quattro con più difficoltà a reggere il ritmo.
In quel momento mi resi conto che la metà delle polemiche di Alex erano più dettate dalla voglia di lamentarsi piuttosto che da un bisogno effettivo. In questo era davvero identica a Lorna, almeno il più delle volte.
La vista in cima alla statua era impagabile e, tutte e quattro, affacciandoci alle grosse vetrate dimenticammo la stanchezza nelle gambe.
Abbracciai da dietro una Alex completamente incantata a fissare il panorama e poggiai il mento sulla sua spalla, baciandole una guancia. Le sue mani corsero sulle mie ed il suo sorriso mi contagiò.
"E' uno spettacolo meraviglioso" mormorò tenendo gli occhi puntati sul vetro. "E' vero" dissi senza smettere di guardarla.
"Pipes il panorama è li" indicò lei col dito divertita.
"Dici? Non ne sono sicura" risposi allargando di più il mio sorriso e lasciando un altro bacio su quella guancia arrossatasi per l'imbarazzo.
Dopo la statua fu la volta dell'Empire State
Building.
Rientrammo in albergo stanche quasi quanto la sera prima ma felici, almeno io lo ero.
Il provino era andato più che bene e, cosa ancora più entusiasmante, la mano di Alex non aveva lasciato la mia per tutto il giorno, neanche per un secondo.
Persino mentre mangiavamo le nostre mani libere erano intrecciate sotto il tavolo.
Pensai che probabilmente la spiegazione era semplice. Il giorno dopo ci saremmo rimesse in viaggio e, di li a ventiquattro ore, tutto il peso dei problemi che, in un tacito accordo, avevamo lasciato a Lima ci sarebbe ripiombato addosso
schiacciandoci entrambe.
Ma avevamo ancora un giorno e tanto bastava a tenerci sollevate ed a unirci di più allo stesso tempo.
"Stasera vorrei andare a cena fuori in un bel posto, che ne dite?" propose Nicky sfogliando una guida della città.
"Si, sarebbe carino per festeggiare le nostre audizioni e poi è l'ultima sera che siamo tutte e quattro a New York" disse Lorna un po' dispiaciuta.
Tutte ci rabbuiammo appena e Lorna si scusò mordendosi un labbro nervosamente ed
abbassando lo sguardo.
"Bando alle ciance, dove andiamo a cena?" sbottò Alex per smorzare la tensione "Vi avverto che non mangerò in un posto che abbia meno di quattro forchette" sentenziò facendoci ridacchiare un po' tutte.
Passammo un po' di tempo nella hall dell'albergo sfogliando la guida di Nicky per cercare un ristorante carino e non troppo costoso.
Alla fine optammo per un ristorantino a
Brooklyn. Decidemmo di andare ognuna nelle proprie stanze per prepararci e vederci proprio li, all'entrata dell'albergo, da li a due ore. "Hai portato il vestito bianco che ti ho pregato di mettere in valigia vero?" mormorò Lorna a denti stretti quando salimmo in ascensore.
"Si l'ho portato" dissi stancamente.
Mi aveva stressato non poco per quel vestito, probabilmente voleva che glielo prestassi.
"Brava ragazza" mormorò soddisfatta facendo un occhiolino a Nicky che non mi sfuggi.
"Che diavolo state combinando voi due?" la rimproverai.
"Niente" rispose stringendosi nelle spalle con un sorriso fin troppo soddisfatto.ALEX'S POV
Osservai il mio riflesso allo specchio, le scarpe nere lucide erano troppo alte e decisamente poco comode con quei tacchi vertiginosi. Inoltre quel vestito che Nicky mi aveva costretta a comprare era decisamente diverso da come li preferivo, nero e corto con due spalline, cosa che non gradivo. Preferivo i monospalla magari rossi ma, tutto sommato, non mi stava male. Mi piaceva il modo in cui mi fasciava i fianchi e la scollatura profonda non era niente male.
Avrei preferito legare i capelli ma la mia amica mi persuase dal farlo sostenendo che sciolti mi sarebbero stati meglio.
"Non centra nulla col fatto che Pipes li preferisce cosi vero?" domandai sospettosa.
"Assolutamente" disse lei con una finta aria da innocentina che mi convinse ben poco.
Decisi di non andare oltre su quella strada.
Niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quella serata. Volevo godermi l'ultima notte a New York con la mia Pipes, di quello che lei e la Nana stavano tentando di fare avremmo discusso una volta tornate a Lima.
Presi la borsa al volo ed uscii dalla stanza, bloccandomi davanti alla porta come un'ebete.
Passai lo sguardo una o due volte su quella visione cercando di respirare un'aria che sembrava essere venuta a mancare.
Piper era in piedi davanti agli ascensori, assorta nei suoi pensieri, i capelli sciolti le ricadevano mossi sulle spalle, il vestito bianco le arrivava a meta coscia. Era stretto e modellava perfettamente il suo corpo scolpito regalandomi una visione quasi eterea. Il celeste dei suoi occhi brillava accentuato ancora di più dal candore da cui era circondato e su cui si rifletteva perfettamente.
"Wow" sussurrai cosi piano che pensai non lo avrebbe sentito.
Ma non fu così. In un secondo i suoi occhi furono nei miei e finii, come sempre, col perdere me stessa in quelle due irridi cioccolato.
Anche lei parve immobilizzarsi. Mi squadrò da capo a piedi un paio di volte prima di tornare ad incatenare gli occhi ai miei.
Rimanemmo cosi per un tempo infinito, a scrutarci silenziose.
Fu lei a parlare per prima con un filo di voce.
"Sei bellissima" disse semplicemente.
"Tu lo sei" risposi con non so quale forza.
Mi avvicinai lenta allungando la mano per spostarle una ciocca di capelli dal viso.
"Meravigliosa" aggiunsi ed ebbi l'impulso fortissimo di fare mie quelle labbra che ora si arricciavano in un sorriso dolce.
Nicky Interruppe quell'idillio proprio nel momento in cui stavo per baciarla davvero.
Spuntò dalla stanza con un grosso sorriso ed, in quello stesso istante, usci Lorna e le due si baciarono appassionatamente come se non si vedessero da mesi.
"Vomitevoli" sbottai io.
"Adorabili" mi corresse Piper con un sospiro.
La guardai avvicinandomi a lei per accarezzarle il viso.
"Tu sei adorabile" dissi deglutendo a vuoto.
Imbarazzata mi allontanai per premere il pulsante dell'ascensore mentre, accanto a me, Piper se ne stava con lo sguardo basso ed un piccolo sorriso incerto.
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with somebody who loves me
RomanceDalla storia: "Piper dannazione sono due anni che ti torturi..." la sua voce si abbassò di circa tre toni "...la tua fissazione per Alex Vause è assolutamente inappropriata e non lo dico perché lei è una ragazza ma perché è la figlia di Satana in pe...