Quando entro in casa, Vittorio è seduto sul divano, visibilmente teso. Il suo sguardo si posa su di me, carico di disapprovazione. "Elisa," mi chiama con voce severa, alzandosi in piedi. "Dobbiamo parlare."
Ingoio a fatica, già consapevole che questo non sarà un dialogo piacevole. "Cosa c'è?" chiedo, cercando di nascondere la mia ansia dietro un'apparenza di calma. "Non posso credere a quello che hai fatto oggi," mi rimprovera, il tono carico di delusione. "Come hai potuto andare con lui?"
"Non mi sembra uno scandalo andare a pranzo insieme tra fidanzati" affermo con sicurezza mentre Vittorio mi guarda con sguardo incredulo, come se non potesse credere a quello che sta sentendo. "Fidanzati?" ripete, la sua voce piena di incredulità. "Non ti rendi conto di cosa stai dicendo?"
"Lo so cosa sto dicendo," rispondo con determinazione, cercando di non lasciare trasparire la mia incertezza. "Alessio mi ama e io amo lui. Non vedo nulla di male nel passare del tempo con lui."
Vittorio scuote la testa, evidentemente sconvolto dalla mia risposta. "Elisa, non puoi essere seria," ribatte con voce carica di frustrazione "Alessio è solo un ragazzo che vuole approfittarsi di te."
"Non è vero," controbatto, sentendomi difendere il mio punto di vista con fermezza "Alessio mi tratta con rispetto e gentilezza, cosa che non posso dire di te." specifico fancendo corrucciare il viso di Vittorio. "Alessio ti tratta come un'escort" afferma lui. "Sei solo geloso" rispondo iniziando ad agitarmi. "Di cosa dovrei essere geloso precisamente?" mi chiede sarcastico mentre si avvicina a me. "Di tutto ciò che Alessio mi," rispondo con amarezza, stringendo i pugni. "Di quell'amore e di quella gentilezza che tu non sei in grado di offrirmi."
Vittorio mi blocca contro il muro, il suo respiro caldo sul mio collo. "Non capisci niente, Elisa," sussurra con voce carica di frustrazione. "Cos'è che non capisco?" ribatto con fierezza, cercando di resistere al suo sguardo penetrante. "Tu sei solo geloso perché non puoi sopportare che io sia felice con qualcun altro."
Vittorio scuote la testa con un sorriso amaro. "Non sai cosa stai dicendo," mormora, mentre le sue labbra si avvicinano al mio collo con desiderio. "Molla!" urlo, cercando di liberarmi dalla presa di Vittorio. "Sei così testarda," mormora Vittorio, mentre le sue dita esplorano con desiderio la mia intimità, causando un fremito di piacere che non posso ignorare. La sua bocca si avvicina sempre di più al mio collo, lasciando un sentiero di baci ardenti lungo la mia pelle. "Non posso smettere," mormora Vittorio, il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre mi fa sentire viva in modi che non avrei mai immaginato. Le sue labbra trovano le mie, e per un momento mi abbandono al piacere, dimenticando tutto il resto. "Questo non ti rende felice? Non ti offre piacere?" mi chiede mentre non riesco più a trattenere l'evidente piacere che Vittorio provoca al mio corpo. "Non è così," balbetto, cercando disperatamente di resistere al suo tocco avvolgente. "Questo non è felicità, è solo..." La mia voce si spezza in un sussurro, mentre il piacere continua a crescere, travolgendomi completamente.
Vittorio continua a esplorare il mio corpo con una passione inarrestabile "Basta, Vittorio," balbetto con voce fioca, cercando di fermarlo "Lo amo davvero" singhiozzo mentre lui si ferma. "Puoi amarlo fuori da casa mia, ma qui sei nel mio territorio, quando sei con me mi appartieni" afferma tenendomi stretta. "Non puoi controllarmi così," sussurro, la voce carica di determinazione nonostante il terrore che mi pervade. "Sono una persona, non una tua proprietà."
Vittorio mi guarda con occhi freddi, il suo sguardo pieno di sfida. "Se vuoi stare con lui, non avrai più un posto qui," dichiara con voce tagliente, la sua presa diventa ancora più ferma "Non ci sarà più spazio per te in questa casa."
Lasciando scivolare una lacrima sul mio viso, mi sforzo di trovare la forza di rispondere. "Non sei tu a deciderlo. Sai bene che non vedo l'ora di andarmene" dico con voce tremante. Mentre le nostre parole si perdono nell'aria carica di tensione, il suono improvviso del campanello squarcia il silenzio oppressivo della stanza. Vittorio e io ci scambiamo uno sguardo carico di sorpresa, interrotti nel bel mezzo della nostra discussione dal suono inaspettato.
Senza dire una parola, Vittorio si allontana da me e si dirige verso la porta d'ingresso, il viso tirato dalla preoccupazione. Raggiungo il suo fianco, sentendo l'adrenalina scorrere nelle mie vene mentre ci prepariamo ad affrontare chiunque si trovi al di là della porta.
Vittorio apre la porta con un'espressione cupa, e davanti a noi compare Luca, il suo volto segnato dall'ansia e dalla fretta. "Mi dispiace, ho dimenticato le chiavi," esclama con voce affannata, cercando di scusarsi mentre entra a casa "Va tutto bene? Sembrate tesi" afferma poi buttando lo zaino per terra. Vittorio annuisce con un sorriso forzato, cercando di nascondere la tensione che permea l'aria. "Sì, tutto a posto," risponde con voce controllata, anche se il suo sguardo tradisce ancora un briciolo di preoccupazione. Mi affretto ad annuire anch'io, cercando di riprendere il controllo delle mie emozioni. "Sì, solo una piccola discussione," aggiungo con un sorriso teso, non voglio che mio fratello si preoccupi. Luca sembra accettare la nostra spiegazione con un lieve cenno del capo, anche se posso vedere che non è del tutto convinto "Se lo dite voi" mormora sedendosi sul divano. "Eli, è vero che ti stai frequentando con Alessio?" mi chiede. "Cos'hai da ridire anche tu?" sbuffo. "Nulla, è il fratello di un mio amico" mi risponde con un sorriso "Ma stai attenta, spaccia"
"Luca, ti prego, non cominciare anche tu," rispondo con un sospiro. "Lo so cosa faccio, non c'è bisogno che tu ti preoccupi."
Luca alza le mani in segno di resa. "Va bene, va bene, non volevo interferire," si scusa, cercando di placare la situazione. "È evidente che questo ragazzo non è adatto a te" afferma Vittorio sedendosi sul divando e tirandomi con se. "E chi sarebbe adatto a me?" gli chiedo ironica. Vittorio mi guarda con un'espressione seria, le mani che stringono saldamente le mie. "Qualcuno che ti rispetti veramente, che ti trattasse con gentilezza e che fosse presente quando ne hai bisogno," risponde con sincerità. "Qualcuno che ti faccia sentire al sicuro"
"Sono d'accordo" aggiunge mio fratello "Non voglio vederti soffrire per qualcuno che non lo merita."
"Mio caro fratellino, ho capito che Alessio non ti piace," dico con un sorriso mentre Vittorio continua a tenermi tra le sue gambe. "So che parli con il cuore, ma la vita non è così semplice," continuo, rivolgendomi a Luca. "Le persone sono complicate, e le relazioni lo sono ancora di più. Cercherò di fare attenzione."
Luca sorride, evidentemente sollevato dalla mia risposta. "Va bene, farò del mio meglio per non interferire," promette, prima di aggiungere scherzando: "Ma se quel ragazzo ti fa del male, io e Vittorio faremo in modo che non possa mai più farti nulla."
"Come siete drammatici" sorrido mentre mi lascio andare nelle braccia di Vittorio. Lui mi stringe con affetto, un sorriso giocoso sulle labbra. "Siamo solo protettivi nei tuoi confronti, piccola," ammette con un tono leggero, cercando di stemperare la tensione della giornata. Luca annuisce, divertito. "Sì, stiamo solo cercando di fare il nostro dovere di fratelli"
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Mine
Literatura FemininaElisa, dopo il divorzio dei genitori, sarà costretta a iniziare una nuova vita con la compagna del padre e suo figlio Vittorio