42. Crash car before Xmas

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ALEX'S POV
"Cazzo, cazzo cazzo!" sbottai nervosa entrando in casa e lanciando lo zaino in un punto imprecisato dell'ingresso.
Dietro di me una mortificata Piper entrò a testa bassa richiudendosi la porta alle spalle.
"No lo puedo creer còmo es posible?..."sbaritai.
"Mi dispiace"biascicò la mora imbronciata.
"Mille dollari Piper mille dollari di danni,e a te dispiace? quanto pensi che dispiaccia a me?" la rimproverai.
"Non ho calcolato bene le distanze" cercò di giustificarsi lei.
Presi un profondo respiro,cercando di calmarmi.
"Amore.." cominciai cercando di tenermi calma a anche se ero sul punto di saltarle al collo e strozzarla "non calcolare le distanze è un
conto...non guadrare proprio dove cazzo va la macchina mentre la guidi è un altro"dissi irritata.
"Ti ho già detto che mi dispiace, ripagherò io i danni. "disse lei colpevole.
"Non è una questione di soldi zuccona, quella macchina è come una figlia per me,e quando tu mi hai chiesto di lasciartela guidare mi hai anche assicurato di esserne in grado...ma se avessi saputo che sei una specie di terrorista al volante,col cavolo che ti avrei dato le chiavi."ripresi a sbraitare.
"Non sono una terrorista" fece lei imbronciata.
La scrutai seria incrociando le braccia sotto al seno e sollevando un sopracciglio.
"Ah no? da dove vogliamo iniziare? dai trecento metri che hai fatto guidando a ridosso del marciapiede? o dai circa tre scontri frontali che abbiamo evitato per un pelo nel tragitto dalla scuola a qui? magari dalla tremenda puzza di bruciato che c'è nell'abitacolo conseguenza di tutte le volte che hai rischiato di fondere il motore dimenticando di cambiare marcia? 0 magari vogliamo parlare della tua disastrosa retromarcia durante la quale hai sfasciato completamente il paraurti?"
"Non è colpa mia se hai una macchina complicata da guidare" si difese lei.
"Complicata? si guida praticamente da sola, e poi scusami tanto,prima di darti le chiavi ti ho chiesto se sapevi guidare con le marce, perché la macchina non ha il cambio automatico, e tu hai detto che non c'era problema" dissi a puntandole il dito.
"Credevo che non ci fosse poi chissà quale differenza"si giustificò stringendosi nelle spalle. Stavo per ribattere,ma decisi di lasciar perdere,se avessimo continuato su quella strada l'avrei sicuramente presa a schiaffi.
Sbuffai pesantemente dirigendomi a passo svelto verso la cucina,lei mi seguì senza dire nulla.
"Al"provò a chiamarmi.
"Non ho nessuna intenzione di parlare con te." dissi irritata dal pensiero che la mia macchina,la mia perfetta adorata macchina sarebbe rimasta nella fredda e scura officina del meccanico per almeno una settimana.
"Oh andiamo ti ho già chiesto scusa, non tenermi il muso"mi pregò la bionda, mentre la ignoravo prendendo il succo di frutta dal frigo e versandolo in due bicchieri.
Recuperai dalla credenza i biscotti al cioccolato che ormai da due mesi a quella parte erano diventati una presenza fissa nella lista della spesa,insieme alla nutella, e ai biscotti alla vaniglia a forma di animaletti, praticamente c'era un armadietto a casa mia pieno di tutte le cose che Piper preferiva, e che solo lei mangiava.
Lasciai cadere quattro biscotti in un piattino, e le posai davanti quello e il bicchiere col succo,senza guardarla,ne parlare. "Ancora" protestò lei come ogni volta, allungando il piatto verso di me.
"No"dissi secca.
"Ti prego" disse tirando fuori la sua faccia da cucciolo.
"Piper dobbiamo per forza fare ogni santo pomeriggio questa sceneggiata? sai che la Sylvester ci controlla il peso ogni settimana,se ti trova ingrassata ti massacra,lo faccio per te non per mio personale divertimento"spiegai, ma era inutile ormai mi ero rassegnata, il suo faccino implorante non accennava a sparire e come sempre mi ritrovai a sbuffare lasciando alla sua mercé l'intera scatola e concentrandomi
rassegnata sul mio succo di frutta.
Lei sorrise soddisfatta apprestandosi a fare merenda lanciandomi di tanto in tanto qualche sguardo languido al quale cercavo di apparire indifferente.
Dopo un po' sbuffò smettendo di guardarmi e cominciando a canticchiare mentre mangiava
tentando di risolvere l'indovinello sul retro della scatola dei biscotti.
La osservai a sua insaputa, appoggiata al ripiano del lavandino.
Quanto era bella.
Ormai erano passati due mesi e mezzo circa dall'inizio della nostra storia,lei diceva che erano già tre,e mi ero sinceramente stancata di ripeterle che il conto doveva cominciare da quando abbiamo stabilito di stare insieme non dal primo bacio.
Ad ogni modo erano stati dei mesi strani,bellissimi ed intensi.
"Pensi che continuerai a tenermi il muso per tutto il giorno?" domandò lei dal nulla.
"Facciamo pure tutta la settimana "risposi io ironica,voltandomi per evitare che lei notasse il mio sorrisetto divertito mentre si lamentava.
Mi raggiunse con passo felpato, mentre riponevo il mio bicchiere vuoto nel lavandino, appoggiò le mani sui miei fianchi e mi strinse da dietro tirandomi verso il mio petto.
"Ti prego" disse implorante con la vocina piccola strofinando il naso sulla pelle sensibile del mio collo.
"No,non meriti il mio perdono,sfascia macchine a tradimento"dissi secca cercando in tutti i modi di restare seria.
"TI prego,ti prego,ti prego "implorò ancora sul mio collo stringendomi di più.
"No, e adesso mollami"ordinai scrollando le spalle,ma lei non si allontanò.
"Pipes,lasciami" la ammonii io.
"No" disse capricciosa.
"Camz"la rimproverai.
"Non finchè non mi perdoni"borbottò.
"Allora resterai inchiodata al mio culo ancora per molto molto tempo cara" dissi sarcastica, inducendola a cacciare un lamento che soffocò sul mio collo.
Feci per spostarmi verso il tavolo, e lei non accennò a lasciarmi,ci ritrovammo a camminare per la stanza attaccate come due siamesi,io davanti che tentavo di muovermi rapida, e Piper che mi teneva ancorata a se con le braccia in torno alla mia vita, la testa pesantemente abbandonata sulla mia spalla, e le gambe larghe che le permettevano di camminare con me senza inciampare nei miei piedi.
Cosi ci avvicinammo al tavolo, con la lentezza di un bradipo, mentre io ancora sbuffavo per lo sforzo di dovermela trascinare dietro e lei non accennava a lasciarmi andare scaricandomi di proposito il suo peso sulla schiena.
Senza protestare,decisa ad ignorarla finchè non si fosse stancata,recuperai il piatto vuoto e il bicchiere,e feci per tornare al lavandino, impresa abbastanza ardua con Piper che rallentava ogni mio movimento. "Quando hai finito di fare la lattante fammelo sapere eh"sbottai io infastidita,lei ridacchio sulla mia pelle prima di decidersi finalmente a lasciarmi andare.
Si staccò da me,senza smettere di sorridere allegra.
"Che c'è di divertente?" domandai secca.
"Marie non c'è?" chiese lei dal nulla.
"Oggi è il suo giorno libero,lo sai che non lavora il giovedì"risposi distrattamente,riponendo i biscotti.
"Oh a proposito, devo chiamare mio padre" mi ricordai improvvisamente.
Afferrai il cordless dal mobiletto componendo un numero che conoscevo a memoria.
Il telefono squillò un paio di volte,attesi osservando Piper che nel frattempo giocherellava con la lavagnetta attaccata al frigo che Marie utilizzava per appuntare la lista della spesa,la moretta cancellò tutto ciò che vi era scritto afferrando il pennarello rosso.
-Mi perdoni? - scrisse,guardandomi.
"No" dissi secca, in quel preciso momento una voce rispose.
"Diane,sono io"dissi distrattamente mentre dall'altro capo mia madre ancora ridacchiava per chissà quale battuta di una di quelle oche
delle sue amiche.
"Io chi?" domandò distratta.
Sbuffai.
"Tua figlia"ringhiai quasi.
"Oh ciao splendore, come stai? sai saresti dovuta venire con noi sulla neve, questo posto ha un servizio impeccabile e un centro termale all'interno dell'albergo,ti sarebbe piaciuto." disse
tutto d'un fiato.
"Lo sai che ho la scuola, e le cheereos non potevo allontanarmi due settimane per venire in vacanza con voi" gracchiai io.
"Si certo certo,tu e il tuo senso del dovere,sei sicura di essere un'adolescente normale?" ridacchiò "..I ragazzi di oggi non sanno più godersi la vita come si deve" aggiunse poi divertita probabilmente rivolta alle amiche che la circondavano in quel momento.
Sbuffai ancora.
"Taglia corto, cercavo papà" dissi ignorandola.
"Tuo padre è fuori a sciare"mi informò.
"Ho bisogno di soldi" dissi semplicemente.
"Ti abbiamo caricato la carta di credito prima di partire Nena"mi ricordò lei infastidita.
"Lo so, ma devo pagare il carrozziere, e non lo farò con la mia paghetta mensile, non basta..quindi o la aumentate da mille a duemila,o mi mandate altri soldi"
Dissi scocciata,guardandomi in torno e rendendomi conto che Piper non era più in cucina con me.
Accigliata continuai a cercarla,nel frattempo mia madre sbraitava dall'altro capo del ricevitore.
"Che hai combinato?" domandò infastidita.
"Ho preso un muro mentre facevo retromarcia"dissi tranquilla,beh in realtà non lo avevo preso io il muro,ma poco contava.
"E hai distrutto l'auto,sei un disastro Alex"mi rimproverò lei.
"Si mamma non preoccuparti io stò bene,sono tutta intera" cantilenai ironica uscendo dalla cucina alla ricerca di Piper, che sembrava essersi volatilizzata.
Lei sbuffò.
"Dirò a tuo padre di chiamare il commercialista,si occuperà lui della faccenda col carrozziere. Ora devo staccare,stò giocando a bridge" disse frettolosa.
"Si si,stammi bene" dissi prestandole poca attenzione, visto che ero troppo impegnata a focalizzare lo sguardo sulle scarpe della mora abbandonate ai piedi delle scale.
"Si dice grazie Alex" mi rimbeccò mia madre acida. Non risposi, alzai lo sguardo verso metà della scala, dove se ne stava abbandonato il top della divisa di Piper.
Staccai la chiamata,lanciando il cordless sul divano in salotto, e sorridendo mi leccai le labbra,mentre recuperavo le carpe e salivo le scale fino al top,lo accostai al viso riscoprendo il profumo della ballerina, appena quella fragranza mi sfiorò le narici il sangue mi ribolli nelle vene al pensiero che ora la pelle del suo petto era probabilmente nuda e aspettava solo che la mia bocca corresse a divorarla di baci e morsi.
Nella mia testa cominciò a delinearsi l'immagine della mia ballerina, che ridacchiando furba,si sfilava le scarpe, prendendo a salire le scale tirando giù la zip del gonnellino e in tanto sfilandosi il top per abbandonarlo a metà strada. Mi parve di vederla saltellare lungo i gradini mezza nuda.
Con un ghigno divertito ripresi la salita lungo le scale,fermandomi solo in prossimità dell'ultimo gradino su in cima dove,come mi aspettavo, mi attendeva la gonnellina dei cheereos.
Lanciai uno sguardo lungo l'ampio corridoio, mi abbassai pochi passi più in la,per recuperare l'elastico che poco prima le imprigionava i capelli,la immaginai liberarli dalla coda scuotendo la chioma in quel modo sexy che tanto adoravo, poco più in la,a metà del percorso il suo reggiseno rosso, quando lo raccolsi un brivido mi attraverso la schiena facendomi tremare d'anticipazione.
La porta della mia stanza era chiusa,dalla maniglia d'ottone pendevano le mutandine rosse della bionda,l'eccitazione esplose tutta insieme nel mio basso ventre, quando le portai al viso annusando il suo odore buono.
Tremai ,incapace di trattenere l'euforia.
Poggiai lentamente la mano sulla maniglia godendomi ancora un po' il brivido della sorpresa, prima di spingerla verso il basso e aprire del tutto la porta.
Avrei voluto parlare,ma la totale ed improvvisa
mancanza di salivazione me lo impedì,pensino il mio respiro si incastrò in gola per un istante davanti a quello spettacolo,lasciai cadere con un tonfo tutto ciò che avevo tra le braccia paralizzandomi.
Piper era stesa sul mio letto a pancia in su,sollevata sui gomiti,i capelli sciolti le ricadevano scomposti sul viso e sul petto,erano cresciuti notevolmente,me ne accorsi perché le due ciocche bionde arrivavano ormai a coprirle quasi del tutto i capezzoli nudi, percorsi con lo sguardo tutta la perfezione del suo corpo totalmente esposto al mio sguardo adorante,fino a soffermarmi su quella lavagnetta,che probabilmente aveva rubato dalla cucina e che sostava all'altezza del suo inguine nascondendo alla mia vista la sua intimità.
-E adesso,mi perdoni?- c'era scritto.
Con un colpo secco richiusi la porta alle mie spalle,posai lo sguardo sul suo viso solo per un secondo il tempo di notare il suo sorrisino compiaciuto,e i suoi occhi accesi di lussuria.
"Stai tentando di comprare il mio perdono con il sesso?" dissi cercando di sembrare indignata.
"Si' ammise sincera, sorridendo di più ".Credi che riuscirò in questa ardua impresa?" domandò poi sfacciata spostando i capelli all'indietro e offrendomi la meravigliosa vista del suo seno nudo.
Senza risponderle mi affrettai a raggiungere il bordo del letto,salendo con le ginocchia sul materasso,sfilai le scarpe con un movimento secco, poi gattonai lungo il suo corpo, piuttosto velocemente senza staccare gli occhi dai suoi.
Lei sorrise mordendosi il labbro inferiore,mentre con un movimento secco scaraventavo lontano la lavagnetta, calandomi a chiuderle famelica le labbra in torno ad un capezzolo,facendola gemere per la sorpresa e il piacere.
Presi a succhiare quel bottoncino fremente con veemenza,mentre lei si abbandonava ai sospiri lasciandosi cadere con la testa sul cuscino.
"L-lo prendo.come un si'mormorò lei tra un sospiro e l'altro.
Io non risposi, continuavo a succhiare ad occhi chiusi quel lembo di pelle scura sfiorandolo di tanto in tanto con la punta della lingua,mentre accarezzavo l'altro con i polpastrelli.
"Dio Alex"sospirò la mora al mio tocco.
Mi fermai istintivamente riaprendo gli occhi per correre a posare le labbra sulle sue,incapace di resistere a lungo senza baciarla.
Lei si mosse sotto di me,rispondendo con trasporto al mio bacio, mi prese per i fianchi cercando di tirarmi a se,ma io non ero dello stesso avviso, mi sedetti cavalcioni sul suo bacino sollevandomi a sedere, e senza smettere di guardarla con desiderio mi sfilai da sola il top lanciandolo lontano e facendola sorridere compiaciuta, con le dita cercai la zip del gonnellino mentre le sue mani risalivano leggere il mio ventre fino a posarsi sul mio reggiseno stretto.
Tirai giù la zip della gonna e feci per sollevarmi dalla mia posizione ma lei mi tirò nuovamente a sedere sul suo bacino,sollevandosi per raggiungere le mie labbra che intrappolò in un nuovo bacio.
"Lascia fare a me"soffiò sulle mie labbra mentre le sue mani scivolavano dietro la mia schiena alla ricerca del gancetto.
"Questo non è giusto, io non ho avuto il privilegio di spogliarti"le feci notare,leccandole le labbra subito dopo mentre lei con una mano mi scioglieva i capelli.
"E' vero, ma sono io a dovermi far perdonare"obbiettò lei mordendomi con forza il labbro inferiore e tirandolo appena prima di lasciarlo, mi leccai quello stesso labbro per lenire il leggero dolore e a quel mio gesto lei scattò in avanti famelica imprigionando la mia lingua tra le labbra,per accarezzarla con la sua mentre il gancio del mio reggiseno saltava, e lei si affrettava a sfilarlo.
Appena tolto quell'ostacolo,la biondina mi spinse accanto a lei sul materasso con poca delicatezza,prima di affrettarsi a saltare su di me, insinuando il bacino tra le mie gambe aperte,disegnò una scia di baci roventi dalla mia bocca,passando per il mento, giù per la gola,oltre il petto,scivolò sulla mia pancia,fino alle linee degli inguini,leccò senza ritegno quella porzione di pelle,mentre le sue mani ripercorrevano il sentiero tracciato dalla sua bocca,per continuare a scendere trascinandosi dietro la gonna e gli slip insieme.
Si sollevò spostandosi un po' per sfilarli del tutto e lanciarli lontano, poi poggiò le mani sulle mie ginocchia spalancando le mie gambe osservandomi compiaciuta.
"Sei meravigliosa" mormorò abbassandosi in fretta e cominciando a lasciare una serie di baci
sulla mia intimità già umida.
...E sei già cosi bagnata per me"constatò lusingata pochi istanti dopo,passando la lingua su e giù tra le mie pieghe emettendo un mormorio di approvazione che mi regalò scariche di piacere che partivano dal mio centro risalendo il mio corpo ed esplodendomi dritte in gola facendomi gemere di piacere.
"Amore..." sospirai socchiudendo gli occhi in preda al piacere, mentre lei respirava tra le mie gambe succhiando appena il mio centro.
Mordicchiò sorridente la pelle tra l'interno della mia coscia e la mia intimità facendomi rabbrividire.
"Ti mangio" ringhiò giocosa rituffandosi tra le mie pieghe con più decisione,mentre una delle sue mani si insinuava sotto di me per stringermi un gluteo e l'altra risaliva il mio corpo finchè le sue dita non si spinsero a giocare con uno dei miei capezzoli.
Gemetti incapace di controllare i brividi di piacere,mentre affondavo entrambe le mani tra i capelli della bionda ,che spingeva sempre più in profondità la lingua dentro di me,mentre le sue unghie mi graffiavano la natica costringendomi di riflesso ad alzare la gamba, fino a sfiorare con l'interno coscia la testa di Piper ancora impegnata a darmi piacere.
Mi morsi con forza il labbro inferiore emettendo una serie di mormorii soddisfatti mentre la sua lingua si muoveva dentro di me velocemente e le sue dita continuavano a torturarmi il seno.
Sorrise tra le mie pieghe allargando la bocca nel tentativo di avvolgere tutta la mia intimità,la sentii succhiare avidamente ebbi l'impressione che volesse divorarmi, Dio mi faceva impazzire.
Oramai ero incapace di trattenere i gemiti,mi passai una mano sul viso sconvolta e mi ritrovai a pensare che mai avrei potuto godere più di cosi,ma la mia moretta come sempre mi sorprese,e di nuovo dovetti ricordare che lei era il capo e quando si trattava di lei non c'era limite a nulla,nemmeno al piacere. Arrivai al massimo mentre la sua bocca ancora mi divorava, urlai il suo nome tremando sotto di lei,che non accennava a fermarsi, avida del mio sapore,continuò a spingere con la lingua dentro di me accompagnandomi nella discesa dal picco,e gemendo estasiata tra le mie pieghe.
Quando smisi di tremare cercai inutilmente di ritrovare il respiro.
"Pipes" piagnucolai,prendendole il viso tra le mani, volevo le sue labbra, volevo baciarla, dovevo baciarla.
"Ancora." ringhiò lei autoritaria e allo stesso tempo implorante "vieni ancora per me"mi
pregò alzando gli occhi per incrociare i miei senza accennare a spostarsi.
La mano che fino a poco prima mi stringeva la natica raggiunse la mia intimità, e senza che potessi rendermene conto due dita scivolarono dentro di me come fossi fatta di burro, tremai a quel contatto portandomi il braccio alla bocca e mordendolo nel tentativo di soffocare un urlo mentre le sue dita esperte entravano e uscivano da me e la sua lingua prendeva in giro il mio clitoride sfiorandolo di tanto in tanto.
Rivoltai gli occhi all'indietro incapace di pensare a niente che non fossero quella lingua paradisiaca e quelle dita delicate tra le mie gambe. "Ti voglio ancora" disse salendo a mordermi famelica la pancia "Ti voglio tutta" aggiunse, aumentando il ritmo delle spinte.
Allungai le braccia all'indietro afferrando con forza la spalliera del letto come avessi paura che la forza dell'orgasmo che stava per travolgermi nuovamente potesse trascinarmi via.
Lei risali il mio corpo,fermandosi col viso all'altezza del mio continuando con le dita a spingere dentro di me,aggiunse un terzo dito e il pollice corse a disegnare cerchi invisibili sul mio clitoride, credetti davvero di impazzire,non era umanamente possibile sopportare una tale
scarica di piacere.
"Guardami"mi implorò, appoggiando la fronte alla mia,spalancai gli occhi nei suoi gemendo senza ritegno mentre si abbassava per regalarmi un bacio permettendomi di assaporare me stessa dalle sue labbra morbide.
"Guardami piccola" mi ordinò con dolcezza interrompendo quel contatto,non potevo far altro che obbedire,spalancai gli occhi e lei sorrise mentre i miei gemiti si mischiavano ai suoi.
Con mio grande disappunto le sue dita uscirono rapide da me,lasciandomi insoddisfatta, per risalire verso le mie labbra,passò i polpastrelli sul mio labbro inferiore,per poi affrettarsi a succhiarlo avidamente,poi senza interrompere quel contatto, tornò ad inginocchiarsi tra le mie gambe,afferrò le mie cosce tirandomi verso di lei,allargo le gambe il più possibile, ed ebbi paura che un infarto stesse per cogliermi senza pietà quando sentii la sua femminilità calda e bagnata premere sulla mia.
"Dios" quasi urlai, mentre lei cominciava a sfregare la sua intimità sulla mia,ripetutamente.
Il calore di quel contatto, e l'eccitazione accumulata dal gioco precedente provocò ad entrambe un orgasmo impetuoso, chiusi gli occhi in balia del piacere con le orecchie piene delle sue grida soddisfatte.
Vidi le stelle,l'intero universo dietro le palpebre,mi sentivo leggera come fatta d'aria,mentre il cuore mi esplodeva impazzito nel petto e l'accenno di una risata liberatoria si alternava al mio respiro affannato.
Piper dal canto suo si lasciò cadere ansimante su di me,affondando il viso nel mio petto,respirando a fatica sulla mia pelle sudata e calda, ancora increspata dai brividi. Ancora scossa dall'eccitazione appena provata allungai una mano cominciando ad accarezzarle i capelli, che ricadevano disordinatamente lungo il mio petto,mentre lei mi regalava piccoli e delicati baci sul seno nudo.
Le sue mani scivolarono sotto di me,scendendo fino al mio sedere,lo strinse attirandomi di più a se,continuando a baciare piano ogni lembo di pelle all'altezza del mio petto,con una tenerezza che mi fece tremare il cuore, e non solo.
Sorrisi stringendo tra le dita le sue ciocche castane,e le gambe in torno al suo busto, mentre mi lasciavo andare alle sue attenzioni.
"Vuoi mandarmi al manicomio biondina ?" domandai incapace di ridacchiare mentre il suo respiro sulla pelle mi faceva quasi il solletico.
"Voglio fare l'amore con te"rispose semplicemente senza guardarmi, continuando a gustarsi la mia pelle lentamente.
"Lo abbiamo appena fatto"constatai divertita.
"Voglio farlo ancora" disse lei capricciosa.
"Se andiamo avanti di questo passo dovrò sul serio farmi internare, finirai per farmi perdere anche le poche facoltà mentali che mi sono rimaste"mormorai io.
"Ma è proprio quello lo scopo" disse lei sollevando gli occhi e guardandomi maliziosa, prima di accorciare le distanze tra noi per prima di accorciare le distanze tra noi per schioccarmi un bacio eccessivamente erotico, che mi tolse praticamente il respiro.
"Ah si?" quasi ringhiai nella sua bocca.
Con una spianta decisa,lei ricadde sul materasso accanto a me, ridacchiando, poggiai la mano sulla sua spalla, spingendola e inducendola a girarsi sul fianco dandomi cosi le spalle,scivolai dietro di lei,facendo aderire il petto alla sua schiena,feci passare un braccio sotto la sua testa, e con l'altra mano presi ad accarezzarle possessivamente un gluteo,strusciandomi contro di lei senza ritegno.
La bionda sorrise abbassando all'indietro la testa alla ricerca di un bacio che non le negai.
"Ecco una cosa che mi piace fare..." soffiai sulle sue labbra.
La mia mano continuò ad accarezzarle piano il fondoschiena, poi lentamente ma con decisione si insinuò da dietro tra le sue gambe,raggiungendo la sua intimità,lei ansimò sorpresa, quando sentì le mie dita stuzzicarla giocose.
"Farti impazzire mi piace"le bisbigliai all'orecchio mentre affondavo un dito dentro di lei,che di riflesso sollevò appena la gamba per darmi più spazio, e io aggiunsi un secondo dito godendomi a pieno quel lago caldo e bollente.
"Oddio Alex,non fermarti, ti prego amore"biascicò lei tra i gemiti,lasciando andare tutto il peso all'indietro contro di me,che continuavo a strusciarmi contro di lei seguendo il ritmo delle mie dita nella sua intimità.
Piegai il braccio ancora steso tra l'incavo del suo collo e il cuscino, con le dita raggiunsi il suo seno cominciando a pizzicarle appena un capezzolo.
"Te gusta mi amor?" mormorai sensuale al suo orecchio incapace io stessa di trattenere i sospiri, alle mie parole lei si agitò di più sotto il mio tocco socchiudendo gli occhi e mordendosi
il labbro inferiore.
Avevo scoperto da poco quanto le piacesse sentirmi parlare spagnolo mentre facevamo l'amore, impazziva letteralmente e io con lei.
"Quiere venir para mi?quieres mi hermosa?" sussurrai ancora,aumentando il ritmo delle spinte dentro di lei.
In pochi istanti cominciai a ad avvertire la sensazione calda delle sue pareti che si stringevano in torno alle mie dita mentre la sua umidità cresceva scatenando la mia eccitazione.
Urlò il mio nome durante l'orgasmo, mentre un turbinio di brividi la travolgeva senza pietà contagiando anche me e facendomi tremare di riflesso per l'emozione nel vederla cosi rapita da quella sensazione cosi potente che io ero riuscita a regalarle.
"Sshh. respira amore mio"le sussurrai baciandole delicatamente la spalla nuda mentre lei ancora tremava e faticava a regolarizzare il respiro.
Cercò in vano di trattenere una risatina soddisfatta mentre ancora se ne stava ad occhi chiusi col viso semi nascosto nel cuscino.
"Dio sei incredibile"mormorò euforica, sorrisi lusingata continuando a baciarle la spalla e la schiena,risalendo con la mano ad accarezzarle piano la pancia,mentre piegavo l'altro braccio verso l'interno raggiungendo i suoi capelli.
Feci scivolare il ginocchio da dietro fra le sue gambe,e mi strinsi a lei il più possibile,mentre il respiro di entrambe si faceva più pesante.
"Al" chiamò piano, con la voce flebile.
"Hmm" domandai già mezza addormentata.
"Mi dispiace per la macchina"borbottò.
"Se questo è il tuo modo di farti perdonare.ti lascerò guidare più spesso"biascicai accennando un sorriso, prima che entrambe crollassimo esauste.

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