ventidue

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Miles

Avevo dormito pochissimo e di merda. Lei non mi rispondeva e io morivo dalla voglia di spaccare la faccia a colui che aveva fatto quel bello scherzo di merda. Saltai la colazione e l'unico modo per stare più tranquillo e distratto era seguire le lezioni. Mi diressi nella prima classe, quella di storia. Mi sedetti verso gli ultimi banchi e solo lì notai chi era entrato, era Toby.
Sembrava il più tranquillo di tutti nel club, ma neanche con lui avevo intenzione di parlare. Li odiavo, erano dei bastardi che non si regolavano per niente. Eppure, ne facevo parte e dovevo per forza.
L'ora passò velocemente e cercando di non farmi vedere, uscii da lì. Camminai velocemente facendomi spazio tra la gente, ma sentii una mano toccarmi da dietro. Cazzo, pensai.
Mi voltai ed era proprio lui, Toby.

- Hey Richards! Sei scomparso ieri - sorrise.
- si beh, dopo quella cazzata potevo fare solo quello oppure avrei picchiato tutti- ero serio.
- beh si ecco .. sappi che io non c'entro - mise una mano nel petto.
- lo so, non sospettavo di te - sospirai.
- hai un idea di chi possa essere stato? - mi chiese curioso.
- si, forse. Dovrei parlarci -

Iniziammo a fare un po' di strada insieme. Era domenica, ma c'erano tre ore di lezione per chi voleva alzarsi la media o aumentare i voti in qualche materia. Io non avevo di questi problemi, ma volevo solo distrarmi e non fare il depresso in camera.

- hai chiarito con lei? - mi chiese.
- no, è sparita. Non risponde al telefono e non si è presentata in nessuna classe-
- beh allora è in stanza! - urlò sorridente.
Mi stranii. - si immagino, perché? -
- tu la stai chiamando senza andare direttamente da lei, come fai? Fatti vedere! -
- no, credo mi picchierebbe -
- e fatti picchiare! L'importante è che lei veda che c'è la stai mettendo tutta per riprendertela-

Era vero, lui aveva ragione. Non aveva mai avuto una relazione etero probabilmente, eppure sembrava capirne molto di queste cose.

- perché mi guardi così? - chiese.
- niente e che ... Come mai te ne intendi così tanto?- domandai.
- un giorno ti racconterò della mia vita amorosa- rise. -ora vado, fatti vedere almeno da James, va bene? Ci si vede in giro-

Mi toccò la spalla e io annuii, poi scomparve tra la folla. Lui aveva ragione..
Mi diressi nella sua stanza lasciando da parte il presunto colpevole della discussione, bussai più volte ma non aprì.
Attesi tempo, tanto tempo... Neanche sapevo quanto fosse passato ma ad un tratto la vidi, era stata in giro e me la ritrovai davanti. Ci fissammo.

- mi stavi aspettando qua fuori? - chiese.
- si... Voglio parlarti - dissi.
- abbiamo parlato ieri, non ho altro da dirti - aprì la porta e io mi inserii per entrare in stanza. La sentii sbuffare.
- devi perdonarmi, Kate. Ti prego. Mi hanno fatto uno scherzo-
- si si lo so, e pensi sia stato Hugo. Sappiamo questa versione -
- ho intenzione di andare a parlare con lui oggi, solo ti prego di pensare a noi -
- noi? Noi ... - disse sotto voce.
- si, noi - ribbattei.

La fissai in silenzio e lei mi guardò. Forse stava capendo che ero davvero pentito perché il suo volto si addolcí.

- va bene, ci penserò. Però adesso esci -
-  grazie Kate -

Uscii da lì e mi diressi nell'altra stanza, quella di Hugo. Ero certo fosse stato lui.










Hugo

Dormii un bel po' quella volta, e non era mio solito. Avevo saltato le lezioni di recupero ma non mi importava. Quella notte tornai in stanza, misi il pigiama e dormii subito. Avevo mal di testa, nausea e le mani rovinate dopo aver distrutto mezzo locale. Era ovvio che il proprietario mi avrebbe chiamato, forse sarebbe stato l'ennesimo in cui ci avrebbero banditi. Era comprensibile.
A svegliarmi meglio fu qualcuno che bussava alla porta incessantemente. Innervosito, mi diressi per aprirla e mi ritrovai davanti Miles.

- si? - dissi scocciato
- so che sei stato tu ieri - era serio.
- e quindi? Anche se fosse?  -

Lo vidi scaldarsi. Adoravo farlo incazzare e non mi pentii per niente del mio dispetto. Me l identico di farlo e io rispettavo i voleri della mia mente e del mio corpo.

- sei un bastardo - disse con voce non troppo alta, c'era gente per i corridoi.
Sorrisi. - lo so, ed è stato divertente -

Non capii nulla nel giro di tre secondi, un pugno mi colpì il naso e mi fece chinare leggermente dal dolore. Stavo sanguinando.

- te lo meriti, che cazzo credevi di fare con lei? E Kate che vuoi accimentare? O me...-
L'ultimo pezzo lo disse sussurrando.
Con una mano sul naso sanguinante, lo guardai serio. - è te che voglio accimentare, Richards. Non me ne frega un cazzo di Kate, ma sembra l'unica di cui ti importi suo dentro-
- stalle lontano! Qualsiasi cosa tu pensi di me, devi lasciarla fuori. Se mi odi prenditela con me, ma non metterla in mezzo-

Tossii.
- come vuoi, ma sappi che non ho ancora iniziato a giocare-
- che intendi? - era stranito e spaventato allo stesso tempo.
Sorrisi - lo capirai -

Gli chiusi la porta in faccia, non volevo parlare più con lui.
Vidi Richards per la prima volta e già avevo capito che con lui sarebbe stato un vero divertimento. Mi piacevano le cose difficili e lui era bello da fare paura. Non mi attraevano tutti, ma lui era particolare, la forma del viso o gli occhi chiari mi avevano colpito. Non avevo accettato la presenza di Kate inizialmente, però poi capii che non era lei il problema. Volevo Miles, lo desideravo così tanto, mi attraeva forte e avrei soddisfatto i miei desideri del corpo, come avevo sempre fatto.
Io avrei avuto Miles.

Mi feci una doccia e mi cambiai, il naso mi faceva male, aveva dato un bel colpo forte quel bastardo. Comunque, mi diressi a scuola cercando di trovare qualcuno dei ragazzi. Infatti trovai James in biblioteca. Aveva un libro in mano ma non lo stava leggendo.
Ahh James, è da un bel po' che sei strano, pensai.
Feci finta di cercare un libro, ne presi uno a caso e mi avvisi verso di lui. Avremmo parlato per bene.















*Autrice*

Hugo lo ha avvertito, giocherà con lui ma in
Che senso?
Eccome se lo farà :')
Vedrete! <3

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