ventuno

4 1 0
                                    

James

Svegliarmi era stata la cosa più difficile, mi ero addormentato vestito e con le scarpe. Ero ridotto davvero così male? Mentre facevo la doccia notai dei graffi sulle nocche della mano destra e ricordai. Avevo colpito il vecchio la sera prima. Sorrisi sinistro, evidentemente mi aveva provocato.
Presi la borsa e mi diressi in mensa per la colazione, facendo un giro con gli occhi notai che c'erano Toby e Harry da soli su un tavolo, perciò li raggiunsi.

- buongiorno ragazzi - dissi sedendomi. Ovviamente Harry non rispose.
- per te, io sono a pezzi - disse Toby lamentandosi.
- lo siamo tutti, io mi sono svegliato vestito e con le scarpe- ridemmo.
- io ho dormito nudo, meglio di niente - replicò.

Passai uno sguardo su Harry che ci fissava parlare ma non apriva bocca. Credevo avesse messo giù gli occhi, invece mi sfidò telendo lo sguardo. Ci guardammo con serietà mentre lui mangiava, e solo quando arrivò anche Allistair lui lo tolse.
Perché lo fai? Devi dirmi qualcosa? Improvvisamente sentii il bisogno di stare da solo con lui ma non sapevo di che parlare. Non avevo dei chiarimenti da chiedergli.

- buongiorno a tutti - disse addentando subito un panino.
- dove sono tutti gli altri? Miles? - domandai.
- Ed non si sveglia ancora, Miles ho provato a chiamarlo ma ha il telefono spento- rispose Toby.
- si è davvero offeso così tanto? E poi era ubriaco, può essere che ha davvero scritto lui il messaggio- dissi ovvio.
- no, non è stato lui - parlò Alli.

Tutti lo guardammo.

- come fai a dirlo? - domandai.
- perché l'ho visto, so chi è stato - il suo tono era perfettamente tranquillo.
- beh, chi è stato allora? - domandò Harry, finalmente parlò.
- è stato Hugo - disse secco.

Ci guardammo straniti. Non poteva essere vero, lui non era così vendicativo, non prendeva d'odio della gente senza un valido motivo. Perché avrebbe dovuto farlo?

- gli parlerò - dissi.
- no non farlo, non dovevo fare la spia. Lasciate che sia lui a dirlo- spiegò Alli.
- ben detto, e poi non è niente di grave - rispose Toby.

Decidemmo di parlare di altro e un messaggio mi fece distrarre da tutti gli altri, era Martineau. Lo aprii e lessi:

" Dove ci vediamo sta sera? "

Sorrisi. Non mi ero dimenticato del nostro incontro. Gli diedi appuntamento davanti al campus per passarmi a prendere e poi saremmo andati fuori città tutta la notte. Era un bel po' di tempo che io e lui non passavamo una notte lontana da tutti e di fuoco. Mi mancava quasi.

- James? - mi riportarono tra loro.
- si? Cosa? - mi guardai smarrito in giro.
- finisci di mangiare che andiamo, abbiamo cinque minuti- disse Toby.
- si si -

Finii di mangiare le mie uova e ci separammo per le classi. Quella volta sarei dovuto stare proprio nello stesso corso di Harry, ma non lo vidi entrare in classe. Comunque, sentii la lezione con attenzione dato che era la mia materia preferita.
Ancora non capivo con quale forza disumana stavo prestando attenzione dopo aver avuto solo quattro ore di sonno in corpo.

- oggi parleremo di Paul Verlaine, un poeta maledetto tra i più famosi del mondo. Ha avuto un idea molto contorta dell'amore, soprattutto quando scoprì di essere attratto dagli uomini-

Adoravo quello scrittore, ma l'argomento dell'amore era il meno azzeccato al momento, soprattutto dopo aver ripensato al fatto che Harry per qualche strano motivo non era in classe.

- lui non lo accettava, sapete? E come se dovesse a se stesso "ma cosa fai, Paul? Ti stai invaghendo di un giovine uomo?" -

Potevo quasi sentire la sua voce mentre lo diceva, era un po' quello che facevo io dopotutto. Eppure, chi è che amavo io? Nessuno.

- eppure quando capitò di trovarsi da solo con lui, non poté tirarsi indietro. Gli propose di andare via insieme ... Sapete, gli amori di una volta era così, veloci e genuini. Un po' come ci piacerebbe che fossero ancora oggi-

Annuii. Era perfettamente vero.

[ ... ]

A lezione finirà corsi quasi fuori dalla classe cercando trovare la figura di Harry da qualche parte, ma niente da fare. Mi diressi fuori fino a che non lo vidi seduto sotto un albero con un ragazzo affianco a lui. Non lo avevo mai visto prima, assottigliai lo sguardo, sembravano divertirsi e ridevano sempre. Non dovevo stare lì a sentire, ma le mie gambe non ne volevano sapere di muoversi. Restarono li incollate per minuti interi.
Chi è lui, Harry? Mi chiesi.










Harry

Contento, decisi di saltare la lezione di letteratura per aspettarlo fuori da scuola. Era stata una bella sorpresa il suo messaggio, non ci vedevamo da mesi, quasi un anno, e quando mi disse che era a cinque minuti da me non ho resistito.
Quando varcò il cancello del campus gli saltai addosso per abbracciarlo forte a me e lui fece lo stesso.
Ci sedemmo sotto un albero molto bello e sopra il morbido prato della scuola, e parlammo.

- non ci vediamo da così tanto tempo ... Come ti trovi qui?-
A quella domanda mi irrigidii leggermente.
- bene, c'è gente particolare qui - sorrisi.
- definisci particolare - mi guardò
- non so, dei fuori di testa, ma in senso buono!-

Non sapeva che io facessi parte del club e non ne sarebbe stato così contento, perciò non fissi mai nulla.

- comunque, sei proprio come ti avevo lasciato, un ragazzino carino e spaventato- mi accarezzò i capelli.
- non è vero, sono cresciuto e sto facendo il mio ultimo anno- spiegai.
- lo so, ma i tuoi occhi non sono così tranquilli, sembri sempre in allerta-

Era vero. Ero un coglione che ancora sperava di poter incontrare James in giro per i corridoi, come un bambino, senza però parlargli. Mi bastava vederlo.

- avanti, chi è? - sorrise.
- chi è chi? Non ho nessuno - feci il vago.
- si invece, ti piace qualcuno - insistette.
- sei mio fratello ma non puoi curiosare nella mia vita privata- gli diedi una spinta leggera.
- sono un fratellone protettivo! -
- beh, non esserlo - risi.

I nostri genitori litigavano presso, perciò lui era diventato il mio principale punto di riferimento soprattutto quando eravamo piccoli, ecco perché avevamo un legame molto forte che sembrava fossimo più migliori amici che fratelli. Ci alzammo da lì e di sfuggita vidi James incamminarsi verso l'entrata. Ci stava spiando? Il mio petto si scaldò velocemente dall'irritazione.

- lo hai visto? - anche lui voleva vedere.
- no solo... Lo odio - sbuffai.
- odiamo tanto chi amiamo, spesso però non sappiamo perché -
- i misteri della vita, e poi non lo amo -
- si certo, ne riparliamo eh? - era ironico.

Mi abbracciò, doveva già andare via.. era solo di passaggio ma quella sua visita mi aveva migliorato la giornata.

- grazie per essere passato Noble -
Ci staccammo dall'abbraccio
- di niente, mi mancava vederti, cercherò di passare più spesso. A proposito, tornerai per le feste? -
- non lo so, se i miei amici non hanno organizzato niente verrò.. ti scrivo - sorrisi.
- bene, ci si vede. Stammi bene -
- anche tu -

Lo salutai, ora la mia direzione era la camera di James.














*Autrice*

James sei per caso geloso? Eheh.
Comunque la loro storia è sempre più
Incasinata e non si capisce ancora cosa James
Voglia davvero.
Intanto, vedremo cosa si diranno entrambi quando si vedranno.
:)

Vi sta piacendo??

Posh Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora