49. When you're gone

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PIPER'S POV
Non lo avrei mai sopportato.
Vivere il resto della mia vita lontana da lei.
Non lo avrei mai sopportato.
Sentivo il cuore annodarsi in gola battendo ad un lugubre ritmo, mentre i miei occhi colmi di disperazione erano incollati ai suoi.
Quei smeraldi rilucevano di lacrime e speranza ed io la vidi cosi piccola ed indifesa davanti a me, tanto che dovetti frenarmi con tutte le forze per impedire a me stessa di stringerla per non lasciarla più andare.
-Non piangere amore- avrei voluto dirle.
Avrei voluto io stessa essere tanto forte da non piangere, abbastanza da fregarmene di tutto ed abbracciarla per giurarle che mai l'avrei lasciata, che avremmo affrontato anche questa, che saremmo state abbastanza forti insieme.
Ma pretendevo di avere una forza d'animo che non mi apparteneva minimamente per quanto
lo desiderassi.
Avrei voluto che il nostro amore potesse bastare ma non era cosi, non sarebbe bastato.
Non stavolta.

ALEX'S POV
"Pipes" sussurrai. La mia voce era talmente flebile che faticai a creder che potesse avermi sentito.
Mi persi per qualche istante nel celeste di quegli occhi lucidi e rossi, intrisi di lacrime amare, il viso simile al mio arrossato e secco del sale della nostra disperazione.
In quell'istante mi sembrò di leggere nei suoi occhi la risposta alla domanda che continuava a pesarmi sul cuore, la sua tristezza mi raccontava di un futuro diverso da quello che ci eravamo aspettate.
Non ci sarebbero stati più pomeriggi a discutere su quale film guardare prima dei compiti, non avrei più potuto baciare quelle labbra perfette, né bearmi dell'odore inebriante dei suoi capelli.
La sua risata, che sembrava volesse farmi credere che mai potesse piangere, non avrebbe più risuonato tra le pareti di quella casa, né nelle mie orecchie.
Non avremmo più fatto l'amore, né guardato insieme le stelle.
Furono i suoi occhi a raccontarmi la fine triste della nostra favola, non servì che lei parlasse, non c'era mai stato bisogno di troppe parole tra noi.

"Non lasciarmi ti prego" mormorai permettendo al mio dolore di scivolare giù dalle guance.
Sapevo che era venuta per quello, era venuta per mettere la parola fine a tutto, me l'aveva raccontato il suo sguardo spento.
Eppure mi aggrappai all'ultimo barlume di speranza.
Feci appello alla sua bontà infinita.
Pretesi, forse, più di quanto mi spettasse.
Che lei continuasse ad amarmi contro tutto e tutti.
"Al, mi dispiace cosi tanto" soffiò lei tra le lacrime con le braccia tremanti lungo i fianchi.
"Non lasciarmi Pipes, non puoi farlo" dissi automaticamente.
"Non mi lascerà andar a New York, lo capisci?
Ha minacciato di non pagarmi la retta, devo fare una scelta" biascicò lei tra le lacrime.
"Scegli me" mi ritrovai a dire senza accorgermene. Scattai in avanti prendendo tra le mani il suo viso e avvicinandolo al mio.
Poggiai la fronte sulla sua stringendo salda la presa mentre già le nostre lacrime si fondevano insieme.
"Scegli me" la supplicai.
Ebbene si, Alex Vause stava supplicando.
Per la prima volta nella mia vita mi sentii come se nulla al mondo fosse più vitale della presenza di qualcun altro accanto a me.
Mi resi conto in quella frazione di secondo di non essere mai stata nulla prima di allora, se non un insignificante relitto alla deriva.
Piper mi aveva salvata dall'abisso scuro che era la mia esistenza, aveva portato la luce in un mondo fatto di paure oscure e solitudine. Cosa avrei fatto se mi avesse lasciata? Come avrei potuto continuare a respirare lontano dal suo odore, senza la sua incrollabile forza a sostenermi?
Non avrei potuto.
Piper era stata la mia ancora, il mio porto sicuro.
L'inizio e la fine di tutto ciò che poteva dirsi sensato nella mia vita.
"Io ti amo Al, ti amerò sempre" confessò la mora in un pianto disperato "Ma non posso" aggiunse. "Si che puoi" la rimbeccai io non curandomi di quanto potessi risultare patetica
"Insieme possiamo tutto, io e te, insieme possiamo farlo..resta.resta con me amore e ti giuro che non dovremo più nasconderci! Al diavolo tutto! Correrò per la città gridando al mondo intero quanto ci amiamo, avremo quello che hai sempre sognato te lo giuro, non lasciarmi Pipes ti prego".
Parlai tutto d'un fiato consapevole e sicura di ogni singola parola.
"E' troppo tardi per questo" constatò lei mentre i suoi occhi diventavano sempre più invisibili dietro lo spesso velo di lacrime amare.
Mi ritrovai ancorata a lei, incapace di respirare né di sostenere da sola il mio peso.
"Mi hai mentito" riuscì a dire tra le lacrime.
Le mie mani lasciarono il suo volto ed indietreggiai di qualche passo guardandola con l'espressione di chi ha subito la più grande delle crudeltà.
E non lo era forse?
Non mi stava infliggendo la più atroce delle torture condannandomi a vivere, da quel momento in poi, lontana dal suo respiro?

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