La mattina arriva con la sua luce tenue che filtra attraverso le tende socchiuse, ma il mio sonno è stato agitato e interrotto da incubi che si sono insinuati nella mia mente durante la notte. Ancora avvolta dal torpore del sonno, mi ritrovo improvvisamente svegliata da una mano che afferra il mio braccio con fermezza. "Elisa, svegliati," sussurra la voce di Vittorio, il suo tono carico di desiderio e impazienza. "Vittorio, che ore sono?" chiedo con voce assonnata, cercando di guadagnare tempo mentre il mio cervello cerca di elaborare la situazione. "Non importa che ora sia," risponde lui con un sorriso malizioso, la sua mano che si muove con decisione sulla mia pelle. "Ho voglia di te," aggiunge con un tono che non lascia spazio a obiezioni. Il suo respiro caldo accarezza il mio viso mentre cerca di baciarmi con passione, ma io mi ritraggo istintivamente, sentendo il cuore battere velocemente nel petto. "Vittorio, no," balbetto, cercando di far valere la mia volontà con voce tremante. "Non ti farò del male, principessa," mormora con una malizia velata, i suoi occhi ardenti fissi nei miei con una determinazione implacabile. Un brivido di disgusto mi percorre la spina dorsale quando sento la sua presenza avvicinarsi, ma il mio corpo reagisce involontariamente al suo tocco, tradendo la mia paura con un gemito di piacere che mi fa rabbrividire di vergogna. "No," sussurro, ma le mie parole sono soffocate dal desiderio che brucia dentro di me. Vittorio ignora le mie proteste, il suo respiro caldo sul mio collo mentre le sue mani esplorano il mio corpo con una determinazione implacabile. "Sei mia," mormora con voce roca, il suo tono carico di possessività mentre si abbandona al suo desiderio incontenibile. Le mie labbra tremano mentre cerco disperatamente di respingerlo, ma la sua presa è ferma e implacabile, il suo desiderio diventa sempre più intenso con ogni mio gemito di piacere. Una sensazione di sollievo mista a disgusto mi invade mentre Vittorio, soddisfatto, si distende accanto a me. Il suo respiro affannato si mescola al mio, riempiendo la stanza di un silenzio pesante e carico di tensione. I miei occhi si riempiono di lacrime mentre cerco disperatamente di contenere le emozioni tumultuose che mi travolgono. "Perchè me?" gli chiedo guardando il soffitto "Non conosco ragazza che non vorrebbe stare con te per una notte o per la vita, perchè me?"
"Dovresti sentirti onorata allora" risponde freddo. "Mi sento disgustata sapendo che da oggi siamo ufficialmente fratellastri. Non posso fare finta che tutto questo sia normale, perché non lo è."rispondo con arroganza. Vittorio mi guarda con gli occhi fiammeggianti di rabbia, la sua espressione diventando sempre più minacciosa. "Basta!" sibila, la sua voce tagliente come un coltello affilato. In un gesto repentino, mi afferra per i capelli con una mano, costringendomi a zittirmi. La sua presa è ferma e implacabile, il dolore lancinante mentre cerco disperatamente di liberarmi. Cerco di urlare, di protestare, ma le mie parole sono soffocate dalla sua presa crudele. Con un gesto brusco, mi tira verso di lui, il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre mi blocca con forza. Le mie lacrime si mescolano al sapore amaro del suo membro nella mia bocca, mentre mi ritrovo a lottare tra il disgusto e la paura che mi pervade. Il mio respiro è affannoso e irregolare, il mio corpo tremante mentre cerco disperatamente di trovare una via d'uscita da questa situazione infernale."Ti ho avvertita più volte di non sfidarmi," mormora Vittorio con voce fredda e distante, la sua presa implacabile. Il mio stomaco si rivolta mentre sento il suo orgasmo avvicinarsi, un senso di disgusto e nausea che si diffonde dentro di me. Cerco di respingere il suo membro, di liberarmi dalla sua presa, ma sono impotente di fronte alla sua forza implacabile. Con un gemito soffocato, Vittorio raggiunge l'apice del piacere, il suo seme caldo che riempie la mia bocca con un sapore amaro e nauseante. Con un ghigno di trionfo dipinto sul volto, Vittorio stringe ancora di più la presa sui miei capelli, costringendomi a ingoiare il suo sperma con forza. La nausea mi pervade mentre cerco disperatamente di trattenere il vomito, il sapore amaro che mi riempie la bocca diventando sempre più insopportabile. "Ingòia," sibila Vittorio con voce rauca, la sua voce carica di sadismo mentre mi costringe a subire questa umiliazione insopportabile. "Non vuoi deludermi, vero?"
Le mie lacrime scorrono liberamente lungo le guance, mescolandosi al sapore amaro del suo sperma, mentre mi sforzo di mantenere la mia dignità fragile in mezzo a questa tortura inaudita. "Ti prego, basta," imploro con voce strozzata. "Non hai idea di quanto mi piaccia vederti implorare," mormora con un tono carico di sadismo. Con un sospiro di sollievo, sento la presa di Vittorio allentarsi sui miei capelli mentre finalmente mi lascia libera.
Le mie gambe tremanti mi portano dentro il bagno, e chiudo la porta dietro di me con un sospiro di sollievo. Con le mani che tremano, apro l'acqua del lavandino e mi inclino sopra di esso, lasciando che l'acqua fredda scorra sul mio viso bruciante.Le lacrime continuano a scorrere lungo le mie guance mentre mi guardo nello specchio, il mio riflesso distorto dalla vergogna e dalla disperazione. Sento il mio cuore spezzarsi in mille pezzi mentre mi rendo conto dell'orrore di ciò che è appena accaduto.Mi immergo sotto il getto d'acqua, lasciando che la freschezza mi avvolga come una carezza lenitiva. Quando torno in camera, il cuore mi batte furiosamente nel petto mentre vedo Vittorio ancora lì, sdraiato sul letto con un sorriso malizioso dipinto sul volto. Il terrore mi assale mentre mi rendo conto che non c'è scampo, che sono ancora intrappolata in questa prigione di dolore e vergogna."Non pensi di scappare così facilmente, vero?" chiede con un tono tagliente, il suo sguardo bruciante di desiderio mentre mi osserva con avidità. Le mie gambe vacillano sotto il peso della paura mentre mi avvicino con incertezza al letto, sentendo il suo sguardo penetrante che mi brucia come fuoco."Vittorio, per favore," balbetto con voce tremante, cercando disperatamente di trovare una via d'uscita da questa situazione impossibile. Ma lui ride con disprezzo, la sua risata riempiendo la stanza di una malvagità palpabile."Sei così bella quando sei spaventata," sussurra con un sorriso malizioso, il suo volto contorto dal piacere sadico. Mi siedo sul letto, cercando disperatamente di nascondere il mio terrore di fronte a Vittorio, ma so che il mio sguardo tradisce la mia paura. Il suo sorriso si allarga mentre mi osserva con malizia, gustando il mio tormento con una crudeltà inaudita."Non ti preoccupare, Elisa," mormora con voce roca, il suo tono carico di desiderio contorto. "Non ti farò del male... almeno non ancora."Le sue parole mi gelano il sangue nelle vene, il mio respiro affannato che si mescola al suo in un sinistro duetto di angoscia e terrore. Mi sento come una preda imprigionata nella tana di un predatore, impotente di fronte alla sua volontà dominante. "Per favore, Vittorio," supplico con voce tremante, implorando per un po' di misericordia in questo inferno vivente. "Non capisci ancora, vero?" chiede con un ghigno malizioso, il suo volto contorto dal piacere sadico. "Sei mia e farò di te quello che voglio."
La porta si apre lentamente, rivelando la figura di Luca che entra con espressione seria. Il suo sguardo si posa su di noi, leggendo la tensione nell'aria con occhi preoccupati. "Cosa sta succedendo qui?" chiede con voce calma, ma il suo tono tradisce una nota di apprensione. Vittorio si volta verso di lui con un sorriso falso dipinto sul volto. "Niente di cui preoccuparsi, fratellino," risponde con noncuranza, cercando di mascherare la sua rabbia sotto una patina di indifferenza. "Solo una piccola discussione familiare."
Le mie mani tremano mentre cerco disperatamente di nascondere il mio terrore di fronte a Luca, ma so che non posso nascondere la verità dal suo sguardo penetrante. "Luca, per favore, aiutami," sussurro con voce tremante, implorando per un po' di salvezza in mezzo a questo incubo vivente. Ma lui mi guarda con occhi pieni di compassione, la sua espressione colma di dolore per la mia sofferenza. "Elisa, vieni con me," dice con voce gentile, tendendomi una mano di soccorso. "Non permetterò a nessuno di farti del male."
Le mie gambe vacillano sotto il peso della paura mentre mi avvicino a Luca "Posso sapere che succede tra voi due?" mi chiede facendomi sedere sul divano. "Non è nulla di cui preoccuparsi, Luca," rispondo con voce tremante, cercando di nascondere la mia angoscia dietro una maschera di normalità. "È solo... Vittorio è... complicato."
Luca mi guarda con occhi penetranti, la sua espressione seria mentre cerca di comprendere la verità dietro le mie parole. "Elisa, so che c'è qualcosa che non va," dice con voce morbida, la sua mano che afferra la mia con gentilezza. "Ma non puoi continuare a nasconderlo. Devi parlarmi, sei mi sorella"
Un sospiro di rassegnazione sfugge dalle mie labbra mentre cedo alla sua richiesta, sentendo il peso del mio segreto premere sulle mie spalle. "Vittorio..." inizio, cercando di trovare le parole giuste per esprimere la mia tormentata esperienza. "Vittorio è... violento. Mi ha costretta a... fare cose che non volevo."
Le sue sopracciglia si stringono in una smorfia di dispiacere, il suo sguardo che brucia di rabbia repressa mentre ascolta le mie parole. "Quel bastardo," sibila tra i denti, stringendo la mia mano con forza. "Non permetterò che ti faccia del male, Elisa. Ti proteggerò, lo giuro."

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Mine
Chick-LitElisa, dopo il divorzio dei genitori, sarà costretta a iniziare una nuova vita con la compagna del padre e suo figlio Vittorio