Wait For Me To Come Home || Camren || Traduzione ITA

Capitolo 53

Era mezzogiorno quando Lauren gemette, tenendo gli occhi chiusi mentre si girava. Rotolò sopra qualcosa di molle e Maggie le diede una spinta, mormorandole qualche parolaccia. Sedendosi Lauren socchiuse gli occhi, sussultando alla luce intensa che filtrava dalla finestra. Muovendosi leggermente si strofinò il viso, prima di notare lo stato del suo gesso fradicio e poi tutto le tornò in mente.

"Oh cazzo!" Imprecò, e sia Sofi che Maggie aprirono gli occhi, accigliandosi verso Lauren che sembrava sul punto di vomitare.

"Chiudi quella cazzo di bocca, Jauregui" borbottò Maggie, afferrando un cuscino e infilandoselo sulla testa.

"Oh Dio, mia madre mi ucciderà" disse Lauren, lanciando a Sofi uno sguardo inorridito.

"Bene, affrontala tu, io torno a dormire" disse Maggie, con la voce leggermente attutita dal cuscino "Alcuni consigli per te: cerca di non dare più pugni ai muri, non credo che la tua mano possa resistere a molto di più, e tieni la voce bassa perché sto dormendo."

"Vaffanculo" imprecò Lauren, arrampicandosi su di lei in modo che potesse alzarsi dal letto, e cadendo di proposito su di lei per schiacciare la ragazza più piccola. Barcollò fuori nel corridoio mentre le imprecazioni soffocate di Maggie la seguivano, e Sofi le andava dietro a passo più lento. Lauren sbirciò cautamente in fondo al corridoio, cercando di vedere se sua madre era nei paraggi, e si incontrò con Clara seduta su uno degli sgabelli della cucina che fissava Lauren con le sopracciglia alzate.

"Buongiorno" disse lei rigidamente.

"Mamma, posso spiegarti" disse Lauren, entrando in cucina e rivolgendo a sua madre uno sguardo implorante.

"Vai avanti allora" disse Clara, facendo cenno a Lauren di continuare.

Lauren sbatté le palpebre sorpresa "Oh...beh, in realtà non pensavo che mi avresti lasciato continuare. Mi aspettavo che ti arrabbiassi e urlassi"

"Credimi, Lauren Jauregui, sono più che furiosa. Non ho mai, mai, visto un simile comportamento da parte di donne adulte. Onestamente Lauren, a cosa stavi pensando? Non sei più una bambina, sei l'amministratore delegato di un'azienda e dovresti saperlo meglio di me. Non ti ho cresciuto così..." sbottò Clara.

"Vedi, è su questo che non sono d'accordo con te" disse Lauren, interrompendola "Non sei stata tu a crescermi, mamma. Avevo quattro anni quando mi hai adottato, poi le tate mi hanno cresciuta e poi sono stata mandata in collegio. Tutto quello che avresti dovuto insegnarmi mi è stato insegnato da altre persone. Capisco che stai cercando di comportarti come mia madre, lo rispetto, ma non provare a dirmi che mi hai insegnato le cose meglio di così, perché non è vero"

Il dolore balenò sul viso di Clara, e lei aprì la bocca per ribattere quando Sofi volò fuori dall'ingresso del corridoio e vomitò nel lavandino. Lauren sussultò, chiudendo gli occhi mentre ascoltava Sofi vomitare: il suo tempismo era semplicemente perfetto. "Scusate" mormorò Sofi, lanciando ad entrambe uno sguardo di scusa mentre si puliva la bocca "Io semplicemente...vado"

"No, puoi restare" le disse Clara, lanciandole uno sguardo di disapprovazione. "Ho parlato con tua madre. Anche lei non è molto contenta di te...e nemmeno di Maggie. Devo dire che pensavo che voi due avreste saputo fare di meglio, lavorando nelle forze dell'ordine. Vorrei poter dire che sono sorpresa che ti comporti in questo modo Lauren, ma non è così. Pensavo che fossi cresciuta dai tempi del liceo! Dio sa se ho ricevuto abbastanza telefonate sul fatto che ti mettevi nei guai da vita!"

"Mi dispiace, Clara. Non ci sono scuse, abbiamo tutti esagerato ma la colpa non è tutta di Lauren" disse Sofi, rivolgendole uno sguardo di scusa.

"Hai ragione, non ci sono scuse" disse Clara accigliandosi verso sua figlia prima di rivolgere la sua attenzione a Sofi "Non ti sgriderò, Sofi, non sono tua madre e non è compito mio. Ma tu...davvero, Lauren. Tre leggi! Hai infranto tre leggi! Quali pensieri idioti ti passavano per la mente?"