Allistair
Stranamente i ragazzi non si erano fatti sentire quasi per niente. Sapevo che sarebbero saltati fuori prima o poi, ma intanto preferii concentrarmi sui miei studi almeno per quella volta. Andai puntuale alla prima lezione che iniziò alle otto. Vidi Miles più lontano da me insieme alla sua ragazza. Mi venivano i brividi ogni volta che li vedevo insieme. Non era passato neanche un mese e già avevano una storia, senza conoscersi ...
Decisi di non importanti di loro, e dopo tre ore di lezione tornai nel dormitorio per riposarmi un po', ma quando aprii la porta vidi il caos. Rimasi sgomento nel vedere infiniti rotoli di carta igienica appesi lungo tutto il soffitto e le pareti, scritte nere sui muri e oggetti vari spaccati, come se fosse entrato un uragano in stanza. Per non parlare dell'odore di inchiostro decisamente troppo forte.- che cazzo ... - dissi.
Da sopra la finestra sbucarono Ed, Toby e Dimitrij, mentre dalla porta entrarono Harry e James, tutti palesemente divertiti dalla mia espressione.
- benvenuto nel Riot Club amico- disse James.
- porca puttana, voi siete dei pazzi - sorrisi guardandomi ancora intorno.
- esattamente! Dei pazzi che sanno come ci si diverte- disse Dimitrij.Poco dopo andarono via. Chiusi la porta a chiave e cercai di ripulire tutto dopo aver scattato qualche foto ricordo. Era stato inaspettato ma tremendamente divertente. Mi sentivo bene con loro, adoravo tutto ciò.
Mentre raccoglievo gli oggetti rotti da terra, notai una sciarpa rossa che non era neanche mia impregnata di qualcosa di appiccicoso. Ce l'avevo in mano quando realizzai di cosa si trattasse e subito la buttai a terra.- che schifo, cazzo! - imprecai.
Mi avevano rotto solo dei libri e fatto saltare qualche lettera della macchina da scrivere, niente di irrimediabile. Decine di fogli di appunti erano sparsi per terra quasi a coprire totalmente il pavimento. Sulla finestra scrissero delle frasi con un colore spry.
" Omnia vincit Riot "Sorrisi. Erano fantastici, anche se per toglierli ci sarebbe voluto molto olio di gomito.
James
Bene, dopo aver fatto la camera di Ryle toccava a quella di Miles. Ci avevamo discusso un po' per essere certi di volerlo con noi, ma comunque accettammo tutti infine. La sua stanza era molto più piccola ma più incasinata di oggetti. Ci buttammo tutti dentro quella stanza e la vandalizzanmo. Io scrissi la nostra frase sullo specchio e si tutta una parete, Ed ruppe il portatile con Toby affianco che scarabocchiava la custodia con frasi sconce e poco caste. Harry e Dimitrij invece si occuparono dei libri e del suo letto, che capovolsero al contrario e strapparono diverse pagine che caddero a terra. Appendemmo poi degli striscioni di carta igienica con scritto "welcome to Riot Club" in nero e poi scappammo via.
Quella volta non potevamo aspettare che lui rientrasse, rispetto ad Allistair lui restava in facoltà almeno il doppio delle ore. Uscimmo da lì divertiti come matti e poi, dovevamo tornare a fingere di fare i bravi ragazzi in giro per scuola. Io mi accomodai in mensa, ad attendermi c'era un mio caro amico.- ei James, tutto bene? - mi disse.
- certo, tu? - sorrisi addentando subito il mio panino. Dopo aver vandalizzato due stanze mi era venuta un'enorme fame.
- c'è mia madre nei paraggi, non poteva andare peggio- sorrise.
- perché? Io adoro tua madre!-Sua madre era stata la prima donna che io abbia davvero apprezzato. Quando la vidi per la prima volta quasi mi venne duro. Ed era molto raro e quasi impensabile per un gay come me.
- tu la adori perché vorresti fartela, idiota -
- non è vero, rammenti che sono gay? - ridacchiai.
- con lei non lo saresti ... Comunque lasciamo stare. È qui perché vuole costringermi a tornare a casa per il mio compleanno, ma non ho voglia- sbuffò.
- se vuoi vengo con te - scherzai, beccandomi un suo pugno. - coglione, non ti ci porterei mai -La nostra conversazione si fermò proprio perché sua madre fece ingresso nella stanza. La fissammo entrambi e quando ci vide camminò verso di noi. Salutò il figlio con un bacio sulla tempia e poi si rivolse a me. Io mi alzai subito e le feci un elegante bacia mano.
- signora Birdie, è un piacere vederla... Come sempre- sorrisi. Il suo viso si scaldò.
- sei sempre il solito, troppo educato - rise.
- l'educazione non è mai eccessiva -
- concordo! -Vidi l'espressione di Mike mutare in modo notevole non appena la madre riaprì quel discorso. C'era davvero così tanto astio? Ero certo che non si trattasse solo del suo compleanno, forse avevano litigato ... Avrei saputo.
Tornai in camera e mi feci una doccia calda, era sempre il mio rimedio migliore contro lo stress. Chiusi gli occhi beandomi dell'acqua calda che mi scorreva in volto con una certa velocità, ripensai al litigio con Harry e quasi mi pentii di averlo colpito.
Lo amavo quando andavamo a letto insieme, il suo corpo era perfetto con delle belle spalle larghe e addominali accennati, con una v line più in basso sul ventre che lo rendeva eccitante e bellissimo. Si allenava più di tutti tra i ragazzi, e si vedeva.- sei un coglione Harry ... - sussurrai mentre chiudevo poi l'acqua.
Mi legai un asciugamano in vita e tamponai i miei capelli biondi e lisci, decisamente troppo lunghi per i miei gusti. Stavo per vestirmi quando qualcuno bussò alla porta. Un'insolita ansia mi pervase lo stomaco, ma comunque andai ad aprire. Era un ragazzo mai visto prima, aveva i capelli corti castani e mossi, occhi verdi e pelle abbronzata.
- saresti? - alzai un sopracciglio scettico.
- sono Jace Cole, il coinquilino di Harry -Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Ci risiamo, i classici amici che difendono il ragazzo. Incrociai le braccia attendendo che parlasse, cercando di non ridergli infaccia.
- sono preoccupato per Harry, non è più come prima. Lo hai colpito, cazzo!-
- devo chiederti il permesso per caso? - dissi a tono.
- non è questo. Tu lo stai rovinando -
- fidati, è stato lui a portarmi a letto la prima volta. Sai, dovresti dirgli che non si va a letto con gli sconosciuti- il mio tono era quasi ironicoLui boccheggiò nervoso prima di ribattere.
- stagli alla larga, capito? Non sopporto più di vederlo così, smettila di colpirlo-
- si mammina! Ai tuoi ordini - ero ironico e risi.
Lui si innervosí - vaffanculo! -
I miei occhi azzurri si incupirono - vedi di andare via se non vuoi che il pugno che gli ho dato lo replichi con te, chiaro? Novellino del cazzo-Lo minacciai, nervoso adesso. Lui mi fulminò con quei occhi verdi chiaro e poi andò via subito. Non lo avevo spaventato, ma comunque avevo marcato il mio territorio. Avrei parlato con Harry, non sopportavo le patetiche guardie del corpo.

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Posh
AbenteuerUn gruppo di ragazzi londinesi che fanno parte dell'università di Oxford, mettono in atto tutta la loro follia per passare alla storia inglese. Sono affascinanti, ricchi, edonisti e terribilmente rumorosi. Il loro pezzo importante oltre ai loro imm...