James
Due giorni. Erano trascorsi due fottuti giorni da quando quel coglione di Harry mi stava ignorando. Facevamo riunioni, incontri, cene insieme, eppure lui non mi rivolgeva neanche uno sguardo fugace. Ero stato io il primo a dirgli di farsela con altri oltre che con me, ma non gli dava il diritto di ignorare il suo presidente. Questo non potevo accettarlo.
La sera prima dei famosi segnali alle gavette, ci dirigemmo in un bowling per passare tutti assieme la serata, ovviamente non avevamo chiamato le gavette per ovvi motivi. Lo fissavo, continuava a divertirsi con tutti come se io non fossi lì, era troppo. Mi alzai dal mio divanetto mentre Dimitrij, Ed e Hugo stavano pagando per fare una nuova partita, mi piazzai davanti a lui e lo afferrai per un braccio con forza.- che vuoi? - mi chiese con rabbia.
- tu adesso vieni con me, muoviti - il mio tono non ammetteva repliche.Lo trascinai fino ai bagni e dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, parlai.
- che cazzo credi di fare? - ero furioso. Lui mi guardava con un aria neutra e le braccia incrociate al petto.
- non so di che parli - replicò
- mi stai ignorando da due giorni -
Lui sorrise amaro - era quello che volevi, no? Che io ti lasciassi in pace. Ora lo sto facendo-
- no, tu stai facendo il bambino viziato quale sei. Sai che questa cosa mi manda in bestia- lo accusai.Il suo sorrisetto si fece sinistro.
- e ti eccita anche ... - abbassò il tono di voce
- non dire cazzate, Harry. Non è questo il punto- feci fatica a parlare.
- ah, no? Andiamo James, so meglio di tutti cosa ti eccita e cosa no-Sciolse le sue braccia e si incamminò verso la mia figura. Mi guardava con intensità e senza timore. Amavo quegli sguardi, il suo perfetto taglio di occhi e le ciglia lunghe mi mandavano in tilt il cervello. Tuttavia, non mi mossi da lì. Accettai che lui mi raggiungesse e si avvicinasse di più a me.
- tu non sai nulla - ribadii cercando di ritrovare un po' di condegno.
- sei prevedibile, James. Ma sai, avevi ragione tu dopotutto. Le nostre sono state scappatelle per divertimento, ora posso anche andare da qualcun altro e magari trovare qualcuno di serio-Era dannatamente vicino al mio volto. Potevo sentire il suo respiro mischiarsi con il mio e la sua figura che copriva tutto il resto intorno a noi.
- non lo faresti. Io ti piaccio, ci piace ciò che siamo a letto-
- è vero, ma non posso mica scopare solo con te per tutta la vita...-
- non ho mai detto che noi avremmo avuto tutta la vita insieme- dissi serio.
- appunto, ci sarà una fine prima o poi caro james-Non ci vidi più, gli diedi un forte pugno sul naso e lui quasi cadde a terra. Respiravo a fatica, non era stata mia intenzione ma il mio corpo aveva agito per me. Mi aspettavo un pugno di rimando ma non arrivò, anzi, Harry mi diede uno sguardo che non seppi decifrare e lasciò il bagno. Si sarebbe inventato palesemente una scusa per gli altri. Che cosa avevo fatto? Non era la prima volta che lo colpivo dopo un nostro litigio, ma quella volta davvero non c'era stato un motivo logico...
Ero solo infastidito ... Ma da cosa? Eppure ero stato io a mettere i paletti.Harry
Quello era stato il momento più difficile della mia vita. Dire quelle cose a James anche se non le pensavo veramente era stato come un pugno al cuore. Beh, il pugno era arrivato comunque ma me lo aspettavo, lo avevo provocato e lui non lo avrebbe mai accettato. Mi uscì del lieve sangue da una narice ma gli altri neanche lo notarono, mi pulii infretta come se nulla fosse successo. Era così tra di noi oramai.
- ei Harry, dov'è James? - chiese Toby.
- in bagno - risposi secco, non volevo parlare di lui.
- vabè, giochi al suo posto? - chiese ancora.
- no, fate voi io sono stanco - mi sedetti dov'ero prima e mangiai qualcosa.Vidi tornare James con quell'espressione di nonchalance che aveva sempre e a me innervosiva parecchio. Comunque fece il suo classico teatrino e Giocò tutto il tempo, vincendo ben tre volte consecutive. Bastardo, sei sempre troppo bravo in tutto ciò che fai, pensai tra me e me.
- sono le dieci, dobbiamo tornare nei dormitori. Domani mattina dobbiamo essere carichi- disse James con un'aria divertita.
Quasi dimenticavo, avremmo dovuto occupare le camere dei novellini l'indomani, almeno una cosa buona l'aveva detta. Sorprenderli mentre erano a lezione, un classico dei Posh.
- bene, andiamo. Domattina vediamoci davanti alla prima camera alle otto, puntuali!- disse il biondo.
Sospirai senza parlare con nessuno e insieme uscimmo dal locale. Era autunno ma faceva un freddo quasi gelido, infatti in automatico strinsi le spalle. Il locale era così vicino che andammo a piedi, poi ognuno si rintanò nella sua camera. Jace, era sveglio. Stava studiando qualcosa e subito mi dedicò la sua attenzione.
- che cazzo hai fatto al naso? - disse subito.
- ho avuto una discussione, niente di importante- mi tolsi la giacca e mi sedetti nel mio letto.
- non è vero! Dimmi chi è stato - si alzò.
- andiamo jace, che ti importa? So badare a me stesso-
- lo so, non dicevo questo. Harry sei strano ultimamente. Prima eri più spigliato, più energico.. ma adesso.. -
- sta zitto, non ne voglio parlare -Lui sospirò e mi guardò con aria preoccupata.
- è stato lui, vero? - era serio.
Annuii. - lo ammazzo - quasi urlò.
- smettila, è impossibile ragionare con uno come lui-
- lo farò ragionare io! Guarda che lui non mi fa paura, intesi? Domattina portami da lui -Il suo tono non ammetteva "ma". Sbuffai e mi misi a letto. Era meglio dormire piuttosto che pensare alla mia vita reale di merda. Non ero mai stato così stanco in vita mia.
*Autrice*
In foto, Toby Maitland <3
Scusatemi se il capitolo è corto, mi rifarò tranquilli ✨

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Posh
AdventureUn gruppo di ragazzi londinesi che fanno parte dell'università di Oxford, mettono in atto tutta la loro follia per passare alla storia inglese. Sono affascinanti, ricchi, edonisti e terribilmente rumorosi. Il loro pezzo importante oltre ai loro imm...