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James

L'anno nuovo si era aperto nel migliore dei modi. Tutti noi eravamo impazienti di presentarci come il club maschile più importante di tutti i tempi. Era il nostro ultimo anno, non potevamo restare lì immobili a farci guardare dagli altri. Noi tutti dovevamo brillare sotto gli occhi della gente, dovevano venerarci e perché no, anche temerci. Le cose sono state leggermente cambiate, non bastavamo più di numero ... Eravamo sei, dovevamo essere otto.

- forza, dobbiamo chiamare tutti al pub per una riunione. Chiama tutti Harry- comandai.

Con un giro di chiamate risposero tutti, eccetto Hugo. Lo chiamai per la terza volta stringendo il telefono così forte che avrei potuto romperlo.
Appena rispose, non mi diede neanche il tempo di parlare.

- oh sì ... Cazzo continua - disse ansimando.
- che cazzo fai, Hugo? Riunione tra trenta minuti al pub!- dissi di nuovo mentre sentivo suoni particolari, oltre che lui gemere.
- mi hai sentito? -
- eh? Si, ci sarò - chiuse infretta la chiamata.

Mi allentai il nodo alla cravatta e mi diressi al pub. Sapevo che avrei trovato Harry già li, come sempre. Lo salutai dandogli un bacio sulle sue labbra piene e mi sedetti accanto a lui. Non c'era amore tra noi, era un nostro modo di salutarci.
Puntualmente arrivarono tutti gli altri e subito lanciai un occhiataccia ad Hugo, che arrivò nelle peggio condizioni. Capelli spettinati e cravatta sciolta. Tuttavia, non ero il solo ad averlo notato.

- scopato, Fraser? - disse Ed scherzando.
- no, un pompino ... - sbuffò.
- intanto tu lo hai avuto! Sai da quanto tempo non faccio sesso? Almeno tre mesi- Ed rispose a tono disperato.

Alzai gli occhi al cielo dopo aver dato un occhiata alla faccia di Harry. Sembrava stanco.
Subito dopo, diedi un forte pugno al tavolino cercando di attirare l'attenzione di tutti.

- allora, amici miei. È iniziato il nostro ultimo anno qui. Dobbiamo darci da fare! Per prima cosa, dobbiamo catalogare le persone più eccellenti dell'università e vedere se potranno unirsi a noi oppure no- spiegai.
- non vedo l'ora! - si eccitò Ed.
- non persone a caso, devono aver frequentato scuole come Oxford, Cambridge e dorham-

Non era stato mai facile trovare persone all'altezza del club. Spesso lo facevano apposta solo per il gusto di vantarsi in giro di conoscerci. Noi cercavamo gente colta, per bene, ricca... Soprattutto dovevano avere agganci con qualche antenato fondatore del club. Non era semplice, ma quell'anno doveva essere decisivo per tutti.
Iniziammo a bere, come nostro solito, tra chiacchiere e bevute non mi ero accorto di avere gli occhi di Harry fissi su di me. Mi stava studiando anche se non capivo il motivo. Ultimamente era strano, più silenzioso del solito ma non aveva importanza. Li bisognava salvaguardare se stessi per stare bene. Al contempo però, la protezione a vicenda era fondamentale.

- perché Dimitrij è con noi? Guardatelo, sono due volte che ci mente!- lo accusò Ed.
- perché? Che cazzo avrei fatto!? - si difese Dimitrij mentre per poco non sputava il whisky.
- ci avevi assicurato di portati a letto Brandon, del terzo anno. Rammenti?-
- non ci credo, ancora con questa storia .... - si mise le dita sugli occhi, scocciato.

Ero il presidente, eppure spesso mi perdevo il filo delle loro avventure, se così posso definirle. Stranamente facevano parte del club, non tanto per la loro serietà, ma più perché i loro padri erano stati dei fondatori importanti in passato.

- Basta ora, beviamo e zitti - disse Toby. Riempì a tutti uno shottino di tequila e bevemmo in un solo sorso il liquido.

La gola andava in fiamme, ma era tremendamente abituata all'alcool. Dopo la riunione ognuno tornò al proprio dormitorio, dovevamo comunque fingere di essere studenti modello del quinto anno, no? Avevamo una certa reputazione da mantenere ben salda. Mi tolsi la cravatta e la giacca, mi buttai sul letto stremato da tutto. Sospiravo.
Avevo ancora il viso di Harry in mente, mi fissava come se volesse parlarmi telepaticamente, ma non lo faceva. Sentivo costantemente il suo sguardo addosso e mi appesantiva. Nessuno del gruppo sapevano i nostri trascorsi, l'estate scorsa andavamo a letto insieme. Io ero frustrato e lui si era offerto di aiutarmi, ma poi finì li ... Almeno per me.
Decisi di farmi una doccia e smettere di pensare a lui, almeno per una volta. Mi denudai dei miei restanti vestiti e mi infilai sotto il getto d'acqua bollente, chiusi gli occhi e mi rilassai beandomi di quella pace.
Sapevo che non sarebbe durata poi molto.











Harry

Dovevo piantarla con quei pensieri. Me lo aveva ribadito più volte eppure rimanevo stregato ogni volta. James mi piaceva parecchio, ogni suo bacio era un battito in più in petto. Avevo provato in passato a parlare con lui, ma se tiravo fuori l'argomento sentimenti lui si irritava. Non volevo questo.
L'estate scorsa era stata la più emozionante di tutta la mia vita. Non ero un membro del club, però ci incontrammo in un pub fuori Londra. Nemmeno mi disse perché era lì, da solo ... Eppure fu lui il primo a notarmi, si avvicinò a me che ero nel bancone a bere e mi offrì un drink.
"Sono solo stressato" mi disse per giustificare la sua presenza lì, ma a me non importava. Ero più interessato a quei occhi azzurri che mi stavano fissando le labbra, ogni volta per parlavo lui era lì a fissarle.
Era stato troppo anche per uno impostato come me. Osai, gli offrii di passare la notte con me pur di farlo rilassare, e lui accettò subito. Era attratto da me, si vedeva... Ed io ero attratto da lui e dai suoi modi esperti di fare a letto.

Ci iniziammo a sentire e vederci di tanto in tanto sempre più frequentemente, fino a quando non mi parlò del Riot Club e mi propose di farne parte. Era inevitabile che avrei accettato.

- la smetti di farti seghe mentali? - caddi dalle nuvole per colpa del mio coinquilino. Sbuffai.
- non rompere, tu non capisci -
- no e non voglio. Lo sai vero che sembri un masochista psicopatico? Devi dargli aria-
- credi che non l'abbia fatto? E un anno che lui fa come vuole ed io non apro bocca!-

Per un attimo lui si fermò a fissarmi. Dovevo avere un viso pietoso a giudicare dalla sua espressione.

- lo so Harry, però ... -
- però niente! Lui non conta per me - svoltai lo sguardo.
- evidentemente sei ancora ubriaco. Dormi un po' magari ti passa-

Ovviamente non mi aveva preso sul serio. Come sempre. Ero il ragazzo depresso per amore per lui. Erano gli unici aggettivi che mi collocava. Sospirai profondamente, mi cambiai e provai a dormire, erano quasi le tre del mattino dopotutto.

- Harry? - mi richiamò sotto voce dal suo letto.
- mh? -
- stavo pensando che tutto questo tu non lo meriti, dico davvero-
- non mi serve la tua compassione -
- non è compassione, sono serio -
- bene, lo sono anche io allora. James è stato una cotta estiva, niente di più-

Lui non parlò più. Forse era stato meglio così soprattutto per me. Avevo sempre un noto mal di stomaco quando parlavamo di lui, ma era inevitabile non farlo.











*Autrice*

Salve a tutti*!
Sono finalmente tornata con un nuovo racconto! Non avete idea di quanto mi mancasse pubblicare. Questa storia l'ho scritta in quasi un mese ( non ci ho mai messo così tanto a scrivere una storia ) e spero vi piaccia.

Già dal secondo capitolo mettero le foto dei
Personaggi.
Baci :)

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