29. Shake it out

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PIPER'S POV
L'auto si fermò di fronte casa mia, il richiamo del clacson, mi spinse ad affacciarmi alla finestra curiosa, appena la vidi mi affrettai ad indossare la giacca rossa delle cheereos sopra la divisa, presi la tracolla e scesi le scale di corsa.
"Mamma io vado"urlai distrattamente.
"Buona giornata" mi rispose lei dalla cucina,ma mi ero già precipitata fuori,percorsi a grandi passi il vialetto, cercando di scorgere la sua figura attraverso i vetri oscurati della sua macchina,ma ovviamente non ci riuscì.
Mano mano che mi avvicinavo si stringeva sempre di più un nodo al mio stomaco, era sempre cosi,mi succedeva ogni volta che sapevo che l'avrei vista di li a poco.
Non era una sensazione spiacevole, era più tosto una dolce ansia,una sensazione di eccitante emozione al solo pensiero che a breve avrei rivisto i suoi occhi,baciato le sue labbra,respirato il suo odore.
Ma quel giorno a far compagnia a questa sensazione alla quale non avrei mai voluto abituarmi, c'era qualcos'altro, un senso di angoscia e preoccupazione.

Non ebbi il tempo di soffermarmi a pensarci,raggiunsi lo sportello del passeggero e presi un profondo respiro prima di aprirlo.
Ed eccolo,il mio miracolo personale, con gli occhiali sollevati i capelli sciolti sulle spalle, il sorriso ampio e meravigliosamente sincero che dedicava solo a me,gli occhi, quegli occhi profondi e meravigliosi verdi dentro i quali potevo leggere la stessa emozione che provavo io.
"Ciao" dissi sorridendo, incapace ancora di credere alla mia sconfinata fortuna.
"Ciao" mi rispose con lo stesso tono.
Salii in macchina,sporgendomi per lasciarle un bacio,sulla guancia, che lei accettò volentieri.
Avrei mille volte preferito stringerla a me e tempestarla di baci fino a ricoprirle il viso col mio lucidalabbra alla ciliegia,ma sapevo di non potere almeno non in quel momento.
Mise in moto diretta a scuola, e io cercai di rilassarmi sul sedile comodo,respirando il suo profumo buono che aleggiava nell'abitacolo.
"Come hai dormito?"mi domandò tranquilla
"Non benissimo in realtà"risposi sincera,guardando fuori dal finestrino.
"Come mai?"mi domandò curiosa.

"Continuavo a rigirarmi nel letto cercandoti,ma tu on c'eri" dissi rattristata,lei sorrise allungando una mano,per prendere la mia,la strinsi forte e mi soffermai a guardare le nostre dita intrecciate.
Mi ero salvata in calcio d'angolo, in realtà il motivo della mia insonnia era un altro, e lo sapevo bene, da quando mi era arrivato quell'sms non avevo fatto altro che pensarci,avevo cercato di far finta di nulla inizialmente,non volevo rovinare quel pomeriggio perfetto con Alex,ma tra poco saremmo arrivate a scuola, e per quanto mi disturbasse l'idea di turbare la mia corvina con quell'argomento scomodo non potevo continuare a fare finta di niente.
Se avessi fatto tutto alle sue spalle e lei lo avesse scoperto sarebbe stato peggio,no dovevo dirglielo, era giusto che sapesse.
"Al" chiamai,ingoiando a vuoto,senza alzare lo sguardo.
"Dimmi piccola"rispose tranquilla,scrutando la strada.
"Stamattina...devo vedere Larry"dissi tutto d'un fiato,stringendo di più le sue dita tra le mie.
Lei rimase in silenzio per qualche secondo.

"Come mai?" chiese in tono duro
"Ieri sera..lui mi ha mandato un sms, dicendomi che voleva parlarmi di una cosa importante" dissi tutto d'un fiato,incapace di mentirle,mentre la paura si faceva strada in me.
"..E non è tutto."aggiunsi prima che lei potesse dire qualcosa "vuole che venga anche tu"spiegai in un sussurro.
A quelle parole lei si irrigidì,lasciando la mia mano.
"E per quale motivo vuole vedere anche me?" chiese cercando di mantenere un tono distaccato.
"Non lo so dice che ha qualcosa da farti vedere" dissi sempre più in ansia.
A quelle parole la vidi sbiancare letteralmente
"Cosa credi che voglia?" mi domandò,stavolta con voce tremante.
"Non lo so"dissi stringendomi nelle spalle.
"Ma perché non mi hai detto ieri di questo messaggio?" chiese secca
"Io non volevo farti preoccupare inutilmente,ho creduto che fosse una cosa da nulla li per li,ma stanotte non sono riuscita a non pensarci e.mi ha preso il panico"ammisi sincera. "Al credi che.."
"Non dirlo nemmeno per scherzo!"mi interruppe lei, come se avesse letto le mie paure nel tono della mia voce.
"Non può aver scoperto nulla su noi due. "continuò lei "non abbiamo mai avuto
atteggiamenti sospetti a scuola,se non contiamo il primo bacio nello spogliatoio"
"..E anche il secondo "aggiunsi io,mentre un brivido caldo mi attraversava la schiena a quel ricordo."
"Si beh..ma stavate ancora insieme allora,se ci avesse scoperte sarebbe già venuto fuori da un pezzo, no non può averlo scoperto,non c'è da preoccuparsi riguardo."Disse annuendo alla sua stessa affermazione.
Restai a fissarla in silenzio per qualche minuto,la sua espressione adesso era tutt'altro che rilassata, tamburellava nervosamente con le dita sullo sterzo, e fissava la strada seria.
"Sei arrabbiata con me?" domandai abbassando lo sguardo.
"Dovrei?'mi domandò secca con una punta di sarcasmo.
"Mi dispiace di non avertelo detto subito"mormorai.
"Non importa"si limitò a dire senza guardami.
"Senti...se preferisci che io non ci vada, insomma..."tentai di dire ma mi interruppe.
"Certo che ci andrai...e ci verrò anche io...almeno sapremo cosa vuole e ci toglieremo il pensiero" disse nervosamente,mentre parcheggiava al solito posto.
Spense il motore e aggiustò lo specchietto retrovisore cosi da potersi specchiare meglio, mentre imprigionava i capelli nella solita coda di cavallo.
Aspettai in silenzio che avesse finito, prima di scendere dall'auto,e avviarmi con lei verso la sala del coro,dove Larry mi aveva dato l'appuntamento.
Appena varcammo la porta di ingresso una
Normani fin troppo affannata ci corse in contro.
"Pip..." disse con voce isterica. "...E' successo
un casino..." biascicò tentando di recuperare
respiro,arrivava di corsa da non so dove.

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