6. coach sue

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PIPER'S POV
"Volete darvi una mossa, razza di molluschi invertebrati? Mia nonna soffriva di artrosi cronica e riusciva comunque ad essere più agile di voi, sacchi di lardo"
La coach Sylvester continuava ad urlare come una furia mentre le cheerleader saltellavano su e giù nel campo da football. Non riuscivo a capire perché si scaldasse tanto, a me sembravano tutte cosi brave.
"Alex! Sembri un maiale a cavallo di un asino" urlò alla corvina che si teneva in equilibrio perfetto sulla punta della piramide.
Vidi il viso di Alex contorcersi in una smorfia contrariata prima che lei sbuffasse vistosamente
mentre scendeva.
"Ti ho per caso sentita sbuffare sottospecie di canotto al silicone?" sbottò la coach irritata.
"No signora" si affrettò a dire lei.
"E' disgustoso guardarvi! Sei la vergogna del cheerleading tu e questo branco di bradipi in letargo a cui fai da capitano!"
"Ha perfettamente ragione, coach" concordò lei remissiva.

"Certo che ho ragione" urlò ancora lei "Dà una svegliata a questa squadra Vause o giuro che io darò una svegliata come si deve a te! Ti farò correre e sudare cosi tanto che ti si scioglierà tutto il botulino che hai in corpo" la minacciò puntandole il dito poi le diede le spalle visibilmente nervosa, allontanandosi dal campo.

Vidi il volto di Alex livido di rabbia. Si voltò verso la squadra ormai distrutta dall'allenamento osservandoli uno ad uno prima di inveire su di loro come una furia.
"Maledetti incompetenti, buoni a nulla! Non siete altro che un gruppo di schifose larve striscianti, muovete quei culi flaccidi prima che vi sbatta fuori da questo campo a calci. Venti giri di corsa subito! Vi farò recuperare tutto l'allenamento che avete perso quest'estate" tutti si mossero controvoglia affaticati e doloranti.
"Siete sordi oltre che stupidi? Che diavolo aspettate, SCATTAREE!" urlò lei con forza battendo le mani. Tutti schizzarono a bordo campo come biglie impazzite cominciando a correre in fila come soldatini.
La osservai prendere un respiro, massaggiarsi lentamente l'addome affaticato da tutti gli addominali cui la coach l'aveva sottoposta poco prima.

Era tanto cattiva quanto bella. Non riuscii a non pensarlo. La osservavo da più di mezz'ora
seduta sugli spalti.
La notte precedente non ero riuscita a chiudere occhio. Continuavo a ripensare alle parole di Lorna e ripercorrevo con la memoria ogni istante di quella breve conversazione avuta con lei in bagno.
La mia amica aveva ragione: Alex era una mina vagante di cui non potevo fidarmi. Eppure mi era cosi difficile smettere di desiderarla con tutta me stessa.
La vidi allungare una mano verso la sua coda di cavallo, la sciolse con un movimento sicuro e meravigliose ciocche d'oro nero le scivolarono lungo le spalle. Scrollò la testa un paio di volte lasciando che la sua chioma si muovesse a quel ritmo. Mi sembrò di assistere ad una scena al rallentatore. Dischiuse appena le labbra e socchiuse gli occhi quando un soffio di vento le accarezzò il viso scivolandole tra i capelli. Il sole si rifletteva sulla sua pelle perfetta, il soffio d'aria fece vibrare le frange della cortissima gonnellina sollevandola appena, scoprendo un lembo di pelle della coscia e lasciando intravedere appena il bordo delle sue mutandine rosse.
Un brivido mi percorse la schiena ed un sospiro incontrollato fuoriusci dalle mie labbra semi aperte: non potevo staccarle gli occhi di dosso.

"Ti interessano gli allenamenti ragazzina?" sbottò una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare. Scattai in piedi voltandomi.
La coach Sue mi osservava con le braccia conserte.
"I-io ecco..."
"E' orario di lezione, non dovresti essere qui signorinella" cantilenò lei.
Deglutii spaventata. Non ci voleva proprio.
"lo so... è che io..." quella donna mi incuteva timore. Cercavo sempre di evitare il suo sguardo nei corridoi, come se temessi di rimanerne pietrificata.
"Io mi ricordo di te" sibilò stringendo gli occhi ed avvicinandosi "Hai ballato nello spettacolo di fine anno, in quella sottospecie di musical per vecchie checche isteriche".
Sapevo a cosa si riferiva: Lorna faceva parte del glee club della scuola e, per lo spettacolo di fine anno, avevano deciso di mettere in scena West side story. Gli serviva qualcuno per le coreografie, così Lorna pensò di chiedere a me.
"S-si signora ho ballato... io... studio danza da quando ho cominciato a camminare, praticamente" mi affrettai a dire.
"Bene, mi risparmierò dal trascinarti nell'ufficio del preside per aver saltato le lezioni" disse.

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