venticinque

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Miles

Kate non si era fatta sentire ma non volevo insistere troppo con lei. Avevo provato a seguire i consigli di Toby ma non riuscii molto. Decisi comunque di andare a quella cena cercando di mettere una pietra sopra all'accaduto, infondo era stato solo un infantile scherzo da ubriachi. Notai che James non era tra noi, ma finché mancava solo una persona era ok per tutti. Ordinammo le nostre pizze e prendemmo il tavolo più grande della sala, ovviamente. Tutti parlavamo normalmente e tranquilli, finalmente pensai, almeno un po' di pace.

- ragazzi, ci hanno banditi ufficialmente dall'ultimo pub dell'altra volta. Però il bastardo li ha accettati i soldi- disse Hugo.
- chi non li accetta? Davanti ai soldi nessuno fa domande- replicò Toby.
- ben detto - rispose Dimitrij.
- e ora come faremo per le nostre cene? - domandò Ed.

Vidi gli occhi di tutti incupirsi.

- siamo nel nostro ultimo anno, Ed. Credi ci sia un'altra cena? Non credo... Non più - disse Dim con tristezza e freddezza allo stesso tempo.
- non può essere! Dopo la scuola resteremo uniti tutti, vero? - chiese Ed di nuovo.
- forse, ma non sarà più lo stesso -

Quel discorso era fin troppo triste per tutti, dopo l'arrivo delle pizze e le birre cercammo di cambiare discorso, e ringraziai il cielo c'è la facemmo. A metà serata di parlava di scommesse sull'erba o patti piccanti su gente che conoscevamo.

- scommetto che Alex della mia classe di matematica se la fa chiaramente con il professore- iniziò Toby.
- ma che cazzo dici? Sei pazzo? - Ed era schifato a dir poco.
- si! Dovresti vedere come si fissano, sembra che non vedano l'ora di saltarsi addosso!- continuò l'amico.
- l'età non conta! L'importante è che sappia fare sesso, come si deve- parlò Hugo.

A tal proposito, notai che aveva una narice più arrossata dell'altra. Era il segno del mio pugno che in quel momento mi mortificò. Forse mi sarei dovuto trattenere. Quella sera sembrava non avermi considerato per niente, ogni tanto cercavo di averci interazione ma niente da fare, era un attore nato... Un attore del cazzo. Perché vuoi che lui ti guardi, Miles? Pensa alla tua ragazza.. cercai di dirmi da solo.
Hugo sei un bastardo, ti odio.

- ho qualcosa di faccia? Richards non smetti di fissarmi- disse lui d'un tratto facendomi arrossire. Quando lo notò, sorrise.
- non ti stavo fissando - mi difesi.
- certo, e io sono babbo natale - rise.

Tutto risero.
Per loro era uno scherzo, ma per noi no... Lui non vedeva l'ora di giocare con me. L'alcool doveva aver iniziato a fare il suo gioco, perché la mia mente non ragionava più. Mi sedetti più comodo sulla mia sedia in legno e allungai la gamba fino a quelle di Hugo, che era perfettamente seduto difronte a me. Gli toccai le caviglie fino a salire lentamente. Lui subito mi lanciò uno sguardo di fuoco cercando però di non dare nell'occhio. Sorrisi sinistro mentre avanzavo con il piede fino a raggiungere il suo inguine.
Muovevo lentamente il piede su e giù così che prima o poi gli si sarebbe alzato, era quello il mio intento, no? Eccitarlo e poi abbandonarlo così come lo avevo lasciato.

- sei accaldato Hugo? Vuoi dell'acqua? - chiesi
Lessi il suo labiale dire bastardo e poi disdette semplicemente con il capo.

Non mi piacevano gli uomini, ma proprio io da uomo sapevo cosa facesse davvero eccitare un ragazzo. E poi lui era quasi ossessionato da me, sarebbe stato più facile.
Mangiammo con calma ed io dopo un po' tolsi di scatto il piede, ignorandolo per il resto della serata.
Quando infatti stavamo uscendo, mi sentii prendere il braccio con una forza che per un attimo mi fece spaventare. Mi voltai lentamente ed era proprio lui.

- la pagherai, bastardello di un Richards - mi sussurrò nell'orecchio.
Deglutii. Ogni volta che mi minacciava sembrava sempre così dannatamente reale che mi faceva venire i brividi.








Martineau

James mi scrisse giusto in tempo per il nostro incontro. Lo passai a prendere in università e ci dirigemmo più lontani possibile dalla città, così era stato espresso da lui. Ero ospite di molti locali che disponevano anche di camere addette per il sesso, perciò scelsi la più elegante e ce l'ho portai.

- dove siamo? - chiese.
- al fabric London - sorrisi. Era uno dei miei locali notturni preferiti a cui avevo avuto l'onore di poterci lavorare per due anni interi.
- sembra bello - disse.

Ed era così, infatti scendemmo dalla macchina e dopo avermi visto, il bodyguard ci fece passare subito. Non prendemmo da mangiare, la musica era altissima e le luci cambiavano dal rosso al blu di continuo. Lo presi per mano come per non perdermelo tra la folla e uscimmo da una porta, che ci fece subito vedere delle rampe di scale. Quelle, erano le stanze private. Erano così private che spesso la gente neanche sapevano che ci fossero. Tutti ci guardavano, evidentemente eravamo due bei bocconcini deliziosi.
Entrammo nella stanza numero uno, gli diedi il tempo di guardarsi un po' intorno e poi mi buttai sulle sue labbra. Ancora non gli avevo detto che quella sarebbe stata la nostra ultima notte per poi vederci chissà quanto tempo dopo. Lui ricambiò e in poco tempo lo stesso sul letto, spogliandolo. Lui fece lo stesso con me e in pochi minuti ci ritrovammo nudi. Baciai tutto il suo petto pallido e proseguii fino al suo inguine, facendolo già genere.

- Marty ... - sussurrò toccando i miei capelli.
- vero, io e te abbiamo un pompino in sospeso- ridacchiai.

Presi in mano il suo pene duro, ci giocai per un po' di secondi e poi lo presi in bocca con voracità. Lui era il mio preferito e lo sapeva. Ci divertivamo spesso anche per questo infondo. Stava per venire, lo sentivo e lo vedevo dalle sue gambe che tremavano leggermente, ma non glielo permisi, infatti mi spostai da lui, mi alzai e lo feci girare.
Leccai la sua apertura e lui gemette ancora più forte. Faceva il passivo solo con me e questa cosa mi mandava in palla il cervello. Dopo aver inumidito il buchetto inserii il mio cazzo dentro di lui. Era sempre una bella sensazione quella. Mi mossi veloce non dandogli il tempo di abituarsi al dolore.

- cazzo - disse lui diverse volte.

Portai indietro la testa e chiusi gli occhi, il piacere era troppo anche per me. Diedi un paio di spinte forti e venimmo, io dentro di lui e James sul lenzuolo.
Uscii da lui e insieme ci stendemmo.

- è stato così perfetto cazzo - disse.
- concordo - sorrisi.

Lo guardai ammettendo a me stesso che un po' mi sarebbe mancato.














*Autrice*

Miles!?!?!?!? Che fai?
Adoro! Finalmente anche lui gioca contro di
Hugo. Come degenera il tutto? Si vedrà.
Intanto Marty ha una cosa importante da dire a James e deve cercare il giusto coraggio per farlo.

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