57. New York Is Magic

18 0 0
                                    


PIPER'S POV
Normani si addormentò all'istante mentre io mi rigiravo nel letto faticando seriamente a trovare
1 sonno.
Il solo pensiero che Alex fosse cosi vicina, nella stanza accanto mi faceva tremare il cuore.
Solo in quel momento realizzai che passare con lei altri tre giorni, senza commettere qualche sciocchezza, sarebbe stato più complicato del previsto.
Era stata una giornata lunga e ricca di mille emozioni e tutto faceva presupporre che fosse solo la prima di una serie di giornate che avrebbero sicuramente finito col mandarmi in tilt il sistema nervoso.
Chiusi gli occhi cercando di non pensare troppo ma era impossibile. Ogni volta che abbassavo le palpebre la sentivo, era ovunque nella mia testa.
La sua immagine mi ritornava prepotente davanti agli occhi. Il suo odore me lo sentivo addosso sulla pelle e la sua voce calda mi rimbombava nella testa.
Sarebbero stati davvero giorni duri da sopportare e non sapevo se sarei riuscita a resistere.

ALEX'S POV
Il telefono della stanza suonò un paio di volte facendomi sobbalzare per lo spavento. Mi guardai intorno un po' intontita realizzando lentamente che quella in cui mi trovavo non era la mia stanza. Ci misi trenta secondi buoni a ricordare dov'ero e cosa stavo facendo li.
Il telefono nel frattempo continuava a squillare impazzito. Allungai la mano verso il comodino di Nicky che dormiva come nulla fosse ed
afferrai la cornetta.
Emisi un verso che, nella mia testa, avrebbe vagamente dovuto somigliare ad un 'pronto'.
"Sveglia pigrone!" trillò la voce della Morello fin troppo entusiasta per essere... guardai l'orologio
spalancando gli occhi...
"Sono le sei Morello ma che problemi mentali hai?" dissi acida mettendo giù la cornetta.
Feci per risistemarmi comoda sotto le coperte ma il telefono squillò di nuovo.
Riafferrai la cornetta.
"Morello ma che cazz..."
"Al" la sua voce mi sciolse come neve al sole.
"Hey" mormorai "Buongiorno".
"Buongiorno anche a te" rispose lei mentre sentivo in sottofondo Lorna sbuffare vistosamente.
"Abbiamo chiamato per svegliarvi. Scendiamo a colazione poi ci incamminiamo verso la NYADA
il provino di Lorna è alle dieci" mi informò candidamente.
"Ok sveglio Nicky e ci vediamo giù" dissi semplicemente.
Riagganciai lasciandomi cadere sul letto con un sospiro senza riuscire a nascondere un sorriso sognante.
Come faceva a calmarmi anche solo la sua voce?
Dio ero davvero un caso disperato. Possibile che avesse questo effetto devastante su di me
nonostante tutto?
La giornata precedente era stata un vortice di mille emozioni. Per la maggior parte del tempo non avevo fatto che guardarla con la coda dell'occhio e bramarla da lontano.
Quei giorni si preannunciavano duri ma meravigliosi al contempo, visto che potevo passarli respirando il suo profumo e beandomi del suo sorriso cristallino.
Decisi di riscuotermi con una bella doccia e fu quello che feci dopo aver svegliato Nicky.
Appena entrambe fummo pronte ad andare scendemmo per la colazione e, da lontano, vidi
Piper farci un segno con la mano per farsi vedere. Non appena ci fummo sedute Lorns si alzò senza nemmeno salutare Nicky e si allontanò indignata.
"Che le prende?" domandò la mia amica scioccata.
"E' una giornata importante e lei molto nervosa e certamente l'atteggiamento di una certa persona qui non la aiuta" disse Piper guardandomi con rimprovero.
In quello stesso istante Nicky mi lanciò un'occhiataccia.
"Sono stanca di questa storia" mi disse acida prima di alzarsi "Vado a parlare con Lorna" aggiunse mentre io mi versavo tranquillamente
un bicchiere d'acqua.

"Strozzati" mi augurò Nicky mentre bevevo.
"Quanta cattiveria di prima mattina"
commentai io indifferente.
I miei occhi incrociarono quelli di Piper che mi fissava torva.
"Che c'è?" domandai prendendo un croissant.
"Si può sapere perché ti comporti cosi da
stronza con Lorna?" domandó secca.

"Io non mi comporto da stronza con lei!" risposi
"Sono stronza con tutti mica ha l'esclusiva.
Sono stronza anche con Nicky a volte, è lei che la fa tragica" mi giustificai stringendomi nelle spalle.
"Con me non sei stronza" rispose prontamente.
-perché ti amo- le avrei voluto dire ma mi limitai a stringermi nelle spalle.
"Non sempre almeno" aggiunse lei facendomi rattristare.
Colpita e affondata.
"Senti mi dispiace se se l'è presa ma io sono cosi. Punto" dissi sperando che l'argomento fosse chiuso.
"Non capisco perché. Insomma Lorna è la ragazza di Nicku e la mia migliore amica ed, almeno oggi che ha il provino, dovresti essere gentile con lei" mi rimbeccò la moretta ed io di tutta risposta sbuffai.
"Al" disse calma allungando una mano sul tavolo per posarla sulla mia. Mi si incastrò il respiro in gola ed, improvvisamente, sentii il bisogno di prendere il suo viso tra le mani per riempirlo di baci del buongiorno. Ma non lo feci.
"Che ti ha fatto Lorna? Perché ce l'hai tanto con lei?" domandò cauta.
"Non mi ha fatto nulla. E' solo che.." mi morsi la lingua distogliendo lo sguardo.
"Solo che?" mi incitò lei.
"La invidio" ammisi abbassando lo sguardo.
Piper mi osservò con più attenzione cercando il mio sguardo sfuggente.
"Perché?" domandò semplicemente.
"Perché ha tutto ciò che io non ho e non avrò mai" confessai a quegli occhi ai quali non potevo mentire.
Lei rimase un istante interdetta poi attese pazientemente che io continuassi.
"Lei ha una famiglia che l'adora e due genitori a cui non importa se è gay o meno. Ha un sogno e la tenacia, il coraggio e la possibilità di realizzarlo. Ed ha una ragazza che ama e che la ama a sua volta e loro non hanno paura di viversi e poi lei ha te. E ti avrà per sempre.
Verrete qui a vivere insieme a New York ed io non ho e non posso avere nulla di tutto ciò. E lo detesto" dissi tutto d'un fiato alzandomi mentre piccole lacrime riempivano i miei occhi.
Mi voltai ritrovandomi faccia a faccia con Lorna e Nicky entrambe a bocca aperta e, d'un tratto, mi sentii ancora più stupida.
Ignorando i richiami di Nicky e di Piper risalii fino in camera mia, richiudendomi alle spalle la porta ancora scioccata per quello che avevo detto e per come quella verità fosse venuta fuori dalle mie labbra senza che io ci avessi davvero
ragionato sopra.
Pochi istanti dopo sentii bussare alla porta.
Inizialmente pensai di ignorare la cosa ma quel ticchettio si fece sempre più insistente ed alla fine mi decisi ad aprire trovandomi di fronte l'ultima persona che mi sarei mai aspettata.
"Morello" dissi acida lasciando la porta aperta e dandole le spalle.
La ragazza entrò senza scomporsi richiudendo la porta e appoggiandovisi.
Rimanemmo in silenzio per non so quanto finché lei non parlò. "Vuoi parlarne?" domandò.
"No" dissi secca.
"Alex" tentò lei alzando gli occhi al cielo.
"Mi dispiace!" dissi secca senza guardarla "Mi dispiace, ok?" dissi senza troppi giri di parole.
"Non ho voglia di parlarne né di piagnistei, né di abbracciarti implorando perdono e di finire col diventare pappa e ciccia. Mi dispiace per come ti tratto. Ora sai perché. Cercherò di essere meno stronza ma non prometto nulla" mi affrettai a dire.
"Grazie" si limitò a dire abbassando il capo.
Rimanemmo in silenzio per un altro minuto poi lei parlò.
"Non hai nulla da invidiarmi, Alex" disse sicura.
"Tu hai talento e grinta da vendere ed, appena troverai la tua strada, sono sicura che realizzerai tutti i tuoi obbiettivi. E, per quello che riguarda Piper, l'unica che l'avrà sarai proprio tu, nonostante la lontananza e tutto il casino che è successo, voi vi apparterrete sempre come me e Nicku" disse sicura.
"Magari non volevi la mia opinione in proposito ma questo è quello che penso. Io ti ammiro molto Alex. nonostante tutto. e credo molto in te. Non hai davvero nulla da invidiarmi" concluse.
"Grazie" mi limitai a dire sinceramente toccata dalle sue parole.
Mi voltai incrociando i suoi occhi.
"Andrai alla grande oggi Lorna" dissi sincera.
Lei attese forse che io aggiungessi una battuta acida ma non lo feci e la sue espressione si aprì in un sorriso.
"Lo credi davvero?" domandò illuminandosi.
"Assolutamente" dissi io sorridendo a mia volta
"Ora adiamo a fare colazione" aggiunsi cercando di sviare il discorso.
Lei annuì e prima di uscire si voltò verso di me e, superando un po' di incertezza iniziale, mi abbracciò stringendomi a se.
Rimasi impietrita per qualche secondo poi con le braccia tremanti risposi a quell'abbraccio per pochi istanti prima di staccarmi da lei.
"Ok basta smancerie" dissi arrossendo.
"Sbaglio o prima mi hai chiamata per nome?"
disse lei gongolando.
"Non ti ci abituare perché non ricapiterà"
l'ammonii io puntandole il dito. Lei ridacchiò soddisfatta aprendo la porta.
Scendemmo e, durante il tragitto in ascensore, lei cominciò a snocciolarmi tutto il repertorio di canzoni che aveva preparato per il provino.
Mi ritrovai a roteare gli occhi al cielo sperando di arrivare prima possibile al piano terra e la mia preghiera fu presto esaudita.
Uscii dall'ascensore con la testa ancora piena delle sue chiacchiere e mi ritrovai davanti una
Nicky un po' imbronciata.
"Non me l'avevi mai detto" disse semplicemente rispondendo ad una mia occhiata interrogativa.
"Beh non volevo caricarti anche di questo peso, non volevo che tu pensassi che io fossi invidiosa del rapporto che hai con Lorna. Io sono solo... vorrei solo poter avere lo stesso con Piper" dissi ad occhi bassi.
La mia amica mi accarezzò il viso costringendomi a guardarla.
"Tu e Pip avete qualcosa che nemmeno io e
Lorn avremo mai" disse sicura stringendomi a se.
"Ti voglio bene N." le sussurrai all'orecchio.
"Anche io Lex" rispose con un sorriso. Ci staccammo dall'abbraccio e la mia amica raggiunse Normani fuori dalla hall per chiamare un taxi.
Io mi voltai alla ricerca dell'unico viso che avrebbe potuto davvero quietare le mie ansie e la ritrovai poco distante intenta a sorridermi amorevolmente stringendo tra le mani un bicchiere di cartone che conteneva apparentemente del caffè.
Mi venne incontro e si fermò a pochi passi da me accarezzandomi una guancia.
"Pipes..io".
"Shh" disse poggiano un dito sulle mie labbra
"Non dire nulla" disse con un filo di voce "Non c'è bisogno" aggiunse prima di porgermi il caffè.
"La colazione" mormorò facendomi l'occhiolino mentre prendevo dalle sue mani il bicchiere ancora fumante e la ringraziavo con un sorriso.
"Andiamo?" disse porgendomi la mano.
Feci un profondo respiro.
"Andiamo" dissi intrecciando le dita nelle sue.

with somebody who loves meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora