Ci dirigiamo verso il salotto, Vittorio mi sostiene delicatamente mentre mi guida attraverso la casa. Arriviamo al divano e ci sediamo entrambi, io con un senso di stanchezza e vulnerabilità che mi avvolge come una coperta, lui con un'aria di calma apparente ma con una tensione nascosta dietro gli occhi.
Vittorio accende la televisione con un gesto distaccato, il suono familiare dei programmi che riempie la stanza con una sorta di normalità forzata. L'atmosfera è tesa, carica di un'energia che sembra pronta a scoppiare da un momento all'altro. Il mio cuore inizia a battere più velocemente mentre sento la sua mano afferrare la mia e guidarla verso di lui. Il suo pene in erezione palpita sotto la mia mano, il calore della sua pelle che mi brucia mentre la sua presenza si fa sempre più opprimente. Vittorio mi guarda intensamente, il suo sguardo carico di desiderio e sfida. "Voglio che tu mi faccia sentire meglio," mormora con voce roca, la sua mano stringendo con forza la mia sulla sua erezione pulsante. "No, per favore..."
Vittorio, con un'espressione di desiderio distorto dipinta sul volto, mi costringe a chinarmi verso di lui con violenza, ignorando completamente la mia resistenza e le mie suppliche disperate. La sua presa ferma sulla mia mano diventa ancora più opprimente, mentre guida con brutalità il mio movimento, costringendomi a piegarmi alla sua volontà. Il mio stomaco si contorce dalla nausea e dalla paura, mentre mi trovo costretta ad affrontare l'umiliazione più profonda. Il mio cuore batte furiosamente nel petto, il suono assordante della mia paura che riempie la stanza, mentre mi avvicino al suo membro con una sensazione di disgusto e ribrezzo che mi attraversa l'anima.La sua mano si sposta con bruta decisione, stringendo il mio seno con una presa così ferma da far male. Il dolore si diffonde attraverso il mio corpo come un fuoco bruciante, ma la mia voce resta soffocata, impotente di fronte alla sua violenza implacabile."Per favore, smettila," balbetto, le parole che cadono dalla mia bocca come un flebile grido di disperazione. Vittorio mi guarda con occhi freddi e determinati, la sua presa sul mio seno che si fa sempre più stretta. "Non hai voce in capitolo," mormora con un tono carico di disprezzo, la sua voce che mi taglia come una lama affilata. Le lacrime scorrono senza sosta lungo le mie guance mentre la sua mano continua a stringere con ferocia, lasciandomi sentire come se fossi prigioniera del suo sadismo distorto.La sensazione di impotenza e disgusto si fa sempre più opprimente, mentre mi ritrovo costretta a subire le sue violente attenzioni senza poter fare nulla per difendermi.
Vittorio continua con la sua crudeltà finché non raggiunge l'apice del piacere, un sorriso malizioso dipinto sul suo volto mentre si concede alla sua soddisfazione egoistica. Poi, con un gesto brusco, mi libera dalla sua presa oppressiva, come se avesse esaurito la sua utilità per il momento. Le sue carezze sono vuote di gentilezza, il contatto della sua mano sulla mia pelle che mi fa rabbrividire di disgusto. Con un brivido di disgusto, cerco di allontanarmi da lui, ma Vittorio mi trattiene con forza, il suo sorriso arrogante che si allarga mentre continua a tormentarmi. "Sei così patetica," sussurra con un ghigno, la sua voce carica di derisione. Le sue mani mi esplorano con una ferocia spietata, lasciando una sensazione di freddo e orrore sulla mia pelle."Per favore, basta..." balbetto con voce tremante, il mio corpo reagisce con ribrezzo al suo tocco crudele. Ma le mie suppliche cadono nel vuoto, annegate dalla sua brama di dominio e controllo. Vittorio ride sarcasticamente mentre continua a tormentarmi con le sue parole velenose. "Non capisci mai, vero?" mormora con disprezzo, la sua voce tagliente come un coltello affilato. Le sue dita scorrono lungo la mia pelle con una sensualità distorta, lasciando una scia di brividi di terrore. "Sei solo un gioco per me, Elisa. Un divertimento senza valore." Le sue parole mi tagliano come lame affilate, infliggendo ferite invisibili che bruciano nell'anima."Ti prego, smettila..." supplico con voce tremante, cercando disperatamente di far cessare il suo tormento. Ma lui ride solo, godendo del mio dolore e della mia sofferenza come un predatore sadico.La sua mano si avvicina al mio viso, le dita che tracciano la mia mascella con un tocco crudele. "Non ti meriti nulla," sussurra con un ghigno malizioso, i suoi occhi bruciando con una luce perversa mentre si avvicina ancora di più. "Andiamo" afferma poi alzandosi e prendendomi con se "Non voglio che ti trovino in queste condizioni. Rimango immobile, come se fossi paralizzata dalla sua presenza dominante. Non ho la forza di oppormi mentre mi prende per mano e mi guida attraverso la casa. Arriviamo alla porta della mia camera e Vittorio mi spinge dentro con un gesto deciso. Senza una parola, Vittorio mi fa sedere sul bordo della vasca e accende l'acqua, regolando la temperatura con cura. Il suono rassicurante dell'acqua che scorre riempie la stanza, creando una sorta di rifugio temporaneo dalla mia angoscia. Vittorio si inginocchia accanto a me, la sua espressione seria mentre mi aiuta a togliermi i vestiti sporchi di dolore e vergogna.Le sue mani sono gentili mentre mi lavano, la sua presenza che mi avvolge come una coperta di calore. Mi lascio andare al suo aiuto, lasciando che l'acqua calda e il suo contatto gentile mi portino via dal caos della mia mente. Il suo respiro caldo che accarezza il mio viso. "Devi essere più forte," mormora con fermezza. Con un movimento fluido, Vittorio mi solleva delicatamente dalla vasca, avvolgendomi in un asciugamano morbido. La sua presenza è un'ombra costante accanto a me mentre mi avvicina al lavandino per completare il rituale di purificazione. "Ti senti meglio?"
"Un po'..." rispondo a malapena, sentendomi intrappolata tra la gratitudine per il suo aiuto e il rancore per la sua crudeltà. Vittorio mi stringe leggermente "Andiamo a riposare," suggerisce con voce morbida, il suo tono leggermente più gentile rispetto al solito.Accetto il suo suggerimento con un cenno del capo silenzioso, troppo esausta per protestare. Vittorio mi aiuta a sdraiarmi sul letto, sistemandomi con premura sotto le coperte. Il suo tocco è gentile, ma c'è qualcosa di freddo e distante nel suo contatto. "Riposati," mormora. Mi lascio andare al sonno, sapendo che è il mio unico posto sicuro.

STAI LEGGENDO
Mine
Chick-LitElisa, dopo il divorzio dei genitori, sarà costretta a iniziare una nuova vita con la compagna del padre e suo figlio Vittorio