quarant'otto

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Ed

Io e Toby eravamo in stanza a conversare, erano le tre del mattino e nessuno dei due aveva sonno. Entrambi restammo seduti nel letto matrimoniale che condividevamo e nessuno accese la luce, eravamo quasi totalmente al buio se non fosse stata per la luce della luna quasi piena.

- davvero, te lo saresti mai aspettato? - mi chiese Toby.
- forse un po' si, cioè ... Era più una ship per me e invece no - risi ancora un po' sgomento.
- sicuramente ci saranno altri tranelli in questo gruppo di disagiati -
- tipo? - chiesi.
- apparte Hugo e Miles, mmh ... Forse Dimitrij e Alli? Stanno sempre da soli - provò a indovinare.
- mi fanno venir voglia di scopare - ammisi.

Lo sentii ridacchiare.

- se vuoi possiamo divertirci un po' - propose. Non capii.
- che intendi? - chiesi stranito.
- niente, niente ... Scherzavo - rise.
- no, avanti, che intendevi? Che vorresti far sesso con me? - lo guardai anche se non lo vedevo bene.

Silenzio.

- Toby? - lo richiamai incerto.
- ho fatto un casino, sia chiaro che non provo nulla per te! - si difese.
Risi più del dovuto - non capisco se devo esserne sollevato o triste, mi stai dicendo che faccio schifo?-
- no e solo che ... Sei scopabile - ammise ridacchiando.
- davvero? Minchia -
Effettivamente ero un po' sconcertato ma felice.

Per un po' restammo zitti, poi fu lui a parlare per primo.

- dimentica questa cosa - disse ancora.
- Toby tranquillo, te la stai prendendo in po' troppo sul personale, già me ne sono scordato! E poi che sarà mai ... Al massimo possiamo farci un pompino a vicenda, no? -
Ridemmo.
Io la pensavo esattamente così.

- credo che dovremmo dormire - disse lui.
- di già? Ma io voglio il gossip! - mi lamentai muovendomi tra le lenzuola come un bambino capriccioso.

Lo sentii ridacchiare e stendersi. Soltanto poco dopo feci come lui.

- senti, Toby ... Un giorno dovrai spiegarmi qualcosa in più di te, sai che intendo - quella volta ero serio.
- lo farò, promesso - rispose restando di spalle a me.

Eravamo quasi considerabili migliori amici eppure lui non osava neanche mezza volta parlare di amore. Si irrigidiva sempre e si asteneva, soprattutto quando c'erano poche persone con lui. C'era qualcosa che in passato doveva averlo turbato parecchio per farlo comportare così, e mi dispiaceva, perché lui sapeva tutto di me ed io non potevo aiutare lui. Non mi sentivo un buon amico a volte, e quella notte capii che lui aveva visto in me una grande via della salvezza. Avrei fatto di tutto per renderlo felice, il mio migliore amico Toby.








Toby

Aveva ragione. Eravamo talmente tanto confidenti eppure non gli avevo spiegato il mio problema principale. Quando ero piccolo, intorno ai quattordici anni, mi ero fidanzato per la prima volta con un ragazzo della mia scuola, inutile dire che era tutto un segreto e già per questo eravamo diversi da tutte le altre coppie. Restammo insieme cinque mesi, io ero perso di lui, gli facevo regali, lo adulavo, lo aiutavo con la scuola ... Sembravano una coppia di novelli sposini. Con il passare del tempo però notai che lui si stava distaccando sempre di più, mi dava buca agli appuntamenti, non mi rispondeva ai messaggi e usciva di più con i suoi amici che con me. Mi feriva, perché mi sentivo abbandonato da colui che amavo. A quel tempo scoprii che mi piacevano anche le donne, così lo tradii con una nostra compagna di classe e la pregai di mantenere il segreto. Comunque non era stato niente per me, neanche ricordavo il suo viso.
Dopo una settimana in cui lui mi ignorava, venni a scoprire che mi stava tradendo con un suo amico già da un mese dopo che ci mettemmo assieme. Aveva una cazzo di doppia vita e fingeva anche bene.

Ero troppo triste per andare lì e spaccare la faccia ad entrambi, davanti a tutti, ma gli scrissi un messaggio dicendo che lo avrei lasciato e con sotto una serie di insulti poco carini. L'altro non lo conoscevo, non sapevo neanche il suo nome e forse era meglio così.
Fortunatamente i miei dovettero farci trasferire per lavoro e cambiai scuola, cambiai vita ... Mi sentivo nuovo e rinato, stavo molto più leggero con me stesso.
Di lui nessuna traccia, eravamo piccoli ma mi aveva fatto male anche perché una cosa simile mi successe due anni dopo con un'altro ragazzo. Insomma, la mia vita amorosa è sempre stata una lurida merda.

Ad oggi non sapevo che fine avesse fatto, avevo il suo contatto e lo registravo ogni volta che cambiavo telefono, avevo i suoi social ... Ma niente, lui sembrava sparito ed io non avevo intenzione di cercarlo. L'altro ragazzo invece non ho mai saputo il suo nome ne la classe, soprattutto l'unica volta che lo vidi a baciare quello che doveva essere il mio ragazzo, era di spalle.

Mi svegliai così la mattina dopo, avevo ripercorso nel sogno tutto quello schifo, i miei occhi erano umidi dal pianto e il petto era pesante.
Ed non c'era, guardai l'ora ma fortunatamente erano soltanto le nove. Mi feci una doccia e scesi al piano di sotto trovando Alli, Dimitrij, Miles e James.

- buongiorno - dissi.
- ciao! Oh, ci sei oggi per andare a sciare? - chiese James.
- non mi va - risposi secco e veloce
- tutto bene? - domandò Dim.
- si, si, tutto apposto -

Poco dopo entrò in stanza anche Ed e si sedette come sempre accanto a me per mangiare. Lo adoravo, nonostante le nostre cazzate lui rimuoveva sempre tutto e tornava al mio fianco come se nulla fosse successo.
Era una persona fantastica.

- ho sentito la parola sci? Io ci sto - disse lui poco dopo aver addentato un toast
- perfetto! Allora prepariamoci -

I ragazzi andarono a sciare e da quanto capii gli unici a non andarci eravamo io, Harry e Hugo. Salutai ed con un battito di mano forte come solo noi facevamo e uscirono tutti. Io, mi incamminai verso la vasca idromassaggio, volevo rilassarmi e perché no anche addormentarmi lì dentro. Odiavo quei pensieri di merda. Allo stesso tempo però avevo così tanta voglia di capire chi fosse l'altro ragazzo, se almeno lui potevo incontrarlo ...

La curiosità mi avrebbe ucciso prima o poi.















*Autrice*

Inaspettato TOBY, ED !?!?!?
Vi anticipo che Toby andrà alle sue vecchie ricerche per ritrovare queste persone

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