ventiquattro

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Hugo

Trovai James seduto come un cagnolino smarrito in biblioteca e non ci pensai due volte prima di raggiungerlo. Mi sedetti davanti a lui e si come risvegliò.

- pensieroso? - dissi sorridendo.
- eh? No, sono solo stanco - Mentí, ma feci finta di niente.
Iniziai a sfogliare il mio libro di scienze senza leggere neanche una parola e ogni tanto gli davo un occhiata. Si, era davvero la pecorella smarrita.
- dai James, sei afflitto per qualcosa - dissi e lui mi guardò.
- hai ragione, lo sono.. ma passerà -
- non è vero, parlamene - chiusi il libro.
- non è niente di interessante, cerco di fare ordine nel mio cervello.. è incasinato -

Si leccò le labbra e sospirò, sentiva il bisogno di sfogarsi e sembrava stesse cedendo. Tenersi tutto dentro è il nostro primo male, ci distrugge in mille pezzi e ci rincolliamo l'anima con l'aria, perciò, totalmente diversa da prima. Si cambia e non si è più gli stessi di prima.

- c'entra un ragazzo... Sai, non stiamo insieme, solo che di recente ha espresso i suoi sentimenti per me, ma io non provo nulla -
Annuii in silenzio.
- facciamo sesso. A me piace quando abbiamo quel rapporto, nessuno sa farlo come lui e se lo guardò non resisto.. ma se si tratta di sentimenti io non penso a lui -

Fece una pausa e io non lo fermai.

- oggi l'ho visto da solo con un ragazzo e io mi sono sentito strano, Hugo. Questa cosa mi manda in bestia-
I suoi occhi azzurri si accesero.
- non vuoi che lui scappi da te. Cos'è, la tua valvola di sfogo? Lui ha dei sentimenti per te, chiunque sia non puoi intrappolarlo in questa menzogna-  dissi sincero.
Lui annuiva in silenzio.
- devi lasciarlo andare almeno finché i sentimenti per te non siano passati - consigliai.

Non avevo mai visto James avere problemi di cuore o non sapere cosa volesse. Era sempre stato chiaro e ordinato su tutto, infatti mi aveva sorpreso che davvero James Leighton stesse male per un ragazzo.

- come posso fare? - mi chiese guardandomi.
- scopati qualcun altro, semplice. Qualcuno che sai possa soddisfarti -
- hai ragione, lo farò stasera stessa -

Sorrisi, neanche gli rammentai della nostra cena.
Poco dopo mi guardò di nuovo.

- che hai fatto al naso? - si straní.
- Miles mi ha colpito, ha capito che ho scritto io alla sua ragazza l'altra sera - sorrisi
- non capisco perché lo accimenti - sorrise.
- Miles mi attrae molto, vorrei che fosse mio... E poi ero ubriaco, non avrei mai scritto a lei da sobrio- mi difesi.
- beh, buona fortuna con uno etero! - si alzò e mi toccò la spalla, andando poi via.

Oh sì, me ne servirà molta, pensai.








Harry

Bussai in camera di James anche se mi domandai troppo tardi di cosa avrei dovuto parlargli. Non ebbi tempo di pensare che lui aprì la porta. Aveva i capelli che gli andavano negli occhi e un asciugamano in vita. Il suo corpo era ancora umido dalla doccia. Deglutii, non poteva essere più etereo di così, per non parlare di un restante stecca di lecca lecca che aveva tra le labbra. Restai immobile a fissare le sue iridi azzurre per qualche istante, cos'altro potevo fare?

- ti serve qualcosa? - chiese.
- dobbiamo parlare - cercai di tornare lucido.
- entra dai -

Si scostò non staccandosi però dalla porta, gli camminai a due centimetri di distanza e subito sentii uno strano fremito di eccitazione e ansia che mi pervase tutta la schiena. Mi fissava con attenzione rendendo il tutto più difficile.

- che devi dirmi? - chiese poggiando il sedere sulla scrivania, mentre io restai in piedi in mezzo alla stanza, come un palo.

- riguardo alla cena ... Insomma, con Martineau- iniziai a dire.
- non stiamo insieme, ne tu e io, ne io e Martineau, ci divertiamo ogni tanto - spiegò.
- lo so però ... Di recente abbiamo trascurato un po' noi - lo guardai intimidito.
- Harry, non dobbiamo impegnarci così tanto. E poi, ho notato che hai trovato un tipo..-

Allora era vero, quella mattina ci aveva spiati.

- tu vai con tanti di quei ragazzi ... Non puoi parlare! - dissi serio.
- non hai colpe infatti, dico solo che fai bene a trovarti altre persone-

Speravo di aver sentito male. Il mio cuore saltò un battito.

- che intendi? - chiesi
- ho capito che io e te saremo ostacolati finché tu hai sentimenti per me, forse per stare bene entrambi dovremmo separarci-
- non dire cazzate, non ti è mai importato di cosa provassi io- mi avvicinai fino a fronteggiarlo.

- si invece, mi importa eccome! -

Eravamo vicini, troppo. Ogni volta che discutevamo e vedevo il suo viso rigido ed incazzato io lo trovavo così attraente... Lui posò gli occhi azzurri sulle mie labbra scure e poi tornò sui miei occhi. Io feci lo stesso, improvvisamente si era cessata la conversazione.

- questa volta non cederò - sussurrai ad un soffio da lui.
- davvero? Stai morendo dalla voglia di saltarmi addosso, Harry. Ti conosco - sorrise sinistro.
- sei un coglione che non sa cosa vuole nella vita, trascuri tutti perché non sei sicuro e felice di te stesso, dico bene James?- lo provocai.
- dici bene, eppure tu non mi resisti -
- questo non deve importarti - sorrisi

Guardai per bene quelle labbra rosa e mi staccai di colpo facendo diversi passi indietro. Per la prima volta da quando ci conoscemmo io avevo resistito a lui. Era un enorme passo che più che rendermi felice mi provocò una fitta dolorosa allo stomaco. Notai un lieve stupore nel suo fido che forse mi tranquillizzò un po'.

- mi dispiace che tu non sappia decidere cosa sia davvero meglio per te, James. Ti auguro di trovare la tua strada-

Sentivo la gola fare un male bestiale mentre uscivo da quella stanza, che probabilmente non avrei più rivisto, per lo meno non più come prima. Dopo un anno o poco più avevo avuto il coraggio di rompere con lui, qualsiasi cosa fossimo stati, era finita. Avevo bisogno di picchiare qualcuno con così tanta forza fa non sentire più sensibilità nelle mani. I primi tempi che avevo passato con lui non mi era neanche mai passato per la mente che uno come me avesse potuto fare una cosa del genere, ma il dolore di vederlo con altri o anche solo il pensiero mi uccideva dentro.
Non ero più disposto a prendermi anche le sue di angosce, non volevo più soffrire per lui o sentirmi inferiore. Da lì sarebbe iniziato il periodo più brutto dato che il club era il club e i problemi personali dovevano essere lasciati al di fuori.
Mi sentii uno schifo, camminavo per il campus senza una meta e piangevo, stavo davvero piangendo per un coglione figlio di puttana come lui... Si, e forse era l'inizio di una liberazione.
Quasi sperai di trovarmelo dietro e d'istinto mi voltai, ma niente. Il suo ego era troppo alto non lo avrebbe mai fatto.















*Autrice*

Harry ha fatto un passo moolto importante
Per la sua sanità mentale, lo sappiamo tutti.
Comunque, secondo voi come la prenderà
James?
Farà il solito menefreghista?

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