Capitolo 35

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Erano passate tre settimane e l'autunno era ormai arrivato. Clara se n'era andata il giorno dopo che i punti di Lauren erano stati rimossi e da allora l'aveva chiamata due volte a settimana per assicurarsi che Lauren stesse bene. Fu così che Lauren si ritrovò seduta sul tetto con una tazza di caffè e il telefono premuto contro l'orecchio. Si sedette rannicchiata in una coperta mentre osservava la vivace città sotto di lei e aspettava che Clara rispondesse alla chiamata.

"Ciao" disse Clara in attesa.

"Ciao mamma" disse Lauren, facendo scorrere un dito attorno al bordo della tazza.

"Va tutto bene? Di cosa hai bisogno?"

"Sto bene" le disse Lauren "Non ho bisogno di niente."

"Oh beh, allora cosa mi devi chiedere?" chiese Clara, sembrando confusa.

Lauren sbatté le palpebre sorpresa, rendendosi conto che questa era la prima volta che parlavano senza seconde intenzioni. "Oh...beh io, uh, immagino di aver chiamato solo per...parlare."

"OH!" disse Clara, anch'essa sorpresa dalla piega degli eventi "Giusto, okay. Uhm...che mi dici?"

"Non lo so. Solo...non lo so, volevo parlare" disse Lauren.

"Okay ehm, beh tra poco è il tuo compleanno. C'è qualcosa che desideri in particolare?"

Lauren si accigliò leggermente, rendendosi conto che Clara aveva ragione: mancavano solo poche settimane. "Uhm, no. Non devi comprarmi niente, davvero."

"Certo che ti comprerò qualcosa. Lo faccio sempre, anche se me lo rispedisci subito" disse Clara. "Dai, cosa vuoi? Una macchina nuova? Un altro allevamento di api? Un'opera d'arte?"

"Mamma, no!" Lauren disse con fermezza. "È troppo. Non voglio niente."

"Ci deve essere qualcosa che vuoi" disse Clara, sospirando al telefono.

"Sì, voglio che la mia ragazza torni a casa sana e salva" le disse Lauren con una piccola risata. "Puoi farlo accadere?"

"No" sospirò Clara. "Va bene. Allora ti troverò qualcosa che mi piace."

"Oh fantastico. Andrà bene. Cosa sarà? Un elicottero? Una barca?"

"Voglio dire, se ne vuoi una..." Clara rise piano.

"Ora sono curiosa di sapere cosa mi hai mandato negli ultimi sei anni" disse Lauren, sorridendo mentre prendeva la tazza.

"Sono sicura che li avresti amati" la rassicurò Clara. "Anche se quel gattino probabilmente non se la passa molto bene in quella scatola. Non ricordo se ci ho fatto dei buchi."

"È uno scherzo? Sei fuori di testa? Hai davvero il senso dell'umorismo?" chiese Lauren con un sorriso. "Buono a sapersi."

"Esiste, semplicemente non è oscuro e contorto come il tuo" disse Clara esasperata, e Lauren poteva immaginarla alzare gli occhi al cielo.

"Sono molto sarcastica e spiritosa" le disse Lauren. "Mi chiedo da chi l'ho preso."

"Certamente non da tuo padre" le disse Clara. "Penso che siamo più simili di quanto vorresti ammettere."

"Non lo so" disse Lauren. "Ho sempre odiato essere paragonata a te."

"Penso che questo valga per la maggior parte dei bambini. Nessuno vuole sapere quanto sono simili alla loro madre stronza" ha detto Clara.

"Parli di te o della nonna?" chiese Lauren, sorridendo tra sé.

"Attenta adesso" la avvertì Clara, anche se Lauren poteva sentire il sorriso nella sua voce. Lauren rise piano mentre sorseggiava il caffè.

Wait For Me To Come Home || Camren || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora