7. Uscita con gli amici

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Torno nella mia stanza e apro l'armadio, cercando l'outfit perfetto per la serata. Opto per un vestito nero aderente che mette in risalto le mie curve, abbinato a un paio di tacchi alti e accessori minimalisti. Mi guardo allo specchio e mi accorgo di apparire più sicura e provocante del solito.

Mi sento determinata a lasciarmi alle spalle le tensioni della giornata e a godermi la serata con i miei amici. Prendo il mio telefono e invio loro un messaggio: "Sono pronta per stasera, ragazzi! Ci vediamo al solito posto."

Mentre mi preparo, sento un bussare alla porta della mia camera. Alzo lo sguardo e vedo mio padre, il suo volto è serio e interrogativo. "Elisa, dove vai vestita in quel modo?" chiede con tono severo, indicando il mio abbigliamento. Mi fermo un attimo, cercando di decidere quale risposta dare. "Esco con gli amici stasera," rispondo con voce ferma, cercando di mantenere la calma nonostante la tensione nell'aria. "Ecco, vestita così?" chiede mio padre, la sua espressione diventa più dura. "Sì, perché?" rispondo, sollevando leggermente il mento in sfida. Mio padre si avvicina, il suo sguardo penetrante mentre mi osserva attentamente. "Non mi piace la tua scelta di abbigliamento, è troppo provocante e inappropriato," ribatte con fermezza. Mi sento contrariata dalla sua reazione, ma cerco di mantenere la compostezza. "Non vedo quale sia il problema, è solo un vestito," replico, cercando di difendere la mia scelta. Mio padre scuote leggermente la testa, visibilmente contrariato. "Elisa, voglio che tu ti comporti con rispetto per te stessa e per gli altri. Questo non è il modo di farlo," mi ammonisce seriamente. Mio padre si ferma un istante,. "Elisa, preferirei che tu fossi accompagnata da qualcuno, è più sicuro," ribatte, cercando di persuadermi. "Ma non è necessario, prenderò l'autobus e arriverò sana e salva," replico con determinazione, rifiutando la sua proposta. Mio padre mi guarda con un'espressione risoluta. "Vittorio ti accompagnerà, non replicare," sentenzia, mettendo fine alla discussione.

"Ma papà, non voglio andare con Vittorio," protesto debolmente, cercando un'ultima via d'uscita. Mio padre mi guarda con un'occhiata severa, senza cedere alle mie obiezioni. "Se non ti sta bene puoi sempre restare a casa," ribadisce con fermezza, lasciandomi poco spazio per replicare. Con un sospiro di rassegnazione, accetto la sua volontà e annuisco, sapendo di non avere altra scelta "Va bene, papà. Se dici così, allora andrò con Vittorio," rispondo, cercando di mascherare la mia delusione. Mio padre annuisce soddisfatto, evidentemente convinto di aver preso la decisione giusta per la mia sicurezza. "È meglio così, Elisa. Vittorio è responsabile e ti accompagnerà a destinazione senza problemi," mi assicura, cercando di tranquillizzarmi.

Mentre scendo le scale, sento Vittorio che mi attende al piano di sotto, con uno sguardo sardonico dipinto sul volto. "Pronta ad andare?" chiede con un sorriso beffardo, notando la mia esitazione. "Sì, andiamo," rispondo con un tono freddo, cercando di mantenere la calma nonostante la mia irritazione nei suoi confronti. Senza scambiare ulteriori parole, usciamo di casa e ci dirigiamo verso l'auto di Vittorio, "Non ne hai una più sobria?" gli chiedo sentendomi a disagio solo all'idea di arrivare in ferrari. Vittorio alza un sopracciglio, osservandomi con un misto di sorpresa e disprezzo. "Questa è la mia auto e non è affar tuo quale scelgo di guidare," risponde con tono secco, avviando il motore con un suono rauco. Mi siedo sul sedile del passeggero, reprimendo un sospiro di frustrazione.

Mentre la Ferrari si fa strada lungo la strada illuminata dai lampioni, Vittorio posa casualmente una mano sulla mia coscia scoperta, facendomi sobbalzare leggermente per il contatto inaspettato. "Ti rendi conto di quanto sei fuori luogo vestita così?" chiede con un tono di disapprovazione, il suo tocco diventando più pesante sulla mia pelle esposta. "Il mio abbigliamento non ti riguarda," rispondo freddamente, cercando di liberarmi dalla sua presa senza successo. La presa di Vittorio diventa più stretta, quasi dolorosa, mentre il suo sguardo si fa più penetrante. "Sei così testarda," mormora con un filo di frustrazione nella voce. La sua mano continua a premere sulla mia coscia con una fermezza che mi fa rabbrividire, mentre il suo sguardo sembra scrutare ogni centimetro del mio abbigliamento."Non hai il diritto di trattarmi così," ribatto con voce ferma, cercando di liberarmi dalla sua presa. La tensione nell'auto è palpabile, mentre ci scambiamo sguardi di sfida. "Non hai il diritto di indossare un abito così provocante e poi lamentarti quando attiri l'attenzione indesiderata," risponde Vittorio con un tono accusatorio. "Non è colpa mia se non sai controllarti," replico con rabbia, cercando di contrastare le sue accuse.

All'improvviso, l'auto si ferma bruscamente al semaforo rosso, interrompendo la nostra discussione. Il silenzio che segue è carico di tensione, mentre entrambi rimaniamo seduti nei nostri posti, respirando pesantemente. Finalmente, il semaforo diventa verde e l'auto riprende lentamente la sua corsa. Non c'è bisogno di parlare, la tensione è ancora palpabile nell'aria mentre continuiamo il nostro tragitto.

Scendo dall'auto con un sospiro di sollievo, finalmente liberata dalla tensione con Vittorio. Mi avvicino al gruppo dei miei amici, due ragazzi e una ragazza, che mi salutano con entusiasmo. "Ciao Elisa, finalmente sei qui!" esclama uno dei ragazzi con un sorriso. Ricambio il saluto con un sorriso sollevato. "Sì, scusate il ritardo," rispondo, cercando di nascondere la tensione accumulata durante il viaggio con Vittorio. Mi unisco al gruppo, lasciandomi alle spalle la turbolenza della discussione con il mio compagno di viaggio.

Ci dirigiamo verso un locale nelle vicinanze, le luci al neon che illuminano il nostro cammino mentre ridiamo e scherziamo lungo la strada. Entriamo nel locale animato, la musica che riecheggia nelle pareti e l'odore di cibo e alcol nell'aria. Troviamo un tavolo libero e ci accomodiamo, ordinando una serie di drink per iniziare la serata. La tensione della discussione con Vittorio svanisce gradualmente, sostituita dall'energia vivace e spensierata del momento con gli amici.

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