Miles
Avevamo bevuto parecchio quella sera, ma il vino era spettacolare e buonissimo. Non ricordavo neanche come ero arrivato in stanza, rammentavo soltanto che Hugo era salito almeno mezz'ora dopo di me. Mi ero addormentato nell'istante momento in cui lo vidi aprire la porta, poi buio.
Il mattino dopo mi svegliai intorno alle dieci, Hugo non c'era già. Mi alzai dal letto con un forte mal di testa, scesi le scale e trovai un uomo che non conoscevo che stava cucinando. Il profumo di cornetti alla francese pervase le mie narici facendomi avere l'acquolina in bocca all'istante.- buongiorno - dissi
- buongiorno signore, sono stato chiamato come prima mattina qui, come benvenuto anche da me- disse l'uomo sorridente.
- certo... È una bella cosa - sorrisi. - cosa sta cucinando? - chiesi curioso
- cornetti con farina raffinata di ultima produzione, potrete aprirli per mangiarli con il condimento che più vi piace, c'è una macedonia di frutta e se gradite anche una spremuta di arancia -Cazzo, qui la colazione era totalmente diversa dalla nostra, non mi sarei mai e poi mai abituato anche se quel cibo era una vera gioia per gli occhi e palato.
- ehm.. del caffè? - chiesi titubante
- lì infondo c'è la macchinetta - indicò
- grazie -Non volevo sembrare scortese, perciò attesi che lui finisse almeno la mia porzione e mangiai. Riempii il cornetto con della marmellata di fragole.
Era buonissimo, caldo e appena fatto. Feci per parlare ma entrarono in stanza Hugo, James, Ed e Toby.
Anche loro gradirono molto la colazione e fecero amicizia con l'uomo infretta. Non sarebbe stato facile abituarci a quel cibo, ma ero certo che una volta andati via ci sarebbe mancato.- voglio andare a visitare le piste da sci, chi viene?- disse Toby.
- ovviamente io - alzò la mano James.
- anche io! - si unì Ed.
- tu, Miles? - mi chiese Toby.Non mi andava molto, però forse mi avrebbe fatto bene quell'aria di montagna che da tanto aspettavo. Non volevo fare come mio solito, chiudermi in casa a contattare Kate.
- vengo - dissi
- forza! Vestiamoci allora - rispose euforico.La casa ci aveva già offerto una tuta da sci ciascuno che trovammo già sistemata nei nostri armadi. La mettemmo e uscimmo. L'aria mattutina era gelida ma molto pulita, un toccasana per noi che venivamo da una serata pesante. Le piste erano immense, piene di gente al punto giusto e piste libere interessanti. Non c'era casino, la gente parlava e rideva con un tono di voce innocuo ed era bellissimo.
- ragazzi, sono innamorato di questo posto - disse Toby fissando il panorama
- concordo con te - mi intromisi
- verrò qui penso ogni anno - rise.Ci avviammo verso il centro del posto e poi ci facemmo preparare per sciare.
- ragazzi io non ho mai sciato, non voglio morire così giovane - disse Toby.
- al massimo ti rompi una gamba dai - rise James.
- a parte James qui nessuno ha mai sciato, pronti a farci male? Io si - Disse Hugo.
- pronto! - urlò Ed come suo solitoEro scettico e spaventato, potevo davvero rompermi qualcosa ma comunque lo facemmo, ci buttammo in mezzo alla pista.
Harry
Quella serata era stata pazzesca, avevo bevuto leggermente più del solito ma almeno mi ero divertito. Tornai in stanza barcollando con il rischio di cadere per le scale, sentivo James che camminava dietro di me e sospirava stanco. Non ci feci caso, mi tolsi la maglia restando in canotta e mi misi sotto le calde coperte felpate. Lui fece lo stesso.
- h-harry? - iniziò a dire.
- che v-vuoi - risposi a fatica. La testa girava terribilmente.
- mi manchi s-sai? - rise subito dopo.
- sei ubriaco - dissi
- lo so, ma lo penso sul serio. L-litighiamo così tante volte che non a-abbiamo più pensato a cosa ci facesse stare b-bene ad entrambi -
Rimasi sorpreso - parli meglio da ubriaco che da sobrio-
Lui scoppiò a ridere.
- f-facciamo pace? -Si voltò verso di me, io mi voltai a fatica verso di lui e ci fissammo, la luce era scarsissima quasi assente, ma potevamo vedere i nostri occhi.
Iniziò a sussurrare.- sei bello... Sei sempre stato così? - mi accarezzò i capelli e io non smettevo di fissarlo.
- non credo, e tu? -
Sorrise - credo di sì - ammise.
- voglio baciarti, Harry - sussurrò fissando le mie labbra.
- domani te ne pentirai - lo avvertii.
- oh no, non lo farò -Lo lasciai fare, ci ero cascato di nuovo. Mi baciò con foga all'istante, ricambiai il bacio sentendo una forte vampata di calore su tutto il corpo. Quelle fottutissime labbra mi erano mancate come l'aria quando sei in apnea. Toccai i suoi capelli, li feci più miei. In un attimo lui fu sopra di me, mi baciò tutto il petto e io avevo già pronta l'erezione, sentii che era pronta anche la sua.
Mi abbassò i pantaloni, prese il mio cazzo e iniziò a massaggiarlo. Gemetti.
Essere nello stesso letto dopo non si sa quanto tempo e da ubriachi, ci aveva portati allo stremo della nostra sopportazione. Non potevo evitarlo così tanto. Gemette anche lui, poi lo prese in bocca con voracità.- James ... - ansimai.
Sei un bastardo troppo irresistibile per la mia debole anima malata di amore, James, sei il mio serial killer.
Lo vidi muovere la bocca con più frequenza e la mano nella suo membro lo stesso. Era stato bello, ma strano, tutt'altro che un completo rapporto. Era stato solo un pompino. Si rimise accanto a me.- ora ricordi chi stavi odiando? - mi sussurrò all'orecchio, facendomi rabbrividire.
- si, ti odierò per sempre... Credo - ammisi.
- bene -Poco dopo si addormentò ed io in coda con lui. Era strano, ma bello.
Il mattino seguente mi svegliai a mezzogiorno, molti non erano in casa infatti, forse erano andati alla pista da sci. In soggiorno trovai seduto sul divano Allistair, con una tazza di thè in mano e qualche biscotto poggiato sul tavolino. Gli sorrisi, mi feci una bella tazza di caffè e mi sedetti accanto a lui.
- come stai? - chiesi.
- bene, credo che per 'sta sera starò meglio - disse sorridendo debolmente. Anche lui come me si era svegliato da poco. Aveva una copertina in pile sulle spalle a scaldarlo.
- sai dove sono tutti? - chiesi.
- Dimitrij dorme ancora, tutti gli altri sono alla pista da sci -
Annuii. Ci saremo andati anche noi più in là, ora volevo solo godermi la pace e farmi passare il mal di testa.*Autrice*
Harry non c'è la farà mai a sottrarsi così
A James! Un sottone come noi! :')
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Posh
AdventureUn gruppo di ragazzi londinesi che fanno parte dell'università di Oxford, mettono in atto tutta la loro follia per passare alla storia inglese. Sono affascinanti, ricchi, edonisti e terribilmente rumorosi. Il loro pezzo importante oltre ai loro imm...